GUIDA Reggio Calabria/Storia
Protostoria ed epoca classica
Le antichissime origini di Reggio, città ubicata nel centro del Mediterraneo, si perdono tra archeologia e mitologia. Il suo toponimo è forse una derivazione del caldaico Rec ('Re') e fu abitata, tra la fine del III millennio a.C. e l'VIII secolo a.C. da popolazioni quali Opici ed Osci (ed Aschenazi secondo alcune fonti) nonché Enotri, Fenici, Micenei, Ausoni, Siculi, Morgeti ed Itali. Si ha notizia dello scultore Léarchos di Reggio per gli inizi del XV secolo a.C. e del re Iokastos per la fine del XIII secolo a.C. Proprio l'area di pertinenza reggina diede il nome all'Italia, terra inizialmente nota come Saturnia, quindi Italia (corrispondente all'attuale Calabria meridionale) ed infine Bruzio.
Dopo l'arrivo dei Calcidesi, nel 730 o 743 a.C, la città ausonico-italica di Rhégion (anche nota come Erythrá, "La Rossa" - è interessante notare che la bandiera cittadina mantenga il colore rosso) divenne polis magno greca, alleata di Atene, inizialmente amica e successivamente in lotta con Locri. Reggio venne retta dai Messeni tra il 737 ed il 461 a.C., dai Siracusani (nota con il nome di Febea) tra il 387 ed il 351 a.C. e dai Campani ma fu, per un tempo tra il V ed il III secolo a.C. una repubblica. Con i Greci la cultura italica preesistente venne assorbita fino a scomparire. Rhégion rimase per tutta l'antichità classica importante città marittima e commerciale oltre che centro culturale, annoverando la presenza di accademie di arti e di scienze - come la Scuola Pitagorica - nonché di noti poeti, storici e scultori quali Íbykos, Ippys e Pithagóras. Molte sono le testimonianze archeologiche di epoca ellenica tuttora conservate.
Alleatasi, nel 271 a.C., con i Romani, nel 91 a.C. Regium venne eletta Municipium (in seguito intitolata Rhegium Julium) e successivamente sede del Corrector della Regio Lucania et Bruttii. Fu snodo di reti di comunicazione marittime e terrestri, tappa finale della Via Popilia (o Via Annia) e sede portuale della Columna Rhegina. Reggio annoverava, in epoca imperiale, 8 impianti termali, uno dei quali è ancor oggi visibile. Anche con i Latini la città mantenne la zecca e l'uso della lingua greca.
Nel 56 d.C. l'apostolo Paolo si fermò a Reggio durante il suo viaggio verso Roma e, secondo la tradizione, da questo evento ebbe inizio la cristianizzazione del Bruzio.
Epoca medievale
Dopo le invasioni dei Vandali, dei Longobardi e dei Goti tra il V ed il VI secolo d.C. Reggio divenne Metropoli dei possedimenti italiani con i Bizantini e, a più riprese dal 536 al 1060 d.C, fu capitale del Ducato di Calabria. Per brevi periodi tra il X e l'XI secolo la città, rinominata Rivàh, fu governata dagli Arabi essendo parte dell'Emirato di Sicilia. Oltre a centro culturale bizantino Reggio rimase, fino al XVI secolo, la sede vescovile di riferimento per il rito greco in Italia: proprio con i Bizantini si consolidò l'anima greca dell'area reggina.
La città, a volte scritta con il toponimo di Regio, fu per l'intero Medioevo un importante centro calligrafico prima e tipografico dopo, vantando, nel 1475, la prima edizione stampata di un libro ebraico. Reggio fu, per secoli, capitale del Giustizierato di Calabria, dal 1147 al 1443 e dal 1465 al 1582 ed ebbe sempre scambi commerciali con le popolazioni mediterranee.
