GUIDA  Enna/Borgo Cascino

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Borgo Cascino
Borgo Cascino e la campagna ennese

Il Borgo dista circa 12 km da Enna edificato nel periodo fascista (XVIII anno del ventennio) nell'ambito del programma di ripopolamento e riforma agraria del latifondo siciliano attuato dal governo dell'epoca, qui il ripopolamento avvenne a danno del latifondo cerealicolo su superfici parzialmente insalubri.

In contrasto alle sparute abitazioni rurali sparse nella campagna spicca il piccolo borgo collinare, costruito con l'intenzione di farne il centro civico di un futuro paese, simile ad altre fondazioni siciliane di quel periodo (Borgo Bonsignore, Borgo Giuliano, Borgo Lupo, Borgo Vicarietto, Pergusa, etc..).

Il Borgo nella tipica architettura fascista delle nuove fondazioni con linee semplici ed austere che fanno capo ad una tradizione classica romano imperiale riveduta e corretta ai fini della propaganda, ma anche della funzionalità delle inurbazioni (rapido spostamento di persone dalla campagna alle città) volute dal regime, difatto un derivato di falsa efficenza circondato da alberi in mezzo al nulla, corredato di una piazza centrale a pianta rettangolare con portici, Chiesa, scuola rurale, posta e torre civica.

Oggi il Borgo ha perso alcune delle finalità originarie, vi sopravvive l'ufficio postale che serve l'ampia zona rurale e le poche famiglie che ancora abitano il complesso originario, il posto è suggestivo nel suo latente stato di sonnolente mezzo abbandono, vi troviamo una trattoria (gestita dalla famiglia, discendenti ex dipendenti dell'ESA) e non di rado vi si svolgono funzioni matrimoniali proprio a motivo di questa sua particolare atmosfera campagnola.


Antonino Cascino (Piazza Armerina, 14 settembre 1862 – Quisca, 29 settembre 1917).

Generale di divisione, fu il primo generale italiano a entrare a Gorizia nel 1916, a capo della Brigata Avellino, costituita in prevalenza da siciliani.

Enna - Borgo Cascino - Lapide al Gen. Antonio Cascino.jpg

Motivazione Della Medaglia D'Oro Concessa Al

GEN. ANTONIO CASCINO

Nobile Figura Di Condottiero E Di Soldato

Diede Costante E Mirabile Esempio

Di Ardimento E Di Valore Alle Truppe Della Sua Divisione

Recandosi A Condividere Con Esse Sulle Prime Linee

Tutte Le Vicende Della Lotta

Gravemente Colpito Da Proiettile Nemico

Volle Ancora Mantenere Il Comando

Finché Ebbe Assolto Il Suo Compito Della Giornata

Stoicamente Sopportando Il Dolore Della Ferita

Che Poi Lo Condusse A Morte.


Monte Santo, 15 Settembre 1917

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