GUIDA Matera/Lapidi sul cippo ai caduti del 21 settembre 1943 del Palazzo della Milizia
LE VITTIME DELL'ECCIDIO DE VITO PIETRO FARINA FRANCESCO FARINA NATALE GRECO MARIO LECCE FRANCESCO LUISI VINCENZO NOCERA ANTONIO SEMERARO RAIMONDO SPECIALE TOMMASO TATARANNI PIETRO E CON LORO CINQUE CITTADINI IGNOTI
AI MARTIRI DEL XXI SETTEMBRE |
LA CITTA' DI MATERA NEL 50° ANNIVERSARIO DELL'ECCIDIO |
Dopo l’armistizio del 25 luglio 1943 le forze fasciste che presidiavano la città abbandonarono progressivamente il Palazzo della Milizia di via Lucana.
Lì i tedeschi, che organizzavano la ritirata saccheggiando la città, vi imprigionarono cinque civili e cinque militari catturati tra il 18 ed il 20 settembre
Il 21 settembre fu la volta di altri due soldati italiani, Natale Farina e Pietrantonio Tataranni.
Il padre di Natale Farina, Francesco detto “Il Siciliano”, venuto a conoscenza della cattura del figlio si diresse alla Milizia per cercare di liberarlo, ma invano. Fu arrestato ed imprigionato.
Stessa sorte toccò a Vincenzo Luisi, di sedici anni, precipitatosi in piazza attirato dal fragore degli spari della guerriglia che nel frattempo si era sviluppata.
Immediatamente prima della ritirata il palazzo fu fatto saltare dai nazisti con all’interno i prigionieri.
Perirono in undici. Solo uno si salvò riportando gravi ustioni.
Diverse fonti parlano di altre persone imprigionate delle quali non si è mai saputo il nome, e che subirono la stessa sorte.
Nelle immediate vicinanze del luogo in cui sorgeva il Palazzo della Milizia è stato eretto un Cippo a ricordo del tremendo eccidio