Contest | Foto | Partecipanti | Candidatura | Data Fine | Stato |
---|---|---|---|---|---|
Giornata FAI di Primavera 2010 | 178 | 78 | 30 Marzo 2010 | 5 Aprile 2010 | 27.86 (146°) |
Nel cuore della Napoli antica, sul fregio di marmo bianco che corona uno dei tanti imponenti portali che si susseguono nella teoria di palazzi del Decumano Maggiore, spicca l’iscrizione: “Regio Conservatorio di Musica”. Il Conservatorio di San Pietro a Majella trae le sue origini nei tre orfanotrofi sorti tra il XVI e XVII secolo nelle zone più povere e derelitte di Napoli: il Santa Maria di Loreto, il Sant’Onofrio a Porta CApuana e la Pietà dei Turchini. Nati come istituti della misericordia “per conservare la vita” e la dignità dei bambini orfani e abbandonati, in circa sessant’anni si trasformarono in vere e proprie scuole musicali per soddisfare le esigenze di una società che, aprendosi ogni giorno di più al melodramma, richiedeva un sempre maggior numero di cantanti virtuosi (fra i quali i grandi castrati) strumentisti e compositori, sino a trasformare la musica nel “mestiere” più redditizio per i Conservatori. Dopo varie vicende storiche i 3 conservatori furono spostati tutti nell’antico convento dei Padri celestini, l’ordine fondato da Pietro Angeleri, eremita sulla Majella, papa con il nome di Celestino V. Nasceva così il Conservatorio di San Pietro a Majella sede, fra l’altro, di una importantissima Biblioteca dove si conservano autografi, manoscritti e stampe rare relativi, in particolare alla musica del Settecento napoletano e dell’Archivio che contiene anche gli Archivi dei tre antichi conservatori. Nelle stesse sale in cui attualmente si svolgono con regolarità le lezioni, si sono formati musicisti di fama internazionale ed hanno preso forma lavori divenuti pietre miliari della storia della musica.
- Caratteristiche
- Dati Exif
- Utilizzo Foto
- Segnala su:
Scrivi un commento
Per inviare un commento devi fare il login.