GUIDA  Celano/Castello dei Conti di Celano

Da Wiki.
Versione del 9 mar 2010 alle 17:36 di Alessio Postiglione (Discussione | contributi)

(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)

I lavori di costruzione del castello iniziarono nel 1392 per volontà di Pietro Berardi, conte di Celano; il piano nobile, l'apparato a sporgere con il soprastante cammino di ronda furono terminati nel 1451 da Lionello Acclozzamorra, marito della contessa Icobella, nipote di Pietro Berardi. Nel 1495, con la morte di Ruggerotto, figlio di Icobella e di Lionello, si estinsero i Berardi. Il maniero, quindi, passò ad Antonio Todeschini Piccolomini, nipote del papa Pio II, investito della contea di Celano da Ferdinando d'Aragona, che si occupò di completare il castello, nel 1463. Al Piccolomini, inoltre, si deve la trasformazione della struttura dagli usi militari a quelle civile-residenziali, che fa del castello di Celano un’interessante struttura ibrida fra fortezza e dimora rinascimentale.

Nel 1591 i Piccolomini vendettero la contea di Celano a Camilla Peretti, sorella del pontefice Sisto V. Nel 1631, morto Michele Peretti senza eredi maschi, la contea di Celano passa ai Savelli. Nel 1647, il castello venne occupato dai rivoluzionari legati alla sommossa partenopea di Masaniello, appoggiati in Abruzzo dal barone Antonio Quinzi dell'Aquila. Alla fine della rivoluzione ritornano i Peretti che restano al potere fino al 1712, anno di morte di Giulio Peretti; il feudo, conteso fra varie famiglie, passa, infine, nel 1715, a Gaetano Sforza Cesarini. Agli Sforza Cesarini subentra, in seguito, il ramo Sforza-Cabrera-Bovadilla che rimangono i padroni di Celano e del castello fino al 1806, anno di eversione della feudalità.

Il castello divenne, quindi, di proprietà dei marchese Arezzo de' Torres, ai quali successero i Dragonetti fin quando, nel 1935, lo Stato italiano non demanializzò la rocca.

L’imponente castello è costituito da una rocca quadrata con torri quadrate-merlate, e aperte da una doppia cornice di beccatelli. Questa struttura è iscritta in una cortina - posta in posizione più bassa rispetto la collina dove si trova il maschio -, di impianto irregolare e dotata di cinque semitorri e varie bertesche. Dal lato sud-est, protetto da un fossato, si accede al castello tramite un doppio ingresso, un primo rivelino con ponte levatoio, ed un secondo ingresso, più antico, con arco ogivale sormontato da una caditoia. Il prospetti principale è aperto da varie luci (aperte successivamente negli anni e quindi poste in modo disordinato); queste si dividono in (poche) feritoie, legate all’originale funzione militare, alcune finestre centinate, e alcune bifore e trifore di gusto sensese.

All’interno, vasto cortile d’onore. Il secondo piano è decorato con un loggiato con archi a tutto sesto impostati su capitelli incisi con i simboli della famiglia Piccolomini: la croce e la luna falcata. Sul loggiato del piano nobile si affaccia il portale della cappella privata di Sant’Andrea col blasone dei Piccolomini scolpito sull'architrave in pietra.

Oggi il castello è sede del Museo d'Arte Sacra della Marsica e della Collezione Torlonia di Antichità del Fucino. Il Museo si articola su 12 stanze che ospitano varie collezioni: scultura, pittura, oreficeria e paramenti sacri. Segnaliamo: la Croce Orsini, del 1334; la stauroteca bizantina del XIII secolo, le ante lignee del XII secolo della Chiesa di S. Maria in Cellis di Carsoli e il trittico di Alba Fucens (XIV sec.), proveniente dalla Chiesa di S. Pietro in Alba Fucens. La Collezione Torlonia, invece, è particolarmente preziosa per un gabinetto numismatico, di 344 monete di bronzo romane ed alcuni pezzi come la Testa di Afrodite (III-II sec. a. C.).


Castello Piccolomini L.go Cavalieri di V. Veneto - 67050 Celano (AQ) tel. e fax 0863-792922 portineria tel. 0863-793730

Orario ingresso: 09,00 - 20,00 (chiuso lunedì) Biglietteria: Ingresso gratuito da 0/18 e da 65 in poi Ridotto € 1 da 18 a 25 anni Intero € 2 Gratuito per docenti e studenti delle facoltà di Architettura, Conservazione dei Beni Culturali, Lettere e Filosofia con indirizzo Archeologico e Storico-Artistico, Accademia di Belle Arti, per guide ed interpreti turistici (accesso facilitato per disabili, a richiesta sul posto). Visite guidate a cura dell'Ufficio Attività didattica: dal martedì al venerdì su prenotazione: tel. e fax 0863-792922