E’ un merletto rotondo a 11 raggi!

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Rosone della facciata della Cattedrale di S. Maria Assunta (secc. XI- XVIII) a Troia (FG), capolavoro del romanico pugliese, con influssi pisani e orientali, iniziata nel 1093 sotto l’episcopato del Vescovo Gerardo.
La facciata con questo splendido rosone è stata ultimata nel XII sec. sotto l’episcopato di Guglielmo II.
Il rosone è composto da 11 colonnine che si irradiano dal centro dello stesso, secondo angoli uguali (32,72°), connettendosi con un gioco di archi che fanno da cornice. Le colonnine e gli archi connessi suddividono il rosone in undici “spicchi” i quali consistono in diaframmi traforati diversi tra loro e diversi dalla decorazione degli archi, creando così ben ventidue decorazioni differenti ottenute esclusivamente con la tecnica del traforo.
Al centro del rosone le undici colonnine poggiano su un cerchio di pietra lavorata a squame che allude ad un serpente che si morde la coda, simbolo dell’eternità, della morte e resurrezione, mentre la forma circolare è il simbolo della perfezione. Infatti il centro del rosone simboleggia la figura di Gesù Cristo.
La scelta di n. 11 colonnine, che fa sembrare il rosone asimmetrico, non è casuale perchè 11 è il numero degli apostoli senza considerare il traditore Giuda Iscariota, escluso in quanto chi pecca non è più innestato su Gesù.
Il rosone inoltre è composto da una serie di 6 + 5 archi che si rincorrono. I numeri sei e cinque rappresentano rispettivamente macrocosmo e microcosmo, Cielo e Terra. La loro somma, pari a 11, rappresenta appunto l’unione tra la realtà terrena e quella divina.
Sopra ogni colonnina, ad incorniciare di ogni arco, è presente una forma composta da tre lobi che viene generata dall’intersezione di tre cerchi distinti e separati e simboleggia la Trinità.