GUIDA Genova/Complesso di Santa Maria di Castello
La chiesa di Santa Maria di Castello si trova a ridosso della zona portuale del Molo, occupa la sommità di una collina che probabilmente coincide con il nucleo più antico della città.
Si sono trovate, in quest’area, tracce di fortificazioni preromane, romane e bizantine.
Si hanno notizie della chiesa già nel 1049 e nel secolo XI fu con cattedrale della città insieme a San Siro.
L’attuale aspetto si deve ai lavori del XII secolo ad opera dei maestri antelami, provenienti dalle valli di Como e Lugano e da poco stabilitisi a Genova, con il patrocinio di alcune nobili famiglie tra le quali gli Embriaci.
Con una bolla del 14 giugno 1441 il Papa Eugenio IV, constatata ormai la scarsa presenza dei canonici agli uffici religiosi, trasferiva i redditi e i beni della chiesa ai padri Domenicani.
L’ingresso del nuovo ordine coincise con una nuova fioritura religiosa, culturale e architettonica dell’antico complesso.
Si provvide alla copertura in pietra della navata centrale, al prolungamento delle absidi e all’apertura di cappelle intitolate a grandi famiglie nobili come gli Spinola e i Giustiniani che invitavano gli artisti più validi per decorarle.
Nel XVI secolo furono trasformate le absidi ed edificata la cupola ottagona, mentre il campanile inserito alla sinistra del transetto è ancora romanico.
Dalla seconda metà del XVII secolo i Domenicani si indebolirono sia numericamente che finanziariamente e si videro costretti ad affittare alcune zone del convento.
Nella prima metà del XIX secolo il complesso conventuale si trovava in una grave stato di degrado che si aggravò nel 1859 con l’occupazione delle truppe dell’esercito sardo-piemontese e con l’espulsione dei frati in conseguenza dell’applicazione della legge Cavour-Rattazzi che nel 1855 aveva soppresso le corporazioni religiose.
Il convento, quindi, venne in parte incamerato dallo Stato e fu inserito in un programma di speculazione edilizia che nel 1870 trasformò parte del complesso in edificio destinato ad abitazioni, tuttora esistenti.
Dal 1925 in poi il complesso monastico è stato oggetto di vari interventi di restauro che oggi ci consentono di visitarlo e ad apprezzare le opere che sono giunte sino a noi.
Tra le decorazioni di maggior pregio è da segnalare, nel secondo chiostro del convento, la Loggia dell’Annunciazione.
Sulla parete del chiostro si può ammirare un affresco, perfettamente conservato : L’Annunciazione di Giusto di Ravensburg firmato e datato 1451.
La galleria è a cinque crociere decorate con foglie fiammeggianti e tondi che riproducono Sibille e Profeti e sul fondo vi è un portale di ardesia nella cui lunetta è rappresentato S.Domenico che invita al silenzio.
Nel 2001 è stato inaugurato un Museo dove sono stati radunati i resti archeologici di epoca romana, medioevale e proto rinascimentale. Inoltre si possono ammirare portali, statue, altari in marmo, dipinti ed affreschi tutti voluti dai Domenicani e collezionati a partire dall' anno del loro insediamento.