GUIDA Lucca/Duomo di San Martino
Indice[nascondi] |
Storia
Il Duomo, dedicato a San Martino, fu iniziato, secondo tradizione, da San Frediano nel VI secolo. La chiesa originale, consacrata nell'VIII secolo, venne rifatta nel 1060 dal vescovo Anselmo da Baggio, futuro papa Alessandro II. La fabbrica subì altri rifacimenti nei secoli seguenti. Durante il Trecento il restyling gotico portò all'innalzamento della crociera. La struttura romanica, invece, è rappresentata da un originale commistione di elementi pisani e lombardi. Lavorarono presso la fabbrica, difatti, vari maestri comacini. Uno di questi, al quale si attribuisce la facciata, Guidetto da Como, ha lasciato la propria firma in una loggetta della facciata.
Il Duomo accolse, nel Medioevo, un'importante reliquia trafugata in Terra santa, che fece di Lucca una famosa meta di pellegrinaggi. Si tratta della Croce del Volto Santo.
La leggenda della Santa Croce
La legenda narra che la Santa Croce o Volto Santo,fu realizzata dal fariseo Nicodemo che con Giuseppe D'Arimatea depose Cristo nel sepolcro. Pare che nell'impossibilità di riprodurre il volto del Messia, Nicodemo abbia trovato l'immagine già scolpita in modo miracoloso. Si racconta che la Santa Croce sia giunta miracolosamente da Gerusalemme fino a Luni su una nave priva di equipaggio, lasciata libera di navigare a tutti i venti. Giunta a Luni la nave avrebbe resistito ad ogni tentativo di abbordaggio da parte dei lunensi e sarebbe poi approdata spontaneamente a Lucca dopo l’esortazione del vescovo Giovanni I nel 782. A terra il Crocifisso fu ancora disputato da lunensi e lucchesi, ma segni divini vollero che la Croce fosse condotta a Lucca nella basilica di San Frediano. Il mattino seguente non c’era piu’ traccia del Volto Santo che fu ritrovano in un orto nei pressi del duomo di San Martino. Tutto cio’ fu interpretato come un altro segno divino, per cui il Volto Santo fu lasciato in cattedrale. Il culto del crocefisso si diffuse rapidamente e Lucca divenne un'importante sede di pellegrinaggi, tant'è che il Volto Santo fu oggetto di una bolla papale e ce ne parla anche Dante nella Divina Commedia. La processione del Volto Santo, detta anche "luminara di Santa Croce", ripercorre ogni anno, la sera del 13 settembre, lo stesso percorso: dalla basilica di San Frediano al duomo di San Martino.
Descrizione
Esterno
- Facciata
La facciata a salienti ha la cuspide rettangolare, in quanto il frontone non fu mai realizzato. I portali di ingresso, uno per navata, sono anticipati da un portico a tre archi a tutto tondo poggianti su colonne a fascio; nell'intradosso sono decorazioni fito e zoomorfe. Nei pennacchi, lungo la trabeazione sono mensole decorate, di cui la sinistra regge una copia della scultura di San Martino attualmente conservata all'interno, presso la controfacciata. I livelli superiori sono decorati con loggette di tipo romanico-pisano. Dietro le loggette, la facciata è decorata con la tipica bandatura toscana, accentuata negli archivolti delle bifore che si aprono ad illuminare il prospetto. La stranezza di questa facciata è la forte asimmetria. L'arcata di destra infatti è molto più stretta delle altre due, probabilmente a causa del preesistente campanile. Resta comunque una cosa rara, rispetto all'epoca, in un edificio cristiano. Per la chiesa infatti, l'armonia architettonica era tutto e ciò che risultava storto o asimmetrico era considerato opera del demonio. Sotto questa arcata, quasi nascosto, incontriamo la figura scolpita di un labirinto.
- Campanile
La torre, di gusto lombardo è in laterizi, con l'eccezione degli ultimi due livelli e degli archi dei livelli inferiori, in pietra bianca. Notevole è il gioco crescente delle luci
- Fianchi
I fianchi sono ritmati da grossi contrafforti aperti da finestroni gotici. In lunghezza si sviluppa un decoro a base di arcatelle poggianti sono teste antropomorfe di grande espressività.
La porta del transetto ha un pregevole architrave scolpito con una Pietà attribuita a Jacopo della Quercia.
L'abside, di gusto pisano, è decorato con le classiche arcate cieche sormontate da loggette.
Interno
La fabbrica è stata risistemata nel XIV secolo quando è stata caratterizzata in stile gotico, con l'aumento dell'altezza della navata centrale e del transetto. Le tre navate caratterizzano anche i bracci della crociera, anche se sezione che coincide con il termine della fabbrica è stata chiusa da cappelle che si dispongono attorno al coro.
- Navata centrale
Notevoli sono gli arredi sacri: le acquasantiere è il pergamo sono di Matteo Civitali (1494). Alla sua bottega si imputa il pavimento policromo
- Controfacciata, a destra: San Martino a cavallo con il mendico, capolavoro di ignoto toscano del XIII sec., originariamente posto all'esterno della chiesa
- Portale sinistro, Storia del Volto Santo, di Vincenzo Frediani (XV sec.)
- Navata destra
- II cappella, Adorazione dei Magi di Federico Zuccari (1595)
- III cappella, ultima cena del Tintoretto (XVI sec.)
- Alla fine della navata è la Sagrestia
- Tomba di Ilaria del Carretto (1408), capolavoro di Jacopo della Quercia che ha scolpito al lato del feretro anche il fedele cagnetto
- Altare: Madonna col Bambino fra santi, di Domenico Ghirlandaio
- Nella lunetta e nella predella storie e martiri di santi, opera della bottega del Ghirlandaio o, forse, di Bartolomeo di Giovanni
- Navata sinistra
- IV cappella: tempietto del Volto Santo, costruzione ottagonale di Matteo Civitali.
- L'altare è attribuito a Filippo Juvarra (XVIII sec.)
- La cappella conserva il venerato Crocefisso del Volto Santo, opera siriaca del XII sec.
- Crociera
- Transetto destro
- Tomba di Pietro da Noceto di Matteo Civitali (1472)
- Tomba di Domenico Bertini di Matteo Civitali
- Cappella del Sacramento: si tratta di una cappella realizzata nel Cinquecento da Nicolao e Vincenzo Civitali
- II cappella, altare di San Regolo, altra notevole opera di Matteo Civitali
- Transetto sinistro
- Affianco al presbiterio è la Cappella della libertà che commemora l'indipendenza di Lucca da Pisa (1369)
- Notevole altare; si noti la predella (Veduta di Lucca), opera del Gianbologna (1579)
- Cappella de Santuario, Madonna col Bambino in trono, opera di fra' Bartolomeo (1509)
- Presbiterio
- Appeso all'arco trionfale è un notevole crocifisso ligneo del XIII secolo
- Pregevoli stalli del coro, opera di Leonardo Marti (XV sec)
- Eccezionali vetrate di Ugolino da Pisa (1485)