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Foto Gandino:
2012, 2009, 2008

Gandino è situato nella Lombardia nella Provincia di Bergamo. La prima domenica di luglio si festeggia il Patrono, SS. Ponziano, Quirino, Valentino e Flaviano. Tra gli edifici religiosi: Basilica di Santa Maria Assunta; Chiesa di San Giuseppe; Chiesa di Santa Croce e Sant'Alessandro Martire.

Da Vedere: Palazzo Giovanelli; Palazzo Zilioli; Palazzo Maccari.

Confina con i comuni di: Cerete, Cazzano Sant'Andrea, Casnigo, Ponte Nossa, Rovetta, Ranzanico, Sovere, Leffe, Clusone, Endine Gaiano e Peia.

Basilica S. Maria Assunta

Indice

Etimologia

Le origini del nome “Gandino” si potrebbero datare intorno al 500 A.C. con le invasioni di orde galliche, anche se non é da escludere un preesistente nucleo abitativo o comunque una vita allo stato nomade di alcuni millenni addietro.

Il più antico documento in cui appare il nome di Gandino risale all’anno 830 D.C.: è contenuto nell’atto con il quale una certa Aucunda riconosce i diversi lasciti fatti da suo padre Stabile a varie chiese del territorio bergamasco, fra cui beni in Gandino. La denominazione "Gandino" compare anche in un atto dell'anno 909 D.C. in cui si danno in permuta terre, masserizie e famiglie "que sunt positi in fundo Gandino" cioè nel territorio di Gandino.

Storia

La geologia afferma che in epoche remote la vallata costituì un bacino lacustre che vuotatosi per la rottura degli argini naturali della valle, lasciò un sottosuolo ricco di fossili e un terreno adatto all’agricoltura. Come un'ipotesi legata alle origini celtiche del toponimo attesterebbe, il nucleo fu forse antropizzato già in epoca pre-italica. Il territorio fece parte dell’Impero Romano(250 a.C – 476 d.c). Dopo la caduta dell’impero romano fu un susseguirsi di invasioni barbariche. Ricordiamo i Longobardi, dei quali, troviamo ancora impronte vive negli usi e e costumi locali, oltre che nell’idioma.

Gandino è uno dei centri più importanti della val Seriana. Una prima notizia archivistica certa risale al famoso Codex Diplomaticus del Lupi, anno di grazia 830 d.C., quando il vescovo di Bergamo cede questo territorio alla pieve di Santa Maria del Nembro che vantava, così, diritti patrimoniali in tutta la valle.

Nel IX secolo l'autorità ecclesiastica è strutturata come una colonna portante dell'Impero carolingio; abati e vescovi erano, infatti, proprietari di immensi patrimoni sui quali vigeva l'immunità, rispetto ai funzionari pubblici; tale personale religioso era, tuttavia, sempre considerato sottoposto all'imperatore.

L'imperatore, infatti, in caso di necessità poteva ricorrere al demanio ecclesistico. La chiesa dipendeva da una pieve in quanto quest'ultima era il centro ecclesiastico ed amministrativo più importante.

Il ruolo di capo-pieve della parrocchia di San Martino viene evidenziato in un altro documento, una permuta dell’anno 909, che ci informa del ruolo coperto dall'arcidiacono Gramoaldo, messo del vescovo Adalberto; l'autorità degli arcidiaconi raggiunse l'apice nei secoli XI e XII, ed era equiparabile a quello del vescovo, coprendo importanti funzioni giurisdizionali e presiedendo collegi giudicanti relativi alle dispute territoriali della loro pieve di riferimento. Lo stesso Adalberto è una figura centrale nella politica orobica del X secolo; questi era strettamente legato a Gisalberto che venne fatto conte palatino, Comes sacri Palacii, grazie alle sue amicizie influenti come quella con Ugo di Provenza e trasformò la contea di Bergamo da semplice entità amministrativa soggetta all'Imperatore in struttura a carattere patrimoniale ed ereditario, con notevoli margini di autonomia rispetto al potere imperiale.

