GUIDA  Pietro Boifava

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Curato, Soldato, Sindaco

IL CURATO...

Il nuovo arrivato in casa Boifava arriva il 28 Luglio 1794, il piccol fa sentire il suo primo vagito verso mezzanotte. Pochi giorni dopo e precisamente il 1° di Agosto riceverà il battesimo con il nome di Pietro. Era figlio di Angelo Gaetano Boifava e di Maddalena Batta. Pietro figlio di una famiglia se non agita ma senz'altro benestante, come erano all'epoca le famiglie contadine del piccolo paese di Serle.

Pietro già in giovane età intraprende la carriera religiosa entrando in seminario. Nel 1813, entra in vigore la coscrizione obbligatoria, è arruolato tra le file dell'esercito italiano dove rimane per circa 2 anni vale a dire fino al 1815. Dopo la sosta forzata nel 1816, grazie all'intervento del Parroco di Serle don Giacomo Bennati, che scriveva al Vescovo Nava, sollecitando l'accettazione in seminario di Pietro, che ormai ventiduenne può riprendere gli studi.

Don Boifava rileva dei prigionieri austriaci catturati durante le fasi delle Dieci Giornate di Brescia

Il 25 Gennaio dello stesso anno riceve la tonsura, ed in Giugno è consacrato "Ostiario", poi "Lettore" e a seguire "Esorcista". Il 16 Novembre 1819, un decreto del I.R. Governo concede il nulla osta a Pietro perchè possa accedere agli ordini superiori. Il 20 Maggio 1820, viene nominato diacono. Scrive personalmente al Vescovo Nava chiedendo di essere ammesso al più presto al sacerdozio, il 23 Dicembre 1820 è consacrato sacerdote. Felicissimo dopo 2 giorni può celebrare la sua prima S: Mesa nella chiesa Parrocchiale di Serle. era il giorno di Natale.

Dopo l'ordinazione non si hanno notizie precise sul neo sacerdote, si pensa che pur stabilendosi a Serle probabilmente dalla fine del 1820 al 1826, secondo l'ordinamento austriaco esercitava la mansione di mestro compito che per l'istruzione primaria spettava al clero. In un interrogatorio subito nel 1845, egli stesso afferma che diverrà curato a partire dal 1826.

Anche dell'attività pastorale di Don Petro Boifava a Serle, fino alle giornate del 1848-1849, non si han no molte notizie, negli archivi civili e religiosi ci sono notizie di alcuni dissapori anche pesanti, nei quali il curato è coinvolto rilevando un tratto estroverso e insubordinato dimostrato soprattutto in una controversia avuta col parroco don Amabile Mabellini, nel 1845.