GUIDA  Enna/Castello di Lombardia

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Pianta del Castello
Castello di Lombardia

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Storia

Il Castello di Lombardia ha origini antiche tali da perdersi tra storia e leggenda, reputato da Strabone come una tra le più belle fortezze della Sicilia, ciò che secondo Tito Livio rendeva inespugnabile la città di Enna. Il suo nome attuale si deve alla guarnigione di Cavalleria Lombarda a cui fu affidata dai Normanni la sorveglianza e la difesa del castello. I primi insediamenti fortificati furono ad opera dei Siculi, poi nel corso dei secoli subì notevoli e importanti cambiamenti apportate dai vari conquistatori che la adattarono alla propria cultura e alle varie necessità difensive dell'epoca. Gli Arabi in particolare la trasformarono in una vera e propria fortezza, mentre Federico II di Svevia diede la definitiva sistemazione alle opere murarie esterne così come probabilmente le vediamo noi oggi. Potenziato successivamente dagli Aragonesi, fu magione di Federico III d’Aragona, nel periodo borbonico fu luogo di espiazione e tale rimase fino alla fine degli anni ’30. Di forma geometrica irregolare a differenza delle altre opere difensive federiciane che presentano piante con dimensione geometrica perfetta, con una superficie di mq 26.630 circa è uno dei castelli più imponenti fra quelli di epoca medievale. La cinta muraria ha un perimetro 1.250 passi, un tempo era coronata da merli e dotata di ben 20 poderose torri di cui oggi ne rimangono solo sei, tre in buono stato, ma una in particolare ci è giunta quasi integra chiamata Torre Pisana caratterizzata da una merlatura Guelfa. Il castello è diviso in tre distinte grandi corti, separate da robuste mura con torri e porte, difese da ogni lato, che rendevano così invalicabile ogni sezione, e comunque la caduta di una delle corti non pregiudicava la resistenza delle corti superstiti e permetteva la continuazione della guerra a oltranza.

L'interno

Il Rivellino

Le mura del Rivellino

Situato lungo il lato occidentale del castello, il Rivellino è uno stretto spazio cinto e controllato da torri angolari. Costruito intorno al XIII secolo, probabilmente durante il restauro ordinato da Manfredi, e poi rimodificato per volere di Don Giovanni D'Aragona, questo spazio è di gran lunga attinente ad un elemento ben noto delle architetture militari. Dal punto di vista strategico questo avancorpo fortificato impedisce l'accesso diretto alla porta d'ingresso principale che si apre al centro del muro di cinta. Chi infatti voleva entrare nel castello era obbligato ad attraversare un'accesso laterale difeso da una torre e a percorrere un tragitto laterale, ove si mostrava costantemente il fianco al difensore. La porta d'accesso era inoltre difesa da un'altra torre a pianta rettangolare, di cui si conserva solo il basamento.

Cortile San Nicolò al centro la Torre della Catena e a destra la Torre dell'Arem in basso l'Apogeo

