GUIDA Adelfia/Castello Marchesale
Palazzo Marchesale dei Bianchi - Dottula Il nucleo originario “casa-torre” fu fatto costruire settecento anni fa, tra il 1390 e 1396 da uno dei primi feudatari di Montrone, Nicolò Dottula. La nobile e potente famiglia Dottula vanta di avere trasportato con le su navi le ossa di San Nicola da Mira a Bari, come testimonia un vecchio dipinto nella Basilica di San Nicola.
Nel 1519 un patrizio napoletano, Giambattista Galioti acquistò il palazzo marchesale, lo ingrandì, fece dipingere le mura da esperti pittori napoletani, fece realizzare un fossato laterale, un torrione ad angolo (crollato forse durante un terremoto), garitte di guardia e camminamenti di difesa, trasformandolo in residenza feudale.
Dal 1652 al 1696 palazzo marchesale prende una configurazione architettonica non più come casa castrale bensì di residenza gentilizia. Nel 1709, al piano terra, venne costruita la cappella dedicata a San Rocco (foto n. 8), alla quale si può accedere anche da via Castello. Tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, con le ulteriori modifiche del marchese di Montrone Luigi De Bianchi-Dottula il Palazzo Marchesale si conferma quale palazzo gentilizio.
Nelle Giornate primaverili del FAI, marzo 2016 - tantissime sono state le persone che hanno voluto visitare il Palazzo Marchesale Bianchi-Dottula, mai aperto al pubblico, in quanto attualmente è di proprietà privata: appartiene ai Carelli-Palombi, discendenti diretti dei Dottula, in linea femminile. L’attuale marchese discende dal ceppo Bianchi Dottula che nasce dall’unione tra la famiglia Bianchi di Bologna e la famiglia Dottula di Bari.






