GUIDA Melfi/Memorie Storiche
Il libro L'Italia meridionale o L'antico reame delle Due Sicilie (1860) così descrive il comune:
Melfi, con 9 mila abitanti, capoluogo di distretto, e sede vescovile, suffraganea della S. Sede, città industriosa e commerciante, posta sopra un'amena collina, a piè del Vulture, in un fertile territorio produttivo principalmente di olj e di vini. — La città fu distrutta dal terremoto del 1851, ed oggi è quasi del tutto ristaurata.
mentre Corografia fisica, storica e statistica (1845) riporta:
Lasciando a parte il Collenucci e il Puntano che gratuitamente attribuiscono ai Greci la fondazione di Melfi, e le vaghe congetture degli altri scrittori che su questo avvenimento discordano, alcuno anzi de' quali non ha veduto che confondevala con Amalfi, diremo che Melfi da tempo indeterminato esisteva, allorquando venuta in potere dei Normanni condotti da quell'Arduino che altrove si nominò, ne fu data la signoria a Guglielmo Braccio di ferro, proclamato quindi Conte di Puglia. Passata dipoi in dominio di Unfredo di lui fratello, e nel 1056 in quello di Roberto Guiscardo che vi fece poi costruire il castello tuttora esistente, ebbe allora per primo suo vescovo un Balduino, per quanto raccogliesi dagli antichi ricordi. Giovanna I la diede in feudo a Niccola Acciaioli; la seconda Giovanna al noto Gianni Caracciolo; un altro Caracciolo dello stesso nome ne fu spogliato per fellonia; Carlo V ne fece dono ad Andrea d'Oria nel finire del 1531, rimunerandolo così dell'aiuto prestatogli contro i Francesi; e i successori di questo Andrea stabiliti in Roma la tennero poi col titolo di Principato. Noti sono i Concilii tenuti in Melfi da Nicola II, Alessandro II, Urbano II e Pasquale II, alcuno de' quali si è già accennato; e Federigo II vi pubblicò in un generale parlamento le costituzioni del regno.
Il circondario di Melfi è limitato a ponente e settentrione dal corso dello Ofanto, e a mezzogiorno e levante da parte dei circondarii di Rionero, Barile e Venosa. Il capoluogo che siede su di elevata collina alle falde del monte Volture, ha una piazza spaziosa, varie fontane e diversi ragguardevoli edifizii. Fra questi primeggia il Duomo col suo bel campanile, inalzati amendue da Roberto Guiscardo: ed è pure grandioso il palazzo del vescovo; a questi debbono aggiungersi tre chiese parrocchiali con altre sette libere da cura d'anime, e sei case religiose, fra cui quella dei PP. Fatebenefratelli.