GUIDA  Ospedaletto d'Alpinolo/Abbazia e Santuario di Montevergine

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Facciata del Santuario di Montevergine

Fondato nel 1118 circa dall'eremita San Guglielmo da Vercelli. Situato sul Monte Vergine a 1270m slm nella valle irpina.

Indice

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Storia

Complesso del Santuario di Montevergine

Si narra che il Monastero di Montevergine fu realizzato a seguito di un'apparizione della Santa Vergine nel luogo ove oggi sorge il Santuario, il monte Partenio (a 1270 m slm). L'ipotesi appena citata non è stata avvalorata e la storia ci racconta che l'Abbazia fu fondata da San Guglielmo da Vercelli che, mosso dallo spirito ascetico mariano, volle consacrare alla Madonna una chiesa che divenne poi nucleo centrale del complesso monastico che per volontà del Santo e dei suoi seguaci fu realizzato.

La chiesa fu consacrata nel 1124 e si crede che i lavori per la sua realizzazione iniziarono intorno al 1118.

Durante i secoli, fino ai giorni nostri, il monastero subì moltissimi restauri e rifacimenti.

Verso la fine del XII secolo subì le prime sostanziali modifiche della sua struttura, infatti fu ingrandita secondo i dettami dello stile romanico. Successivamente, per volere di Carlo II D'Angiò (metà del Duecento) fu realizzata una cappella votiva verosimilmente decorata da Montano d'Arezzo, possibile autore della Maestà di MonteVergine.

Durante lo Scisma d'Occidente la Congregazione che era sorta intorno al Monastero attraversò un periodo di grande declino fino alla fine del XVI secolo circa, quando visse un periodo di rinnovata vitalità.

Per volontà di Marino Bellottolo, imprenditore napoletano, il Monastero fu dotato di un nuovo altare e di un maestoso complesso marmoreo.

Nel 1629 una cospicua parte della chiesa crollò ed iniziarono i lavori di restauro prolungatisi fino al 1645 circa, anche se durante il Settecento continuarono i lavori di restauro di ingrandimento della fabbrica.

Con il passar del tempo il Santuario chiamava a raccolta sempre più pellegrini e fedeli fino ad esplicitare la necessità di un restauro e di un ingrandimento delle strutture che iniziò nel 1952 sotto la direzione dell'architetto romano Florestano Di Fausto che regalò al Monastero l'incantevole aspetto odierno.

Descrizione

Interno del Santuario di Montevergine

Gli innumerevoli restauri che la chiesa subì durante i secoli le hanno assegnato l'attuale aspetto.

Essa si compone di due chiese: La Basilica Nuova e la Basilica Antica, inoltre sono da menzionare le fabbriche ad essa collegate come la cripta ed il Monastero.

Basilica Nuova

Fu consentito l'accesso ai fedeli nel 1961, il giorno in cui ricorreva la festa liturgica dell'Assunzione. I lavori per la sua realizzazione iniziarono nel 1952 e furono seguiti dall'architetto romano Di Fausto.

A tre navate, la Basilica è semplice ed elegante nell'aspetto e fu realizzata in stile neoromanico. Durante la sua realizzazione essa fu costruita a ridosso della navata centrale dell'antica basilica, inglobando la navata sinistra dell'antica costruzione.

La costruzione è affiancata da un alto campanile decorato da un serie di sculture in altorilievo, realizzate da Ulrico Conti, che raffigurano episodi della vita di San Guglielmo. Esso poggia su un ampio cornicione e si innalza per un altezza di 47 metri. E' decorato dalla presenza, nella parte superiore, di trifore che illuminano le quattro campane che scandiscono le ore cittadine con i loro rintocchi.

Le tre navate della Basilica sono divise da due file di archi a tutto sesto poggianti su pilastri decorati da quadri raffiguranti le tappe fondamentali della via Crucis. I soffitti sono realizzati a cassettoni a stucco che realizzano particolari giochi di luce, mentre il pavimento è bicromatico. Le navate laterali sono percorse da finestre con vetri istoriati rappresentanti i Misteri del Santo Rosario.

