GUIDA Thiene/Monumento ad Arturo Ferrarin
A Thiene, 13 Febbraio 1895, è nato Arturo Ferrarin. Durante la Prima Guerra Mondiale viene assegnato al Battaglio Aviatori e nel 1916, con il suo sempre più forte desiderio di pilotare gli aerei in prima persona, consegue il primo brevetto militare. Nel 1917 ottiene la qualifica di pilota istruttore e nel 1918 è promosso tenente e trasferito al 91a squadriglia da caccia, dove ottiene una medaglia d'argento per il suo impegno e ardito coraggio.
Il raid Roma-Tokio
Congedato, finita la guerra nel 1920 decide di partecipare al raid Roma-Tokio con un intinerario di 25 tappe per circa 18.000 km. Parte il giorno dopo il suo compleanno, il 14 Febbraio, a 25 anni. A questa grande trasvolata partecipano diversi piloti. Con il suo SAV Arturo Ferrarin è l'unico pilota che giunge a Tokio il 31 maggio 1920 dopo 106 giorni di volo senza mai cambiare aereo.
I Giapponesi sono stupiti per tale impresa e nonostante la pioggia accorono in 200.000 al campo di atteraggio. Il Governo Giapponese decreta una serie di festeggiamenti e ottiene dal Governo Italiano il permesso di tenere l'aereo per esporlo in permanenza la museo delle Arti e Tecnica di Tokio.
L'imperatrice in persona riceve il Ferrarin e il suo motorista, mentre il Ministro della guerra consegna una grande spada da Samurai tutta d'oro. Al Ferrarin prima del rientro in Italia, vengono consegnati dei disegni da parte dei bambini di una scuola perchè siano donati alla regina Elena.
Il raid Italia-Brasile
Terminata l'impresa e rientrato in Italia Ferrarin trova impiego presso l'Ansaldo. Fra il 1927-1928 nasce l'idea di compiere una trasvolta atlantica in direzione del Brasile e Ferrarin decide di partecipare con un aereo appositamente costruito. Sceglie come compagno di volo l'amico Carlo del Prete. Il 3 Luglio 1928 decollano dall'aeroporto di Montecelio presso Roma e con il Savoia Marchetti S64 arrivano a Porto Natal in Brasile il 5 Luglio. Anche in Brasile accoglienza calorosa, si festeggia anche in Italia ed in particolare a Thiene. Per l'impresa di Italia-Brasile ottiene una medaglia d'oro con la motivazione: "la conquista del primato mondiale di durata di volo e per il primato mondiale senza scalo 7776 km in 58h e 37 minuti".
Nel 1931 si sposa con Adelaide Castiglioni, dieci anni dopo nel 1941 muore a Guidonia, schiantandosi mentre stava provando un aereo.






