GUIDA Lavarone/Cimitero austro-ungarico di Slaghenaufi
Nel cimitero Militare di Slaghenaufi sono ancora sepolti 748 caduti austro-ungarici dei quali 198 ignoti. Le salme sono state deposte con rito funebre officiato dal cappellano militare a.u., nella piccola cappella in legno eretta ancora all’inizio delle ostilità.
La chiesetta attuale è stata rifatta nell’anno 1954, nello stesso luogo e mantenendo la stessa forma. Il cimitero è intatto come all’indomani del primo conflitto mondiale, ed ha mantenuto le caratteristiche originali, in virtù di precisi accordi tra Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra e la Croce Nera Austriaca.
Nella vicinanze si trovava il grande ospedale maltese denominato: “malga Belem”. L’ospedale assai esteso, per l’epoca era considerato un più che moderno ospedale, ed era gestito dal Sovrano Ordine Ospedaliero dei Cavalieri di Malta. Per il vicino fronte delle Vezzene, l’ospedale militare fu di fondamentale importanza
Particolare gratitudine va al Comune ed alla popolazione di Lavarone che da molti anni curano questo cimitero in modo esemplare ed inoltre alla THW di Neunkirchen per l’esecuzione di continui lavori di restauro: La Croce Nera Austriaca
Storia
Per le terre di confine come Lavarone il profugato iniziò già dai primi giorni del conflitto, con l'Italia. I profughi trentini furono circa 75.000. Nella confusione delle destinazioni e viaggi di trasferimento molte famiglie si dispersero. In un primo tempo in attesa che i campi profughi fossero ultimati, gli sfollati furono ospitati in vari paesi dell’Austria, superiore e inferiore presso contadini, edifici pubblici, fabbriche dismesse e sistemazioni di fortuna.
Dal 1915-1918 la maggior parte dei Lavaronesi furono raccolti nel modernissimo e attrezzato campo profughi appositamente costruito di Braunau am Inn (Austria Superiore). Il rientro sull’altipiano comincio a partire dal Dicembre 1918.