GUIDA  Torino/Chiesa San Francesco d’Assisi

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Edifici Religiosi/Chiesa San Francesco d’Assisi

Chiesa San Francesco d'Assisi - Panoramica
Chiesa San Francesco d'Assisi - Panoramica

  • Ubicata in pieno centro storico deve la sua nascita allo stabilirsi in città (a partire dall’anno 1214) della comunità francescana ed in essa si svolsero riunioni dei "Savi del Consiglio".Nell’anno 1608 la chiesa venne quasi totalmente ricostruita e al preesistente impianto tipico del gotico locale subentrò un'impostazione a tre navate coperte da volte di stampo rinascimentale. Solamente a partire dalla metà del 1700 le trasformazioni apportate dall'Architetto Bernardo Antonio Vittone (che disegnò presbiterio,cupola, coro ed alcuni altari) donarono all'edificio nuovi connotati.Il disegno della facciata,risalente all’anno 1761, è attribuito a Mario Ludovico Quarini (un discepolo dell'Architetto Bernardo Antonio Vittone ). La facciata,ad ordine unico,è scandita verticalmente da lesene e colonne scanalate ed intervallate da porte sormontate da finestre,con al centro un portale ad arco ribassato sormontato da un finestrone ovale;una marcata trabeazione frena lo slancio ascensionale degli elementi verticali e si grava del peso del frontone.L’impianto longitudinale è a tre navate (quelle laterali sono dotate di Cappelle commissionate da famiglie nobili e da alcune corporazioni professionali e di mestiere,come quelle dei sarti,dei serraglieli,degli speziali,dei causidici ed avvocati) con volte a crociera ed il presbiterio è a pianta quadrata,sormontato da una cupola su base circolare.Il campanile è barocco,su orditura medievale.

Esterno

  • L'altare maggiore in marmi policromi e di linea concava, realizzato dall’ Architetto Vittone presenta, sotto la mensa e dietro una grata dorata, la reliquia di Sant'Innocenzo trasportata dalle catacombe romane nell’anno 1765. Per quanto attiene le Cappelle laterali sono da segnalare:la Cappella del Crocifisso,con l'altare a marmi policromi,in cui è presente il Crocifisso ligneo del luganese Carlo Plura ;la Cappella di Sant' Omobono appartenente ai Sarti (una delle prime associazioni di mestieri costituitasi sotto Carlo Emanuele I che si riunì nella chiesa a partire dal 1600) costruita dall'architetto torinese Barberis nella II metà del 1700;la Cappella di Sant'Antonio da Padova, con l’altare rettilineo disegnato dall' Architetto Vittone ed impreziosita da due angeli di Stefano Maria Clemente, scultore torinese;la seconda cappella a sinistra presenta stucchi che rappresentano gli strumenti delle varie professioni di allora(ingegneri,architetti,stuccatori,pittori,mastri da muro ed artisti che, provenienti da Lugano e Milano erano attivi presso i cantieri del ducato sabaudo) e che fu concessa alla "Compagnia di Sant'Anna dei Luganesi" (nell’anno 1636) che li raccoglieva.

Interno

Curiosità:
- La notorietà della chiesa perdurò grazie al ricchissimo "corredo di reliquie" dei Santi più rappresentativi che e nel corso del 1800 presso questo edificio più o meno a lungo operarono quali: San Giovanni Bosco e San Giuseppe Cafasso (quest’ultimo "Rettore" della Chiesa e confessore di Don Bosco ). Legati alle figure di questi due santi vi sono: il confessionale di San Cafasso dove si confessava Don Bosco ;l'altare dell'Angelo Custode dove Don Bosco celebrò la prima Messa nell’anno 1841; la sacrestia dove Don Bosco incontrò Bartolomeo Garelli , primo ragazzo del suo Oratorio, ed il cortile dell'Oratorio;
- Nell’anno 1580 divenne provvisoria sede della Sacra Sindone,trasferita a Torino da Chambery (Francia), in attesa di una collocazione definitiva e più aulica presso il Cattedrale di San Giovanni Battista.
- Un incendio,nell’anno 1942,arrecò gravi danni al tetto,al campanile e alla volta con le decorazioni ed i successivi lavori la condussero allo stato attuale.
- Come consuetudine del XIX secolo i nuovi sacerdoti torinesi, dopo l’ordinazione, dovevano trascorrere un periodo di approfondimento, prima di intraprendere l’attività pastorale, presso il locale Convitto Ecclesiastico , benemerita istituzione fondata nell'anno 1808 dal teologo Luigi Guala, che partita come "laboratorio" di teologia morale, ispirato a Sant' Alfonso de’ Liguori e San Francesco di Sales , col tempo era diventata una vera e propria scuola di pastorale, con una benefica ricaduta straordinaria sull’intera diocesi torinese e su quelle dei dintorni.