GUIDA Pisa /Camposanto
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Storia
L'edificio oggi chiamato Camposanto sorse sul sito ove sorgeva l'antico cimitero. In passato era identificato con il nome di Camposanto Vecchio per differenziarlo da quello suburbano realizzato verso la fine del Settecento.
I lavori iniziarono nel 1277 per mano di Giovanni Simone, così come attesta l'iscrizione latina che decora il lato del portale destro e si conclusero solo nel 1594.
Il complesso fu danneggiato durante la seconda guerra mondiale ed è oggi oggetto di restauro.
Oggi l'edificio è un ricchissimo museo che ospita opere antiche e sarcofagi. Tra le opere più importanti ivi custodite ricordiamo il ciclo di affreschi attribuito ad Andrea di Bonaiuto ed alcuni affreschi di Taddeo Gaddi.
Descrizione
Esterno
Si innalza su pianta rettangolare e chiude a nord la piazza del Duomo. Presenta due porte di accesso, una delle quali è sormontata da un tabernacolo tardogotico ospitante una Madonna con il Bambino tra angeli ed il donatore di Lupo di Francesco, anche se gli angeli furono attribuiti a Tino di Camaino.
Il camposanto mostra un rivestimento in marmo bianco ed una decorazione semplice delineata dal susseguirsi di numerose arcate cieche poggianti su lesene e su piccole sculture rappresentanti teste umane realizzate probabilmente da scultori seguaci di Giovanni Pisano.
Interno
Quattro ampi corridoi fiancheggiati da archi a tutto sesto con quadrifore che si affacciano su di un prato che in passato era custode di sarcofagi antichi.
Ospitò anche numerosi monumenti elogiativi di illustre personalità pisane.
Sicuramente i danni provocati dalla seconda guerra mondiale hanno deteriorato visibilmente anche gli interni, oggetto ancora oggi di restauri.