GUIDA Montichiari/Monumento a Napoleone I°
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Evento
Il 13 giugno 1805, Napoleone Bonaparte visita il campo Militare Napoleonico di Montichiari. Su un giornale dell'epoca, "Il Redattore del Mella", un corrispondente presente all'evento così narrava:
"S.M. arrivò al campo di Montichiaro (così si chiamava all'epoca Montichiari, n.d.r.) circa alle ore 6 del mattino. Su un piccolo promontorio della campagna v'era inalzata la tenda dell'Imperatore da una parte e dall'altra v'erano le tende del Generale Jourdan e il Ministro della Guerra Signor Pino L'artiglieria co i suoi colpi annunzia l'arrivo dell'Imperatore Re, egli ne è subito a cavallo e ne fa la revista di quaranta otto numerosi squadroni di cavalleria e di due divisioni di artiglieria volante e poi li fa manovrare. Si ritira poi nella sua tenda e riceve il Segretario di Stato dell'Impero Francese e giungono vari corrieri. Resta occupato per più di un'ora poi in un baleno scende dalla tenda e a piedi circondato da contadini ivi accorsi che non cessano di ripetere mille festose acclamazioni, passa al luogo dove sono schierati e smontati dai cavalli li bellissimi 4 reggimenti di corazzieri, risale di nuovo alla tenda e gli squadroni di cavalleria dei regimenti Francesi e Italiani, passano con i loro comandanti sfilando davanti al Monarca. La cavalleria si ritira dal campo e verso l'ore 5 s'avanza l'Infanteria. Quale straordinario spettacolo si presenta alla vista....Il Monarca è di nuovo a cavallo passa per tutte le file e compie la rivista..."
Descrizione
L'esecuzione dell'opera fu sovrintesa dal generale La Combe e la posa della prima pietra avvenne il 16 agosto 1805, mancando di un giorno l'opportunità di associarla alla festa per il genetliaco di Napoleone.
Montechiaro(i) ebbe dunque l'onore di ospitare l'opera ma spettò gli abitanti di Castiglione delle Stiviere più prossimi per distanza dover sopportare senza compenso l'accantonamento dei soldati francesi, preposti a montare di guardia. Quando nel 1809 i francesi smisero inspiegabilmente questa sorveglianza furono ancora i castiglionesi della guardia nazionale a sostituirli per salvaguardarne la struttura dai malintenzionati.
Dopo la caduta di Napoleone ritornarono gli Austriaci, i quali danneggiarono il monumento senza però demolirlo completamente. Ma il 19 Marzo 1816, quando l'Imperatore Francesco I° arrivò in visita nella zone di Montichiaro, il podestà Pastelli, assistito dal suo Segretario Bontempi, si recò nottetempo (all'una di notte) al monumento e ne fece demolire la colonna e dal ripostiglio recuperò quanto era stato depositato dal generale Jourdan. Alle ore 9 della stessa mattina il Pastelli accompagnato da una delegazione municipale raggiunse l'ex campo napoleonico e omaggiò l'Imperatore Austriaco con quanto trovato nel Monumento.
Alcuni giorni dopo aver omaggiato l'imperatore Francesco I, il monumento fu completamente distrutto. Di esso si sono salvate grazie a dei nostalgici cittadini(che nascosero il tutto sotto il palcoscenico del teatro), alcune vestigia quali la base della colonna che riportava l'iscrizione di dedica del monumento, assieme a 2 lapidi che facevano parte del medesimo, in cui sono scolpiti i nomi dei componenti dell'esercito Francese in Italia, presenti all'inaugurazione.
Le vestigia ritrovate sono custodite a ridosso della bella facciata neoclassica del vecchio ospedale di Montichiari, oggi diventato biblioteca e pinacoteca civica. I resti hanno un valore storico inestimabile in quanto per il genere sono unici in Italia.
Memorie
Il giorno dopo la stesso Napoleone scrive:
"....Ho passato tutta la giornata di ieri al campo di Montichiaro-Castiglione delle Stiviere, pur essendo stata calda e affaticante è stata una delle più piacevoli giornate che io abbia trascorso, con la soddisfazione che mi hanno suscitato l'istruzione e la buona tenuta delle truppe, le quali hanno dato luogo a manovre molto belle...." (Correspondence de Napoléon - lettera nr. 8888)
Dal Racconto del generale La Combe:
"Un muro della lunghezza di di quattro in sei braccia circa, al mezzo giorno del quale vi è stato posto un avello di pietra coperto all'interno di noce, il Generale Jourdan entro questa cassa vi depose le seguenti cose: un bellissimo ed elegante cannone in bronzo, un fucile, una sciabola, il Gran Cordone della Legione d'Onore, 2 Croci una grande e una piccola, varie medaglie d'oro e d'argento e di rame, , dei libri e delle carte ed infine una carta che dopo essere stata letta dal Generale fu sottoscritta dallo stesso e da tutti i generali e Stato maggiore dell'Armata.......Questa solennità fu eseguita alla presenza di settemila Francesi e mille Italiani circa..."
Traduzione della dedica sulla Colonna
L'ARMATA D'ITALIA riunita su questo campo di battaglia ha innalzato questo monumento per eternizzare il ricordo delle vittorie riportate dal suo Generale NAPOLEONE I° Imperatore dei Francesi e Re d'Italia M. il Maresciallo dell'Impero Jourdan Generale in capo, ha posato la P.ma pietra il XXVIII THERMIDOR ANNO XIII 1805 E 1mo anno dell'Impero