GUIDA  San Giovanni Rotondo/Chiesa di San Pio da Pietralcina

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Storia

A fronte del grande afflusso di pellegrini che la fama di San Padre Pio aveva portato a San Giovanni Rotondo, si era reso necessario costruire una nuova e più grande chiesa che potesse ospiatare adeguatamente i fedeli.

Su iniziativa dei Capuccini è sorta la nuova chiesa; i lavori, iniziati nel 1991, sono finiti nel 2004. Per il progetto sono stati chiamati a collaborare affermatissimi artisti. L'architettura è stata affidata, infatti, a Renzo Piano, fra i più apprezzati designer.

Descrizione

Esterno

La struttura ha una forma di spirale, il cui centro coincide con l'aula liturgica. Notevole la copertura, formata da una serie di calotte sovrapposte stile scudo di armadiglio, in rame e legno lamellare, in modo da formare una sorta di valva. E' opera di Fabio Marchesotti e Bruno Mossi. Le lamelle non si limitano a chiudere la struttura ma sporgono creando una sorta di tettoia che si potrae verso il sagrato creando un unicum nello spazio architettonico e liturgico, fra aula interna e l'esterno della chiesa. L'idea è proprio quella di suggerire un'unità ed un forte senso di accoglienza verso le enormi masse di fedeli che si possono addensare all'esterno. E' così possibile passare dalle 6500 persone che possono assistere alla messa nella chiesa, a circa 30.000, utilizzando lo spazio outdoor disponibile.

Sagrato

Il sagrato è quindi parte integrante di un discorso artistico ed architettonico che Renzo Piano ha voluto caricare di significati allegorici; lo spazio è chiuso a sud da un campanile orizzontale, da una poderosa croce di 40 metri e da otto aquile di pietra realizzate da Mario Rossello. Il lato settentrionale è chiuso da un ricamo di 24 ulivi che rappresentano i 12 apostoli e 12 profeti. A lato sono 12 vasche trapezoidali rappresentanti il fiume Giordano.

Interno

La volta è sorretta da ventuno arcate che dal presbiterio si diramano a raggio. Hanno una forma ribassata, simile ad un arcobaleno o ad una sorta di arco rampante. dagli archi, dei pilastri a forma di "v" sostengono la calotta. La volta è quindi ulteriormente sorretta da un arcone in pietra, il più grande al mondo, largo 45.80 metri e alto 18.

La pianta dell'edificio è una particolare ibridazione fra una pianta centrale ed una longitudinale con le navate contigue circolari.

Presso l'ingresso, notevoli porte in bronzo, opera di Mimmo Paladino; raffigurano, nelle due ante, il Buon Pastore e Abramo.

Le strutture in pietra sono state costruite utilizzando la pregiata pietra locale, detta di Trani, la stessa utilizzata per la Cattedrale di Trani o il federiciano Castel del Monte. Si è scelto di utilizzarne diverse qualità, per arconi, sagrato, arredi e pavimento, in modo da variare cromaticamente l'effetto.

L'interno custodisce pregiati arredi sacri.

  • Il pergamo in pietra di Apricena è opera di Giuliano Vangi e raffigura la Deposizione e la Resurrezione.
  • La Cappella dell'Eucarestia, dietro l'organo, conserva una stele di Floriano Bodini. Si tratta di un manufatto in pietra lavica dell'Etna, alta più di tre metri.
  • Nel presbiterio pende, come in un'iconostasi medievale, uno struggente Crocefisso, opera di Arnaldo Pomodoro. Da una spina della corona di Gesù si forma l'altare.
  • Strepitosa la grande vetrata variopinta con scene dell'Apocalisse di San Giovanni. E' realizzata nella campata dei due poderosi archi esterni ed è formata da un centinaio di infissi mobili che creano differenti effetti ottici e luministici.