Nel 992 il Vescovo di Bergamo infeuda Gandino ai Ficeni, una importante famiglia patrizia locale. Nella nostra località i traffici prosperano: il paese si affranca dall'ultimo feudatario, Arpinello Ficeni, già nel 1233. Nell'archivio del Salone della Valle (oggi sede del Consiglio Comunale) si conserva la Pergamena originale (lunga più di 7 metri) dove sono scritte tutte le procedure e i pagamenti per la Emancipazione del Paese dai Feudatari.

Nella località impazzano le lotte fra Guelfi e Ghibellini; si approfittano della situazione i Visconti di Milano che intervengo e sottopongono alla loro autorità la val Gandino, verso la metà del XIV secolo. Sotto i Visconti, Gandino si vede confermare i privilegi e l'autonomia conquistati con l'affrancamento dai vincoli feudali.

Nel XV secolo il bergamasco è al centro di dispute territoriali fra le principali forze politiche del tempo, Venezia e Milano.

I Malatesta conquistano la val Gandino nel 1407; il loro interregno è breve. Nel 1428 la Repubblica di Venezia si impossessa della parte orientale della Lombardia, ma già un anno prima Gandino aveva scelto da che parte stare sottomettendosi spontaneamente all'autorità della Serenissima.

Nel 1437 i Visconti, con Filippo Maria, riprovano a riprendersi Bergamo e le sue valli, ma Bartolomeo Colleoni, al servizio della Serenissima, sbaraglia l'attacco visconteo vibrato dal comandante Niccolò Piccinini.

Il doge Foscari per ripagare i gandinesi della loro fedeltà conferma e aumenta i privilegi accordati al comune; con il borgo c'erano solidi accordi commerciali, soprattutto grazie all'importante manifattura laniera che si era sviluppata nella val Gandino.

L'origine della manifattura era molto antica: grazie alle politiche mercantili con Venezia la famosa pezza di tinta scarlatta si era imposta sui mercati internazionali e già nel 1445 la produzione era stata disciplinata dagli Statuta et ordiamenta Comunis et hominum de Gandino. Con lo sviluppo industriale, nell'epoca degli opifici ad energia idraulica, lanifici moderni si diffondono per tutto il territorio e raggiungono picchi produttivi di assoluto prestigio con indici occupazionali ragguardevoli: buona parte della popolazione delle valli limitrofe era occupata nelle manifatture della val Gandino.

All'inizio del Cinquecento, la Lombardia cade vittima delle grandi monarchie nazionali straniere che puntano a sottomettere le particolari entità politiche dell'Italia Settentrionale. Prima è il momento dei Francesi, nel 1509. Poi, dopo la Lega di Cambrai, promossa dalle potenze europee contro la Serenissima, si afferma a Gandino il dominio incontrastato della monarchia Spagnola, nel 1513. Dominio confermato con la vittoria di Pavia da parte di Carlo V, nel 1535, su tutta la Lombardia, dopo il breve ritorno di Venezia e Massimiliano I D'Asbugo (1515-16).

La dominazione straniera strozza l'economia del comune: Gandino deve pagare 32.000 ducati agli spagnoli per evitare il saccheggio e ingenti tasse.

Il potenziale industriale e manifatturiero rinvigorirà l'economia locale nell'Ottocento e, soprattutto, con l'Unità d'Italia. Gandino è il paese dove sono state tinte le Camice rosse di Garibaldi nel 1860 quando l'eroe dei due Mondi partì con la spedizione dei Mille alla volta della Sicilia. Nel 1632 in località "Clusvene" viene piantato il primo mais in Lombardia e di conseguenza dove venne probabilmente fatta la prima polenta.

