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Foto Bitti:
2012, 2009, 2008

Bitti è situato in Sardegna in Provincia di Nuoro. Il 23 aprile si festeggia il Patrono, San Giorgio. Da Vedere: Complesso Nuragico Romanzesu, vicino alla sorgente del fiume Tirso.

Confina con i comuni di: Buddusò, Nule, Padru, Alà dei Sardi, Onanì, Orune, Osidda, Lodè e Lula.

Indice

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Dove Mangiare

  • Ristorante Pizzeria Il Pomodoro, Via Brescia, 3
  • Albergo Ristorante Su Lithu, Località Sa Pineta

Musei

  • Museo del canto a tenore, via Mameli - Piazzeta Prof. Pittalis. Telefono e fax: 0784-414314; Cellulare: 333-3211346. Vedi: Intervista sul Museo

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale, Corso Vittorio Veneto, 200

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Associazione Volontari Italiani Sangue - Sezione Comunale, Via Vittorio Veneto, 144
  • Società Cooperativa Sociale Giovan. di Serv. Soc. Solidarietà, Via Firenze, 16

Memorie Storiche

Nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1841) Goffredo Casalis così descrive Gorofai, ora parte del comune di Bitti:

Gorofai, villaggio della Sardegna nella prov. e prefett. di Nuoro, e nel mandamento di Bithi. Comprendevasi nella Barbagia Bithese parte della Gallura. La sua situazione geografica è nella latitudine 40° 28' 30", e nella longitudine orientale da Cagliari 0° 15'. Siede quasi alla tramontana di Bithi, alla distanza di metri 120 sulla sponda orientale del pianoro, ed è quindi anche a questo paese comune quel che si è notato sul clima, e sulla meteorologia dell'altro. Il fiumicello Giordano scorre tra' due paesi.

Si potranno numerare una settantina di case frammezzate da immensi mucchi di rovine, che attestano quanto numerosa fosse in altri tempi la sua popolazione. Le vestigie stendonsi anche attorno delle presenti abitazioni, e a chi voglia confrontare l'antica superficie del paese con quella che or si vede occupata, non può non sorgere in mente l'idea d'una funestissima desolazione, già che questa non è più che un ottavo dell'antica grandezza. Anche l'antica parrocchia, con la sua capacità proporzionata all'antico numero de' fedeli dice quanto sia stato lo scemamento. Ma quando e come avvenne tanta rovina? Fu per pestilenza, fu per crudeli inimicizie, o guerre intestine? E' un mistero. Ne' secoli trascorsi pochi erano che scrivessero, e quei pochi niente sapevano dello stato de'popoli, e solo erano intenti a glorificare i loro municipii. Il Fara ignorò tante cose che avvennero lui vivente, e il Vico, o il Pinto, in quella scritturaccia, che fu intitolata Storia Generale del regno di Sardegna, non seppe movere un passo oltre il termine in cui erasi posato il Fara.

Popolazione. Nell'anno 1839 erano in Gorofai 60 famiglie con anime 244, delle quali 104 nel sesso maschile, 140 nel femminile.

Professioni. Sono applicati all'agricoltura uomini 59, alla pastorizia 9, a'mestieri 2. Le donne lavorano indefessamente sul telajo, e con le tele e i panni che vendono procurano a sè e alla famiglia parte della sussistenza.

La scuola primaria è frequentata da 8 fanciulli.

Un paroco, assistito da un altro prete. governa le cose religiose, sotto la giurisdizione del vescovo di Nuoro. La qual cura speciale per la chiesa di Gorofai fu stabilita nel 1772, già che sino a quel tempo amministravasi dal paroco di Bithi, che però era detto pievano di Bithi e Gorofai. La chiesa parrocchiale è sotto l'invocazione del SS. Salvatore, trovasi all'estremità del paese verso il meriggio. Le chiese minori sono cinque, e intitolate dalla SS. Vergine del Miracolo, dalla Defensa, da s. Michele, da s. Antonio da Padova, e dalla santa Croce. La chiesa di s. Michele era l'antica parrocchia, e mentre in tempi migliori sorgeva in mezzo alla popolazione, ora il residuo di questa vedesi lontano un quarto di miglio, avanzandosi sempre verso Bithi: per lo che il primo vescovo della ristaurata diocesi, D. Antioco Serra Urru nel 1782 sostituiva all'antica l'attuale.

L'agricoltura di Gorofai è ristrettissima. Si seminano annualmente starelli di grano 50, d'orzo 100, e una piccola quantità di legumi e di lino. Si coltivano alcuni orticelli che si innaffiano dalle acque della fonte di Orolìa, pregiatissima per la copia, limpidezza e freschezza delle acque. Questa scaturigine, che prima era a piè dell'abitato, ora ne dista quasi un miglio.

La pastorizia è niente considerevole. Buoi per l'agricoltura 36, cavalli e cavalle manze 16, capre 500, vacche rudi 250, porci 200, pecore 500.

Avendo Gorofai una perfetta comunanza di tutte cose con Bithi, in modo tale che possa tenersi come un suo borgo o un rione, non è necessario trattenersi sopra i singoli punti che sogliono toccarsi nelle descrizioni, già che quanto potrebbesi qui dire non sarebbe che una ripetizione di ciò che è stato scritto nell'articolo Bithi, dove però ricorri se ti piace saper delle cose che qui si tacciono.

In Corografia dell'Italia (1832) così viene descritto il comune:

BITTI, vill. dell'isola di Sardegna, divisione del capo Sassari, circondato da montagne abbondanti di pascoli, ma che scarseggiano di cereali. Conta poco più di duemila abitanti, e sta 40 miglia a libeccio da Sassari e 10 a settentrione da Nuoro.