La città passò sotto le corone dei Normanni, con i quali venne denominata Risa, dal 1060 al 1194, e degli Svevi dal 1194 al 1266. Vista la sua posizione geografica Reggio si trovò spesso a cavallo tra il Regno di Napoli ed il Regno di Sicilia. Tra il 1266 ed il 1503 la città passò diverse volte tra il governo degli Aragonesi, i quali la chiamarono Regols e ne ampliarono il castello, e degli Angioini. Successivamente vi regnarono gli Asburgo di Spagna: dal 1504 al 1713 i regni di Napoli e di Sicilia furono sorretti da un vicerè soggetto alla corona di Spagna. Il XVI ed il XVII secolo furono per la città un periodo di decadenza causata dalle forti imposte degli Spagnoli, da epidemie e da incursioni da parte dei Turchi Ottomani, i quali a più riprese giunsero a Reggio tra il 1543 ed il 1594. Nel 1714 l'Italia meridionale passò agli Asburgo d'Austria che vi rimasero sino al 1734, quando i Borboni di Spagna ne presero possesso. Infine, nel 1759, Reggio divenne parte dell'ormai indipendente regno italiano con i Borboni di Napoli.
Epoca moderna e contemporanea
Reggio fu ducato napoleonico nel 1808 e quindi capitale della Calabria Ulteriore Prima tra il 1816 ed il 1860. Sotto la corona dei Borboni i due antichi regni di Napoli e di Sicilia furono unificati nel Regno delle Due Sicilie. Durante il XIX secolo questo divenne la terza potenza economica e militare d'Europa, vantando vari primati nel campo delle scienze, della tecnologia, delle arti e della giurisprudenza.
Il pregiato agrume Bergamotto, che era stato allevato ed usato nel Reggino sin dal XIV secolo, fu per la prima volta al mondo coltivato e prodotto in maniera intensiva nel 1750 proprio a Reggio. È significativo che viaggiatori quali il parigino Jean Claude Richard de Saint-Non (1778) ed il londinese Edward Lear (1847) definirono la città ed i suoi dintorni come uno "splendido giardino".
Nel 1861 la città, rinominata Reggio di Calabria (ove il "di Calabria" o "in Calabria" funge da attributo di specificazione geografica, distinguendola dalla Reggio sita in pianura Padana, cittadina che prese il nome di Reggio nell'Emilia), passò sotto la corona dei Savoia, i quali, per far fronte ai propri debiti, impoverirono il Mezzogiorno d'Italia perpetrando saccheggi delle casse di stato ed annichilazioni delle fiorenti attività fino ad allora ivi esercitate quali selvicoltura, agricoltura, estrazioni minerarie, industria navale, bachicoltura e lavorazione di pelli e tessuti, oltre ad eliminare le preesistenti borse di studio.
Sotto il Fascismo, con il podestà Genoese-Zerbi, nel 1927 la città divenne centro amministrativo dei comuni circostanti (progetto Grande Reggio). Nel 1943 il caseggiato reggino subì danni dovuti ai bombardamenti da parte dell'aviazione Britannica.
Nel 1970 la città fu teatro dei Fatti di Reggio, rivolta popolare generata dalla decisione di eleggere Catanzaro (cittadina di dimensioni ben più modeste rispetto a Reggio) a capoluogo della neonata regione Calabria.
Reggio venne più volte distrutta dai terremoti, come quelli del 91 a.C. o del 1562 o i fortissimi sismi del 1783 e del 1908. Anche alcune politiche urbanistiche irrispettose della storia architettonica, però, giocarono un ruolo negativo sulla città, come ci ricorda la demolizione dell'antica parte normanna del Castello dopo l'ultimo terremoto.
Reggio, o Righi in lingua greca di Calabria e Ríggiu in idioma siculo-calabro, è tuttora, con i suoi quasi 187.000 abitanti, il centro urbano più popoloso della Calabria. La città è sede del Consiglio Regionale della Calabria e della Soprintendenza Archeologica calabrese.
Attualmente ad un generalizzato degrado urbano fa fronte la presenza di incantevoli panorami che consentono la visione di un paesaggio dal mare e la costa sino alla montagna; Reggio mostra inoltre deliziosi palazzi e ville in stile neoclassicista, neogotico e Liberty nonché la splendida area dei giardini botanici costieri, i tanti scavi archeologici cittadini, il Castello Aragonese ed il Lungomare, definito da alcuni giornalisti italiani a metà del '900 come "il più bel chilometro d'Italia". La città accoglie un'esplosione di arti musicali, teatrali e culinarie mentre gli stessi Reggini accompagnano all'irascibilità un'allegria, una gioia di vivere ed un'ospitalità esemplare verso chi viene da fuori. Reggio, centro del Mediterraneo, ne rappresenta bene il cuore.