Il Piazzale delle armi

Piazzale delle Armi

Il primo grande cortile del Castello, detto anche di San Nicolò, per via di una chiesa dedicata al santo vescovo di Mira patrono degli Altavilla e degli stessi ennesi, al piazzale, protetto dal Rivellino vi si accede attraverso la porta maggiore a sesto acuto munita di cancello in ferro, il cortile è di forma trapezoidale, dominato dall' alta muraglia ad Est che lo divide dagli altri spazi oltre che dalle torri che lungo le mura si pongono a cerniera e controllo delle porte. Non esistono resti della chiesa anche perchè delle antiche vestige un tempo esistenti nel piazzale rimane ben poco, in esso esisteva pure un pozzo di acqua salmastra e un orto. Nell'angolo di Nord-Ovest del piazzale si può vedere il quartiere militare spagnolo voluto con molta probabilità dal reggente Don Giovanni nel XV secolo che trasforma in definitiva il regio castello in carceri e caserma. L'edificio appoggiato alle mura del castello e alla Torre delle Campane, fù costruito per dare riparo a una guarnigione atta alla difesa con le armi da fuoco ed al controllo dei prigionieri rinchiusi nel castello. Nel 1979 per volere della Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Enna, sono iniziati i primi scavi archeologici culminati nel settembre del 2001, con la rimozione delle strutture in cemento del Teatro sotto le stelle costruito negli anni 50 con una capienza si dice di circa 5000 posti, vi si svolgevano le stagioni liriche, i più famosi cantanti dell'epoca ne hanno calcato la scena, (Giuseppe Di Stefano, Maria Caniglia, Marcella Pobbe, Gino Bechi), tanto da essere definito “il Teatro più vicino alle Stelle”. Gli scavi terminati nell'estate del 2002 hanno riportato il cortile allo stato originario, mettendo in evidenza come nel corso del XIV secolo i livelli di frequentazione coincidessero sostanzialmente con quelli attuali, essendo costituiti essenzialmente da pavimenti in terra battuta. Sul muraglione che divide il primo dal secondo cortile si appoggia una torre ben conservata anche se senza coronamento, serviva alla difesa della porta, quella della Catena, che portava al Cortile delle Vettovaglie...

Il Piazzale delle vettovaglie

Il Piazzale delle Vettovaglie, detto anche della Maddalena anche qui per la presenza della omonima chiesa di cui oggi non rimane traccia, è in posizione centrale rispetto agli altri due, vi si accede tramite la maestosa Porta della Catena. Ospita un ampio giardino all'inglese e alti pini, adibito probabilmente all'acquartieramento di truppe e cortigiani, non presenta costruzioni all'interno se non qualche traccia di attacchi murari sulla cortina tra il medesimo e il cortile di San Nicolò. Aperta verso la Rocca di Cerere si trova la cosiddetta Porta Falsa, un tempo a strapiombo sulla scarpata artificiale, oggi porta di accesso a Est accessibile grazie a una scalinata costruita negli anni 50 e usata come uscita di sicurezza quando funzionava il Teatro sotto le stelle. Nel cortile inoltre, alla fine degli anni 30 furono costruite grandi vasche interrate per l'approvvigionamento d'acqua della città di Enna.

Cortile San Martino con la Torre della Zecca, sullo sfono visibile la Rocca di Cerere

Il Piazzale di San Martino

Cortile di San Martino con la Torre Pisana

Il Piazzale di San Martino detto anche di San Nicola è quello più interno, vi si accede attraverso una porta simile a quella della Catena, costituiva il cuore della difesa, era praticamente l'ultimo baluardo, l’ultima difesa del Castello. Per questo ospitava le zone più importanti, quali: gli appartamenti reali, la cappella vescovile di San Martino di Tours, una basilica intitolata proprio al santo (di cui sono rimaste delle mura perimetrali), un oratorio rupestre, alcune torri, ed altro.

La Torre Pisana

La Torre Pisana

Nel Piazzale San Martino o Cortile di San Nicola nell'angolo Nord-Est si erge maestosa la torre più bella delle sei rimaste delle 20 d’epoca sveva, la meglio conservata, presenta linee più pure e una maggiore perfezione estetica, caratterizzata da una preziosa merlatura. Detta dei Pisani perchè secondo gli storici Amico e Vinci la guarnigione Normanna a cui era stato affidato il compito di di custodirla e difenderla, era composta da pisani. In età araba era denominata Torre delle Aquile, per i rapaci che vi dimoravano,con molta probabilità avvoltoi dei vicini Monti Nebrodi.Posta a circa due metri dal muraglione vi si accede attraverso una porta a sesto acuto, all'interno una scala ancorata ai muri perimetrali porta alla sommità della torre da dove è possibile ammirare un vasto panorama che in direzione nord-ovest arriva fino al Monte Cammarata e ancora più a nord perfettamente visibile il profilo del Monte San Calogero. Da qui è possibile, infatti, ammirare quasi tre quarti dell’intera isola siciliana.