GUIDA Tempio Pausania/Parco della Rimembranza con Monumento alla Brigata Sassari e al Tenente Alfredo Graziani
È un Monumento commemorativo dei militari di Tempio Pausania che combatterono e caddero nel corso della Prima Guerra Mondiale.
In origine ogni albero era dedicato a un caduto del quale portava il nome inciso su una apposita targhetta. Queste vennero successivamente staccate dalle querce e nel corso degli anni si è perso il ricordo della corrispondenza con i nomi dei militari caduti. Solo alcuni familiari di coloro che combattendo persero la vita conservano il ricordo della pianta dedicata al proprio congiunto.
Inoltre negli anni successivi all’inaugurazione del Parco venne accertata e dichiarata la morte di altri soldati rendendo il numero complessivo dei caduti superiore rispetto a quello degli alberi. Dunque nell’impossibilità di ricostruire l’abbinamento originario con i nomi dei militari scomparsi nell’evento bellico, l’Amministrazione Comunale volendo comunque preservare il carattere commemorativo del Parco, dedica idealmente i suoi alberi ai combattenti che ebbero i natali a Tempio e che perirono nel corso della Prima Guerra Mondiale.
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Alfredo Graziani
Alfredo Graziani nacque a Tempio nel il 2 Gennaio 1892, al fronte sin dai primissimi giorni della Grande Guerra, combatte con i fanti del 151° Reggimento Brigata Sassari, comandante della 12° compagnia, ma continuando paradossalmente ad in dossare la sua divisa di cavalleggero, é lui il famoso tenente “Grisoni” raccontato nel libro di Emilio Lussu “Un anno sul Altipiano”.
Apprezzato e stimato in tutta la Brigata per aver attaccato di sorpresa e conquistato “il dente del groviglio” solida trincea avanzata sul Carso, (chiamata anche “Trincea Zeta”), difesa da un battaglione di Ungheresi.
Per questa azione, le fu conferita la medaglia di bronzo e medaglia d’argento al valor militare ai sopravvissuti. In questa azione partirono all’attacco 30 uomini e ne tornarono 12. Munito di macchina fotografica documentò la vita della Brigata anche nei momenti tragici.
Finita la Prima Guerra Mondiale tornato alla vita civile continua con la sua professione di avvocato, che però interruppe nel 1935, per tornare volontario in Africa Orientale e subito dopo in Spagna. Sia arruolò volontario anche nella seconda Guerra Mondiale, combattendo in Grecia. Scrisse il libro: “Fanterie Sarde all’ombra del tricolore”. Morì a Tempio nel 1950
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N.B. Le foto storiche sono tratte dal libro di Graziani, tranne quella dei superstiti della trincea Z, chè è stata riportata dal sito della Brigata Sassari
Monumento alla Brigata Sassari
La Brigata “Sassari, fu costituita il 1° Marzo del 1915 a Tempio Pausania (SS) e a Sinnai (CA), su due Reggimenti, il 151° e il 152° fanteria, composti interamente da Sardi. La nuova unità venne considerata l’erede delle tradizioni del Terçio de Cerdena (periodo aragonese-spagnolo) e del Reggimento di Sardegna (periodo Sabaudo).
Così a fine gennaio 1915, dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito partirono gli ordini per la formazione della Brigata Sassari. I reparti del 151° si costituirono in Cagliari, con la leva obbligatoria riguardante tutti i comuni della provincia di Nuoro. I coscritti delle altre province confluirono nel 152° a Tempio.
