GUIDA  Trarego Viggiona

Da Wiki.
Pagine Utili sul Comune
Scheda su Trarego Viggiona
Mappa Interattiva
Siti trareghesi
Amministrazione Comunale
Statistiche su Trarego Viggiona
Inserisci Bollino Wiki
Concorso Fotografico
Concorsofoto.jpg
Foto Trarego Viggiona:
2012, 2009, 2008

Trarego Viggiona è situato nel Piemonte in Provincia del Verbano Cusio Ossola. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale di San Martino Vescovo (in località Trarego); Parrocchiale di San Maurizio (in località Viggiona); Chiesa della Madonna delle Grazie o Chiesa Vecchia (in località Viggiona).

Confina con i comuni di: Cannobio, Oggebbio, Cannero Riviera, Falmenta e Aurano.

Dove Mangiare

  • Ristorante Luna, Via Provinciale, 3
  • Ristorante Usignolo, Strada Vecchia Per Trarego, 2

Memorie Storiche

Nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1853) Goffredo Casalis così descrive Trarego:

TRAREGO (Trarigum), com. nel mand. di Cannobbio, prov. di Domodossola, dioc. e div. di Novara. Dipende dal magistrato d'appello di Casale, intend., trib. di prima cognizione, ipot., insin. di Domodossola, posta di Cannobbio.

Questo comune giace nella valle di Cannobbio a borea di Pallanza: è distante cinque chilometri dal capoluogo di mandamento, e circa due miriametri da quello di provincia. Gli è aggregata una frazione detta Cheglio, che gli sta alla sola distanza di 300 metri.

Delle sue vie comunali una pel tratto di due chilometri e mezzo discende alla spiaggia del lago Maggiore, ma trovasi in cattivo stato; un'altra scorge all'abitato di Viggiona, ed indi al capoluogo di mandamento: essa fu recentemente ristaurata, e si può praticare anche a cavallo, quantunque sia in luogo alpestre. Vi esistono altre vie, tutte di difficile tragitto, che mettono alle alpi, ossia ai pascoli del comune.

Vi si adergono monti ne' suoi lati di ponente e di tramontana: quelli verso ponente sono popolati di faggi, di betulle e di altre piante cedue; quelli verso borea non sono ingombrati che da ginepri e da ginestre: le vermene macerate di queste ultime piante danno un filo assai forte per tesserne grosse vele.

Il territorio è intersecato da un rivo detto della Piazza, che contiene alcune trote di squisito sapore, e da varii rigagnoli, i quali in occasione di dirotte pioggie s'ingrossano, e straripando danneggiano i circostanti terreni: sono essi valicati da alcuni ponti in legno e da due in pietra, della luce non maggiore di quattro a cinque metri.

Il suolo produce castagne, poca segale, patate, civaje, fieno, uva in poca quantità, che forniscono vino acerbo: questi prodotti sarebbero più copiosi, se non andassero soggetti a troppo frequenti intemperie; ed è perciò che gli abitanti sono costretti ad emigrare per procacciarsi altrove quanto si richiede pel proprio mantenimento, e per quello delle loro famiglie, le quali non discostandosi dai proprii focolari smerciano il soprappiù della loro legna, e dei latticini, che sono di squisita bontà.

La chiesa parrocchiale sotto l'invocazione di s. Martino vescovo, è a tre navate, sorrette da sei colonne di sarizzo, del diametro di circa 40 centimetri: questa chiesa contiene tre soli altari, compreso il maggiore. Nella frazione di Cheglio sta un oratorio sotto il titolo di s. Rocco. Il cimiterio è sufficientemente lontano dalle abitazioni.

Gli abitanti sono d'indole buona anzi che no, ed alcun poco inciviliti.

Questo villaggio faceva parte della signoria di Cannobbio, e per le cose spirituali dipendeva dall'arcivescovo di Milano.

Popolazione 623.