GUIDA  Patti/Lapide con poesia di Salvatore Quasimodo

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Patti - Lapide con poesia di Quasimodo.jpg

VENTO A TINDARI

Tindari mite ti so

fra larghi colli pensile sull’acque

delle isole dolci del Dio,

oggi m’assali

e ti chini in cuore.


Salgo vertici aerei precipizi

assorto al vento dei pini

e la brigata che lieve m’accompagna

s’allontana nell’aria

onda di suoni e amore

e tu mi prendi

da cui male mi trassi

e paure d’ombre e di silenzi

rifugi di dolcezze un tempo assidue

e morte d’anima.


A te ignota è la terra

dove ogni giorno affondo

e segrete sillabe nutro

fra gente petrosa ai sogni:

altra luce ti sfoglia sopra i vetri

nella veste notturna

e gioia non mia riposa

sul tuo grembo.


Fitto è l’esilio,

e la ricerca che chiudevo in te

d’armonia oggi si scarna

in ansia precoce di morire

e ogni amore è schermo alla tristezza

tacito passo nel buio

dove m'hai posto

amaro pane a rompere.


Tindari serena torna,

soave amico mi desta

che mi sporga nel cielo

da una rupe e io fingo timore

a chi non sa del vento

che m’ha cercato l'anima


APRILE 1929

SALVATORE QUASIMODO