Biblioteche

Chiesa S.Gottardo
  • Biblioteca Comunale e Ufficio Informazioni, Piazza Vittorio Veneto, 4

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Pro Loco Gandino, Via XX Settembre (tel/fax 035 746042 Cell. 338 2438613)
  • Associazione Volontari Italiani del Sangue, Via S. Giovanni Bosco, 13
  • Fondazione Cecilia Caccia in del Negro O.N.L.U.S., Via XX Settembre, 19/21
  • Aiutiamo i Fratelli Poveri e Lebbrosi, Via IV Novembre, 21
  • AnimalCortile, Via G. Battista Castello (cell. 3472912855)
  • Atalanta Club Valgandino, via Don. Bosco C/o Oratorio Maschile
  • Volo Libero Monte Farno (parapendio - cell. 3483115311)
  • Amici del Museo, via Bettera (cell. 3493868675)

Complessi Bandistici

  • Civico Corpo Musicale

Dove Mangiare

  • Ristorante Pizzeria e Albergo Centrale, Piazza V. Veneto tel. 035727371
  • Ristorante Pizzeria BarAonda, Frazione Cirano tel. 035 745583
  • Rifugio Parafulmine loc. Montagnia Monte Farno (aperto solo week end e festivi tel. 3299634386)

Bar

  • Bar Rigel via Cesare Battisti, 2 tel. 035 747113
  • Bar Sport Gandino via Cà dell'Agro, 1 tel. 035 748978
  • American Bar piazza Vittorio Veneto tel. 035 745524
  • Nuovo Bar Savoia via Forzenigo, 1 tel. 035 745150

Biblioteche

  • Piazza V. Veneto, 7 tel. 035745567

Da Vedere

  • Basilica di Santa Maria Assunta (un unicum nel suo genere)
  • Reliquia del Saio di padre Pio da Pietralcina (esposto al momento in Basilica)
  • Museo della Basilica (sono esposti paramenti sacri, Arazzi a tema sacro e profano del 1500 altre a ori e argenti, tra i quali un ostensorio tricuspidale in oro del peso di 18 kg e alto cm. 122 e un copri altare di mt 6 x mt 6 in oro e argento)
  • Museo dei Presepi (sono esposti più di 400 presepi provenienti da tutto il mondo, tra i quali uno donato da Papa Giovanni Paolo II, è inoltre esposto anche lo zucchetto di Papa Giovanni Paolo II)
  • Museo del Tessile (presenti tra gli altri, un telaio jacquard a mano del 1700)
  • Palazzo Giovanelli
  • Palazzo Radici
  • Palazzo Radici-Bombardieri
  • Convento e Chiostro delle Suore Orsoline di Gandino
  • Chiesa di S. Croce
  • Chiesa del Suffragio
  • Chiesa di S. Giuseppe
  • Chiesa di S. Rocco
  • Chiesa di San Lorenzo (fraz. Barzizza)
  • Santuario di S. Gottardo (Fraz. Cirano)

Impianti Sportivi

  • Centro Sportivo Bar Sport via Cà dell'Agro, 1 tel. 035 748978

Manifestazioni

  • 3 ottobre ore 21,00 concerto di flauto presso il salone della biblioteca
  • 11 ottobre dalle ore 16,00 alle ore 19,30 "Scarfoiada in Piazza " manifestazione per il rilancio del "Mais" a Gandino
  • 12 ottobre ore 11,30 piazza V. Veneto pdegustazione del "Nuovo dolce Gandinese" presentato dal Ristorante Centrale

Dove Dormire

  • Albergo Ristorante Centrale, P.zza V. Veneto (Tel. 035727371)

Informazioni Utili

Icona train t.gif Come ArrivareIcona church t.gif Edifici Religiosi

Template:Manifestazioni Particolari Negli anni dispari a Gandino il primo sabato di luglio di svolge una sfilata storica in costume d'eopoca che racconta avvenimenti realmente accaduti durante la stori del paese. Nel 2003 si è rappresentata la Emancipazione di Gandino dai feudatari Ficeni. Nel 2005 si è invece rappresentata la Visita di San Carlo Borromeo nel 575° Anniversario. Nel 2007 si è rappresentato il Matrimoni tra Giulia Giovanelli e Nicola Castelli che diventeranno in seguito i nonni di Papa Innocenzo XI. Nel 2009 verrà probabilmente la Peste del 1600 che colpì gran parte della Lombardia, causando anche a Gandino moltissimi morti, come descritto nelle cronache d'epoca, in cui si racconta che la popolazione venne quasi dimezzata, essendoci stati più di 2700 morti.