GUIDA Gaetano Pivatelli
Con la fine delle ostilità dopo la battaglia del 24 giugno 1866 (le perdite dei due eserciti ammontarono a circa duemila morti) cominciarono ad arrivare in paese dall'Italia (ma anche dall'Austria-Ungheria) i famigliari delle vittime per vedere, chiedere informazioni e pregare dopo un giro per le fosse comuni dove erano stati posti i caduti. Essi si recavano dal parroco, lasciando un elemosina per la celebrazione di una messa.
In questa situazione spesso straziante, di madri e spose che non trovavano un posto dove posare un fiore per il proprio caro, spronò in Don Gaetano un sentimento fraterno di pietà.
Sentì come una missione il dover raccogliere quelle misere spoglie in maniera più decorosa. Istituì periodiche funzioni di suffragio, cominciò a parlare con tutti, prese carta e penna e scrisse anche a Vittorio Emanuele II° e a Francesco Giuseppe affinché si degnassero di concorrere alla costruzione di un mausoleo degno di accogliere i resti mortali dei soldati. Scrisse a vari giornali.
La proposta trovò notevole consenso e il quotidiano l'Arena di Verona fu il primo ad aprire una sottoscrizione. Assieme all'entusiasmo, come in tutte le cose, ci furono anche i pareri contrari, ma finalmente l'8 agosto 1875, fu costituito un comitato promotore che portò all'inaugurazione del Monumento, avvenuta il 24 giugno 1879 (giusto 13 anni dopo la battaglia del 1866).
Per questi meriti, Don Gaetano fu decorato sia Da Umberto I° (Re d'Italia) sia da Francesco Giuseppe (Imperatore d'Austria-Ungheria). Nella foto visibili le due medaglie al merito:
