GUIDA Pontey/Ritratto della Città
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Pontey/Ritratto della Città
- Dalle antiche origini, deve il suo nome ai Romani che lo chiamarono "Ponticulus" (piccolo ponte) probabilmente per una costruzione di questo tipo che lo caratterizzava, ma di cui oggi non esiste più traccia. Frazionato in numerosi villaggi, ai piedi del massiccio del Mont Avic (q. 2.007), presenta un'architettura che riporta le tracce di antiche costruzioni e si possono ancora vedere alcuni "Rascard" (abitazioni tipiche in legno su base di pietra). L'asse viario è costituito dalla Strada Regionale 10 che permette l'attraversamento del Comune da est a ovest fino al bivio tra i villaggi di Banchet e Valérod , situato all'altezza della Cappella dell'Esaltazione della Santa Croce. Diverse strade comunali facilitano poi la comunicazione interna. La zona occidentale del paese, confinante con Chambave , denominata Mont-Tsaillon , riveste un particolare interesse archeologico in quanto fu scelta, nella tarda età del bronzo, da una comunità dedita all’attività mineraria.
- Curiosità:
- - Lungo la strada che dalla località Lezin porta alla località Crétaz-Boson (lungo il corso del Fiume Dora Baltea) è ancora visibile il caratteristico vecchio ponte (non più transitabile neppure a piedi;
- - nel suo territorio è stata ritrovata una tomba di epoca celtica;
- - la cittadina dispone di un vecchio forno che ha l’imboccatura in pietra ollare, probabilmente ricavata dalla macina di un mulino;
- - verso la fine dell’anno 1963 è stato scoperto, in località Proley, alla sommità di un grande masso sporgente, un sepolcro scavato nella roccia. La tomba ("artse", secondo la denominazione popolare) violata in epoca indeterminata, conteneva un frammento di borchia e risale all’età preromana o , più probabilmente, al periodo tardo antico-alto medievale.






