GUIDA  Torino/Palazzo Lascaris

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Ville e Palazzi/Palazzo Lascaris di Ventimiglia

Palazzo Lascaris di Ventimiglia - Panoramica
Palazzo Lascaris di Ventimiglia - Panoramica

  • Ubicato in Via Alfieri fu voluto dal Conte Battista Beggiamo di Sant’Albano e Cervere e venne edificato tra l’anno 1663 e l’anno 1665 da Domenico Bernardi su disegno di Amedeo di Castellamonte .Pur se rimaneggiato nei secoli costituisce un esempio significativo di dimora signorile in stile barocco ed ha mantenuto le caratteristiche di edificio padronale sia nelle sue strutture esterne che interne:dallo scenografico atrio (a quattro campate con antiche colonne marmoree) allo scalone d’onore;dagli aerei loggiati,alle raffinate sale auliche del primo piano.Nell’anno 1674 il palazzo passò a Gabriella di Marolles , favorita di Carlo Emanuele II , che si sposò con Carlo delle Lanze , Conte di Sales , ed abbellì il complesso grazie ad artisti quali il pittore milanese Stefano Maria Legnani , detto "Legnanino". Nell’anno 1720 l’edificio fu venduto ai Marchesi Carron di San Tommaso (vds. Personalità Illustri in [1] ) che qui risiedettero sino all’anno 1803 dando anche luogo al prolungamento della manica occidentale a cura dell'architetto Dellala di Beinasco . Nel febbraio 1803 Giuseppina Maria Anna ,ultima discendente della linea primogenita dei Carron di San Tommaso , sposò il Marchese Agostino Lascaris di Ventimiglia e da allora il palazzo ne mantenne il nome.In seguito divenne proprietà di Camillo Benso , Conte di Cavour e: dall’anno 1861 fu ceduto in affitto al Ministero dell’Interno ad uso del Consiglio di Stato ;dall’anno 1872, alla Corte di Cassazione , venendo meno l’esigenza di abitazione privata ed assumendo quella a carattere istituzionale.Venduto verso la fine del XIX secolo ,nel corso del bombardamento della città avvenuto il 13 luglio 1943, subì gravi danni nel salone centrale dove vennero distrutti gli affreschi (del XVII secolo) di Stefano Maria Legnani . Nell'anno 1948 fu ceduto alla Camera di commercio,industria,artigianato ed agricoltura ed il 16 gennaio 1979 passò alla Regione Piemonte divenendo la sede del Consiglio Regionale.