GUIDA  Caserta/Memorie Storiche

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Il libro L'Italia meridionale o L'antico reame delle Due Sicilie (1860) così descrive il comune:

Caserta, capoluogo della provincia presso alle ultime pendici de' monti Tifati, sede vescovile, popolata di quasi 24 mila abitanti, compresi i borghi vicini. Questa Caserta, che dicesi la Nuova, per distinguerla dall'antica, quasi abbandonata sopra una vicina collina, ebbe origine dalla splendida reggia che il magnanimo Carlo Borbone fece ivi innalzare, e ch'è una delle più grandiose di Europa. Ha un teatro, molti belli edificj, deliziose casine, belle strade e larghe piazze.

Quivi intorno è S. Leucio, i cui abitanti (e sono intorno a 1000) hanno particolari istituti, e intendon quasi tutti al lavoro della seta. E sulla collina ove sorgono quei celebrati setificj, è una bella casina del re, e sono intorno poggi ameni, valli dilettose, ombrosi boschetti, prati fiorenti, e placidi rivi di acqua limpidissima

Mentre il Notiziario delle particolari produzioni delle province del regno di Napoli (1816) riporta:

Della Città di Caserta. L'antica città di Caserta è sulla sommità di una montagna; ma la nuova è in una pianura con terreni fertili in biade, ed in canapa, derrate di maggior profitto. In questa città si alleva una certa razza di galline, le quali son particolari per un folto ciuffo di piume che han sul capo, e per tale loro bellezza assai le prezzano.

Ammirasi in questa città il grandioso singolar Real palazzo, architettato da mente creatrice, ed eseguito da maestre mani. Con esso si osservano le tante ingegnose fontane, la vasta peschiera, il bel disegnato parterra, il folto bosco, gli utili molini, l'ammirabile cascata dell'acqua, e l'esteso giardino botanico. E non lungi di Caserta vedonsi li sorprendenti aquidotti. Tutto il già detto emula le opere più grandiose della Romana possanza, per cui vi accorre la gente di sapere e di gusto.

Della Colonia di S. Leucio. Adiacente a Caserta, e nei monti Tifati sta il delizioso Real sogiorno di S. Leucio. Questo Real luogo è stato stabilito dal Re Ferdinando IV a fine di dar moto e perfezione alle diverse manifatture di seta, siccome tutto giorno in commercio si ammirano. Anche v'è in bella, esecuzione la fabrica di ogni ricamo. In questo luogo anche si ammira un delizioso palazzo, col suo bel sacro Tempio; e pur ottimi frutsiferi, e fioristi giardini, e sì le une, che le altre cose attirano la gente nostra e la forastiera.