La Basilica ospita oggi la meravigliosa Immagine della Madonna, collocata a ridosso della parete di fondo nel 1961, quando fu spostata dalla Cappella del Crocifisso appartenente all'antica Basilica. Essa richiama i numerosi fedeli e pellegrini che si recano in visita al Santuario.

Maestà di MonteVergine

L'autore di questa bellissima pittura è ancora dubbio. Potrebbe trattarsi di Montano D'Arezzo o di Pietro Cavallini. L'icona è racchiusa da una doppia cornice in bronzo ed in marmo nero. Raffigura la Madonna in trono che sorregge il Bambino sulle sue ginocchia.

Il piccolo Gesù porta amorevolmente il braccio verso il seno di sua Madre guardandola. Lateralmente due angeli si poggiano sull'estremità del trono in una posizione incurvata verso la Santa Madre. Alle spalle del trono, lo sfondo è decorato da rombi in ottone contenenti gigli angioini.

Tutta la rappresentazione pone in primo piano la Madonna, il suo sguardo amorevole, la sua pietà, la sua dolcezza avvalorano sempre di più l'ipotesi che precedentemente la rappresentazione fosse un ritratto della Madonna, che fu poi modificata nel tempo. Questa ipotesi è resa sempre più verosimile grazie ai vari ritrovamenti avvenuti nei secoli, durante i numerosi restauri che la tela subì.

La fontana del Pellegrino

Basilica Antica

Vi si accede attraverso dei passaggi presenti nelle navate laterali della basilica nuova.

La Basilica Antica, priva del transetto, è un mirabile esempio di arte, dotata di meravigliosi altari, di un imponente organo, decorata da stucchi e pavimentata in marmo.

Degni di nota sono gli stemmi che decorano la navata centrale, divisa dalle laterali dal susseguirsi di archi a tutto sesto.

L'altare maggiore è decorato a tarsie arabesche, da madreperla e lapislazzuli. In alto si erge il trittico di statue rappesentante la Madonna con i Santi Gugliemo e Benedetto. Alle spalle dell'altare si erge il coro in legno, risalente al 1573, con due ordini di seggi decorati da piccoli putti.

La particolarità della Basilica è la presenza di numerose cappelle votive.

  • Cappella Del Crocifisso (precedentemente chiamata della Madonna): risalente al XIII secolo, fu realizzata per opera di Filippo di Taranto e ospitò al suo interno la tela rappresentante la Madonna in trono che nel 1960 fu spostata nella basilica nuova. La tela fu sostituita con un Crocifisso del Settecento, da cui derivò il nome della cappella. Essa accoglie un altare in marmo della prima metà del Seicento ed è decorata da affreschi (del Volpe), da raffigurazioni di santi e da una tela raffigurante la Natività. Ricordiamo inoltre che nella cappella si erge maestoso, sulla parete destra, il Monumento funebre a Ludovico D'Angiò e sua madre Caterina II di Valois.
  • Cappella del Torrione: dalla forma di una torre (da cui deriva il nome) contiene un meraviglioso altare ornato da una statua a mezzo busto del Cristo. Alla Cappella si accede attraverso una scalinata e si crede sia possibile ottenere l'indulenza parziale se percorsa in ginocchio.
  • Cappella del Santissimo: ospita un baldacchino romanico-cosmatesco, risalente al Duecento donato da Maria D'Ungheria o da Carlo Martello (suo figlio). Il baldacchino presenta gli stemmi della casa di Ungheria, colonnine in stile cosmatesco sorrette da piccoli leoni e statuette.
  • Cappella della Schiodazione: così chiamata perchè in passato fu costode dell'omonima tela del Rubens, la cui copia fu collocata qui per molto tempo e poi sostituita con quella del Serbucci. La Cappella custodisce anche il monumento funebre di Fabio e Caterina De Lagonissa.

Dati

  • Telefono:082572924 - 082573424
  • Fax:0825756074
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Informazioni Utili

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