GUIDA  Caivano/Edifici Religiosi

Da Wiki.

Inizialmente, secondo un resoconto dell'Ottocento, le chiese a Caivano erano 27. Tuttavia ad oggi il numero si è ridotto ampiamente. Restano, comunque, le chiese più importanti.

La Parrocchiale di San Pietro
Il primo documento di questa parrocchia risale a una bolla pontificia del 1186. A cinque navate in stile barocco, la sua particolarità è il transetto che è ancora quello originario.
E' affiancato da un campanile che è l'elemento più moderno, infatti risale al 1828 e fu costruito dai fratelli Lanna.
Diverse le opere d'arte della chiesa: la vasca battesimale; le decorazioni del soffitto di Gennaro Greco; l'altare del Monte Crocifisso realizzato da Giovanni Battista Mazzotti; alcuni quadri ai lati di Luca Giordano e il sarcofago del vescovo Marino de Paoli del XV secolo.
La Parrocchiale di Santa Barbara
Il primo documento di questa chiesa risale al 1308 ed è conservato nella Diocesi di Aversa. Ha subito varie modifiche nel tempo, l'ultima è del 1738 che fu commissionata dal parroco Nicola de Falco.
A tre navate e con sei cappelle laterali presenta due importanti opere d'arte: la statua della Madonna Assunta di Verzillo e gli affreschi nella volta dedicati alla Madonna realizzati da Sparavilla.
Il Santuario di Santa Maria di Campiglione
Il documento di riferimento risale al 591. L'origine del toponimo della chiesa si pensa risalga al termine latino Vicus Campi Pisonis ossia i Campi di Pisone, ex proprietario.
Fu distrutta nel IX secolo in seguito alla battaglia tra Longobardi e Bizantini e fu ricostruita più volte fino al 1843. La facciata, invece, ha subito modifiche fino al 1930.
Presenta un'unica navata con cinque cappelle per ogni lato. Le opere d'arte della chiesa sono: la tela raffigurante il Rosario realizzata da Luca Giordano, le statue di Santa Francesca, San Saverio e San Francesco ad opera di Salzano e l'affresco, presente nell'abside, della Vergine con i Dodici Apostoli.
Quest'opera, risalente al periodo bizantino è stato più volte modificato. Nella zona posteriore alla Madonna è presente una tavola in legno posizionata lì dal pittore per dare maggior rilievo al dipinto. Purtroppo nel 1978 fu deturpato dai vandali, fortunatamente però il restauro dell'anno seguente ha cancellato ogni atto di sfregio.
Esiste una leggenda legata a questo dipinto: si narra che una vedova si recasse ogni giorno in chiesa e accendesse una lampadina davanti al quadro della Vergine. Un giorno fu commesso un omicidio accanto alla sua casa e fu incolpato il suo unico figlio. Per la legge dell'epoca fu condannato alla forca. La donna, impotente, continuò ad andare a pregare la Madonna. Un giorno la Vergine si staccò dal quadro e le fece un gesto di assenso come se avesse accettato le sue richieste. Contemporaneamente mentre il figlio era già al patibolo arrivò un messaggero con il consenso del sovrano alla domanda di grazia fatta dalla madre.
Convento dei Cappuccini
Risale al 1586 e fu voluta da Scipione Miccio, Battista Miele e Paolo Chiarizio. Ha subito una serie di modifiche nel tempo e nel 1750 vi fu aggiunto un secondo piano. La zona dedicata alla chiesa di Sant'Antonio è più antica e anche qui i lavori di ristrutturazione iniziarono nel 1750 e finirono nel 1845.
Nel 1944 la chiesa divenne Parrocchia.