GUIDA Pisa /Camposanto
Storia
La costruzione oggi chiamata Camposanto Monumentale fu edificata sul luogo in cui sorgeva l’antico cimitero dove, secondo la tradizione il Vescovo Ubaldo Lanfranchi portò la terra del Golgota raccolta come reliquia durante la terza crociata : da qui il nome di campo santo.
In passato era identificato con il nome di Camposanto Vecchio per differenziarlo da quello suburbano realizzato verso la fine del Settecento.
I lavori iniziarono nel 1277 per mano di Giovanni Simone, così come attesta l’iscrizione latina che decora il lato del portale destro e si conclusero solo nel 1594.
Venne costruito per accogliere i sarcofagi di epoca romana, fino a quel momento disseminati attorno alla Cattedrale e reimpiegati come sepolture dei pisani illustri.
Inizialmente i sarcofagi sono collocati nello spazio centrale scoperto mentre sotto il pavimento dei corridoi laterali trovano posto più umili sepolture.
Nel corso del Trecento le pareti interne vengono ricoperte di affreschi realizzati da grandi artisti dell’epoca.
Importantissimo è il ciclo del Trionfo della Morte e del Giudizio Universale di Bonamico Buffalmacco e l’enigmatica Cosmografia teologica di Piero di Puccio. Dal Cinquecento il Camposanto accoglie i sepolcri dei più prestigiosi docenti dell’Ateneo Pisano e alcuni membri della famigli dei Medici, che allora dominava la città.
Nell’agosto del 1944, durante l’ultima guerra, una bomba cadde sul tetto del Camposanto provocando gravissimi danneggiamenti.
Si intraprese quindi un lungo e complesso lavoro di restauro che comportò il distacco degli affreschi dalle pareti.
Furono così riportati alla luce i disegni preparatori originali (sinopie) delle opere che restituite alla loro bellezza costituiscono un eccezionale documento storico-artistico oggi custodito nel vicino Museo delle Sinopie.
Oggi il Camposanto Monumentale è un ricchissimo museo che merita una più che accurata visita per le preziose opere racchiuse.
Descrizione
La costruzione è a pianta rettangolare e chiude a nord la piazza del Duomo. L'edificio è accessibile attraverso due porte di accesso, una delle quali è sormontata da un tabernacolo tardogotico ospitante una Madonna con il Bambino tra angeli ed il donatore di Lupo di Francesco, anche se gli angeli furono attribuiti a Tino di Camaino.
Il camposanto mostra un rivestimento in marmo bianco ed una decorazione semplice delineata dal susseguirsi di numerose arcate cieche poggianti su lesene e su piccole sculture rappresentanti teste umane realizzate probabilmente da scultori seguaci di Giovanni Pisano.
L’interno presenta quattro ampi corridoi fiancheggiati da archi a tutto sesto con preziose quadrifore che si affacciano sul prato dell’antico cimitero.