San Lucano

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Statua di San Lucano in piazza S. Lucano - Villapiccola - Auronzo di Cadore ,Località: Villapiccola
Il tempio di San Lucano è a pianta centrale in forma di ottagono con volta a spicchi e presbiterio quadrato. Lungo il perimetro interno profondi arconi voltati a botte poggiano su poderosi pilastri e danno accesso a nicchie ansate (con funzione di altari laterali o atrii). Collegate in successione, erano pensate anche come deambulatorio per convogliare alla periferia il movimento dei fedeli. La massa muraria appare così esaltata ed evoca l’imponenza romana dell’arco di trionfo, della basilica, delle terme. I valori plastici sono accentuati dalla luce proveniente dai finestroni e dalle estese superfici lisce. La decorazione architettonica in stucco è liberamente attinta a sobrietà e geometrismo: ghiere scanalate, foglie di palma di sapore egizio, medaglioni e serti vegetali. Il grande lampadario ideato dal Segusini segnala il centro dell’ottagono e, scendendo da un’altezza vertiginosa (34 metri), rende tangibili le gigantesche dimensioni del tempio. L’edificio mostra anche esternamente un’accentuata alternanza di vaste superfici chiare e di profonde oscure cavità. In facciata il pronao, schermato da due colonne ioniche con trabeazione e statua di S.Lucano, preannuncia il modulo interno delle nicchie con anse semicircolari e la decorazione in forma di fregio figurato. Il rilievo planimetrico del 1851 mostra la sistemazione antecedente e il rapporto dimensionale tra la chiesa del 1439, demolita nel 1854, e quella nuova. Nel contesto di case di legno l’impatto doveva essere davvero impressionante e di certo il nuovo tempio richiese alla popolazione grande generosità e capacità di adattamento ad un liguaggio classico analogo a quello che tra fine XVIII e inizio XIX secolo modificò l’aspetto di grandi città e capitali europee rispondendo a esigenze borghesi e di corte. A ciò si aggiunga che il censimento del 1871 rileva a Villapiccola circa 1200 persone: il dato è di per sé eloquente e induce a struggenti considerazioni sull’aspirazione di una così piccola comunità parrocchiale a rispecchiarsi nell’architettura nobile e grandiosa della civiltà urbana.

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