L’albo d’onore Prima Guerra Mondiale
Decorazioni collettive:
1 Ordine Militare di Savoia; 2 Medaglie d’oro al Valor Militare alle Bandiere di ciascun Reggimento; 4 Citazioni sul bollettino del Comando Supremo;
Decorazioni Individuali:
6 Ordini Militari di Savoia; 9 Medaglie d’oro al Valor Militare; 405 Medaglie d’Argento al Valor Militare; 551 Medaglie di Bronzo al Valor Militare;
Il Tributo di Sangue: 3819 Caduti in combattimento ( 1734 Morti- 2085 Dispersi)
La Brigata Sassari è la Brigata più decorata dell’Esercito Italiano e quella che in percentuale ha avuto più caduti 13%
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Medaglie d'Oro al Valore dell'Esercito recenti
Nel 2007 e 2008 i due Reggimenti 151° e 152° hanno ricevuto entrambi 1 Medaglia d'oro con le seguenti motivazioni:
151º Reggimento: "Reggimento inserito nella Task Force «Iraq» nell'ambito dell'operazione «Antica Babilonia», partecipava per circa quattro mesi a tutte le attività operative connesse con la crisi irachena post-conflitto. Nonostante la situazione di generale pericolo e di grande incertezza, dell'accesa contrapposizione tra potere politico-religioso ed il potere tribale, il reggimento, con coraggio, sovrumano impegno e straordinario spirito di sacrificio, si adoperava con sicuro valore e ferma determinazione per assicurare il successo della missione. Per tutto il periodo di permanenza gli ufficiali, i sottufficiali e i graduati del 151º Reggimento operavano con impegno eccezionale, senza sosta e riposo, profondendo le migliori energie fisiche, morali, intellettuali e professionali per soddisfare le più disparate e complesse attività operative e per alleviare le sofferenze della popolazione. In tale contesto gli uomini del 151º Reggimento, dimostrando elevata professionalità e non comune senso di responsabilità, si rivelavano determinati nei confronti dei prevaricatori e degli ingiusti e generosi con i deboli e con i bisognosi, mantenendo una equidistanza rigorosa e riconosciuta tra i diversi poteri contrapposti. Nel proditorio attacco terroristico del 12 novembre 2003 in An Nasiriyah, vedeva cadere un suo effettivo, che proprio per quegli ideali di pace, solidarietà fra i popoli immolava la sua giovane vita. Reggimento di fanteria solido, straordinariamente motivato in ogni suo componente e risoluto nelle azioni, che ha contribuito in maniera determinante al successo delle operazioni in Iraq e che ha ulteriormente accresciuto l'immagine del contingente nazionale e ha dato lustro alle forze armate e all'Italia in un contesto internazionale. (An Nasiriyah, 8 ottobre 2003-29 gennaio 2004")
152° Reggimento: "In un contesto operativo caratterizzato da diffuso ed elevato rischio, difficili condizioni ambientali e climatiche, nonché forti tensioni tra le diverse fazioni in lotta si adoperava con efficacia e straordinario spirito di sacrificio per ripristinare le condizioni di sicurezza in tutta la regione di Dhi Qar, contribuendo significativamente al consolidamento del processo di stabilizzazione e ricostruzione della nazione irachena. Sebbene nel vile attentato fosse caduto un militare del reggimento ed altri quattro fossero rimasti gravemente feriti, il personale rimasto illeso si adoperava con tempestivo ed ammirevole senso del dovere e della responsabilità, per fornire le prime cure alle vittime, attuando, al contempo, tutte le necessarie procedure al fine di garantire l'opportuna cornice di sicurezza per la rapida evacuazione dei feriti e per portare a termine il compito ricevuto. Fulgido esempio di unità di fanteria, fortemente motivata e coesa, il 152º Reggimento ha saputo contribuire in maniera concreta e determinante al conseguimento degli obiettivi del contingente nazionale, dando lustro alle Forze Armate ed all'Italia nel contesto internazionale."
NOTIZIE Febbraio 2014. La Brigata Sassari, lascia la Sardegna per trasferisi a Herat in Afghanistan, assumendo la guida del Regional Command in West Afghanistan, ha dato il cambio alla Brigata Aosta, che laggiù si era fermata in missione per sei mesi. Il compito e l'onore della Brigata Sassari e importantissimo in quanto la missione prevede il disimpegno che avvierà il passaggio di consegne alle autorità locali, ponendo fine alle presenze militari straniere in quei luoghi. Il 09 Marzo, il comando Isaf sotto la guida della Brigata Sassari, ha inaugurato a Abu Walis una scuola, un contributo concreto alle popolazione di queste terre, portato avanti da tutti i contingenti italiani in 9 anni di missione. L'edificio scolastico è stato realizzato in stretto coordinamento con le autorità locali fecendo ricorso alla manodopera del posto. Il contigente italiano Isaf ha costruito in 9 anni ben settanta scuole e questo è di fondamentale importanza per il futuro progresso del Paese.
Mi raccomando "DIMONIOS" FORZA PARIS