GUIDA  Galliate Lombardo

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*Antica Trattoria Monte Costone, Via I Novembre, 10. Tel. 0332-947104. Chiuso martedì.
  
 
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Galliate Lombardo è situato nella Lombardia nella Provincia di Varese. Il 19 giugno si festeggia il Patrono, SS. Gervasio e Protasio. Tra gli edifici religiosi: Chiesa parrocchiale dei SS. Gervaso e Protaso; Chiesetta di San Carlo.

Confina con i comuni di: Varese, Azzate, Bodio Lomnago e Daverio.

Indice

Dove Mangiare

  • Antica Trattoria Monte Costone, Via I Novembre, 10. Tel. 0332-947104. Chiuso martedì.

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale, Via C. Ferrari, 10

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Abad Servizi e Lavoro Società Cooperativa Sociale A R.L., Via Belvedere, 24

Memorie Storiche

Il libro Antiquario della Diocesi di Milano (1828) così riporta:

GAGLIATE era quattro secoli fa più popolato. Si scorgono ancora gli avanzi delle contrade nelle vigne annesse al caseggiato. Doveva anche esservi un castello: si vedono ancora i fondamenti d'una torre di smisurata larghezza. La rovina del paese si attribuisce ai Francesi, che atterrarono anche la chiesa di s. Stefano, situata fuori dell'abitato, in un luogo che tuttora tiene il nome di Chiesiolo. Furono di Gagliate signori i nobili Daverj, ed il loro stemma, che rimonta al di là di sette secoli, vedesi scolpito in lapide unitamente a quello della comunità, in un'antica casa da loro abitata. In questa le insegne gentilizie dei Visconti, dei Bossi e dei Castiglioni, con cui erano congiunti di sangue, indicano la loro antica grandezza. Avevano essi il loro oratorio di s. Sebastiano, e se ne scorgono ancora le pitture dell'altare sopra d'un muro in una cantina. Beneficarono essi assai questo paese, avendovi erette delle cappellanie, e fra le altre nel 1524 la scolastica pe' fanciulli. La chiesa parrocchiale, anticamente dedicata all'Assunta, fu riedificata nel 1560 in quadrangolare forma con cupola, sotto il titolo dei ss. Gervaso e Protaso, e consacrata l'11 febbrajo da monsig. Crivelli vescovo di Tagaste. Una delle cappelle fu poi dedicata all'Immacolata, alla quale questi terrieri hanno particolare divozione: ne celebravano la festa prima che Clemente XI nel secolo scorso la estendesse a tutta la Chiesa. Anche la famiglia Cardana, che qui finì sul fine del secolo XVII, contribuì assai nell'ingrandimento della chiesa, nella donazione di sacri arredi, e nella fondazione di una cappellania quotidiana, col peso della scuola, essendo perita la scolastica dei Daverj. L'organo vi fu fatto nel 1753 a spese del sig. Giuseppe Bombognini, che lo dotò anche perchè si suonasse in tutti i giorni festivi. Nel 1786 il 7 gennajo il fuoco appiccatosi nella sagristia incenerì tutti i sacri arredi. La pietosa liberalità dell'arcivescovo Filippo Visconti, ultimamente defunto, rimise il tutto di nuovo in guisa, che passati alcuni mesi fu in grado quella chiesa di attestare la più viva riconoscenza con un solenne triduo, in cui il popolo, obbliata la passata disgrazia, porse a Dio fervidi voti per la conservazione del suo pietoso pastore. Anche monsig. vescovo Scotti, visitatore regionario, contribuì molto del proprio, e molto ottenne dal R. Governo per rimettere in ottimo stato le cose spettanti al divin culto.