GUIDA  Torino/Memorie Storiche

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Ferdinando de Luca nel suo Instituzioni elementari di Geografia (1843) così scrive sulla città:

Torino che si distingue per la regolarità delle sue strade, ha un gran numero di stabilimenti di beneficenza, di scienze, di arti e d'industria. La R. Accademia delle Scienze di Torino è una delle più cospicue dell'Italia e dell'Europa. Tra gli stabilimenti industriosi e insieme di beneficenza faremo mensione dalla Instituzione dell'albergo della virtù, e dell'opera delle Rosine. La fondazione del primo risale all'anno 1580, e il suo scopo è quella d'incoraggiare l'industria, e di fornire agl'indigenti i mezzi da imparare un mestiere; e vi s'insegnano perciò da abili maestri, le fabbricazioni delle stoffe e de' nastri di seta, de' galloni, delle calze di ogni maniera, delle stoffe più fine di lana, de' cappelli; e tutto ciò che risguarda l'arte della minuteria di legname. L'opera delle Rosine, fondata nel 1740 da una Rosa Govone, fabbrica oggetti di lana, di cotone, di ricami di ogni maniera, di abiti ecclesiastici; e il ritratto di tutti questi articoli forma il mantenimento della casa. Gli asili infantili vi sono protetti e prosperano. Esiste pure in Torino uno stabilimento privalo di beneficenza, di religione e d'industria instituito lo dal virtuoso ecclesiastico cav. Collolengo, il quale ha ora raccolti in casa 200 fanciulli infelici, che ivi ricevono l'instruzione religiosa e industriale e il loro mantenimento. Questi stabilimenti particolari non sono nuovi in Italia: che in Cremona n'esiste un altro del virtuoso Defendente Sacchi.


Nella Corografia dell'Italia, III° volume (1834), così viene descritta la piazza del comune:

Piazza Castello: è la principale di Torino, il di cui nome gli deriva dal picciolo castello che serviva d'abitazione agli antichi duchi di Savoia. Questa piazza sarebbe molto più regolare, se di quel castello fosse sgombra. È poi dal suo centro che si scorgono le principali vie, delle quali la capitale del Piemonte è intersecata; verso levante ha la contrada di Po con doppii porticati in tutta la sua lunghezza; ad ostro ha la Stradanuova, la quale verso la metà traversa la piazza Carolina, e conduce a Portanuova; a ponente ha la via di Doragrossa, che conduce a porta Susina. Tutta la piazza è fiancheggiata da bei porticati, fuorchè dalla parte boreale occupata dal palazzo reale.

Nel I° volume (1832) così viene descritto il quartiere Borgo Po:

BORGOPO, uno de' sobborghi di Torino; sta sulla destra riva del fiume Po, ed è adorno di molte belle ville, come sarebbero la Vigna della Regina, e quelle che contornano Santamaria del Monte, e più lontano verso borea la Madonna del Pilone, ai piedi del monte Superga. Questo sobborgo, benché senza mura, nè alcuna altra fortificazione, era per Torino un forte baluardo. Souvaroff essendosi di esso impadronito nel 1799, assalì la città, e potè facilmente costringerla ad arrendersi. Nei primi anni del XIX secolo, a' tempi dell'impero francese, venne unito alla città di Torino mediante un bel ponte di pietra a più arcate. Vi si annoverano quasi 5,000 abitanti.