GUIDA  Grottaglie/Porta San Giorgio

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Porta San Giorgio
Stemma di Porta San Giorgio


Storia

Porta San Giorgio, inizialmente era chiamata Porta Castello ed è tutt'uno con le mura del Castello Episcopio. Rivolta ad occidente verso il borgo antico, permette di passare al lato opposto dove c’è la maggior densità abitativa. Ad est, scendendo per “Le Camene”, si scoprono tutte le mura. Il nome di Porta San Giorgio probabilmente deriva da una antica cappella dedicata al santo fuori le mura.


La Leggenda Aurea

Pannello con San Giorgio e il drago
Cartello turistico in terracotta

La leggenda narra che nella città di Silene in Libia, vi fosse uno stagno dove si nascondeva un drago che sputava fuoco e fiamme ed uccideva con il fiato tutte le persone che incontrava. Gli abitanti per evitare questo, si videro costretti ad offrigli ogni giorno per sfamarlo, due pecore al giorno, però quando queste cominciarono a scarseggiare, iniziarono a dargli una pecora ed un giovine estratto a sorte. Quando fu estratta la figlia del re, quest’ultimo offrì il suo patrimonio in cambio della vita della figlia. La popolazione si ribellò e la giovane fanciulla fu portata allo stagno per essere offerta al drago. Il Cavaliere Giorgio che passava di lì, venuto a conoscenza di quanto stesse accadendo, intervenne per salvare la principessa. Quando il drago uscì dallo stagno, Giorgio lo trafisse con la sua lancia facendolo cadere a terra. Poi invitò la ragazza ad avvolgere la sua cintura intorno al collo del drago, il quale la seguì docilmente. Gli abitanti tuttavia, erano atterriti alla vista dell’animale, ma Giorgio li tranquillizzò, dicendo loro “ Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi da drago;se abbracciate la fede di Cristo, riceverete il battesimo ed io ucciderò il mostro.”













Galleria Foto

Lapide laterale alla Porta San Giorgio

Grottaglie - su Porta San Giorgio 2.jpg

CITTA’ DI GROTTAGLIE

ANNO 2003

PORTA SAN GIORGIO


DETTA ANCHE PORTA CASTELLO,

PRENDE IL NOME DI UNA ANTICA

CAPPELLA FUORI LE MURA,

DEDICATA A SAN GIORGIO E GIA’

DISTRUTTA AL TEMPIO DELLA VISITA

DEL BRANCACCIO.

RAPPRESENTAVA L’INGRESSO

ORIENTALE DEL PAESE.