GUIDA  Santa Maria Maggiore

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Le poverissime condizioni della Val Vigezzo imposero a molti genitori scelte dolorose in merito al lavoro minorile dei propri figli: con la fine del 1800 si assistette ad un vero esodo minorile che si protrarrà fino agli anni '20 e '30 del ventesimo secolo, allorquando quasi ogni famiglia vigezzina sarà costretta a "cedere in affitto" i propri figli ai "rampolli" che andavano alla ricerca di bambini anche giovanissimi (dai 6 ai 7 anni) da infilare nei camini della Bassa (i “rüsca”) grazie alla loro piccola statura ed alla loro corporatura esile.
 
Le poverissime condizioni della Val Vigezzo imposero a molti genitori scelte dolorose in merito al lavoro minorile dei propri figli: con la fine del 1800 si assistette ad un vero esodo minorile che si protrarrà fino agli anni '20 e '30 del ventesimo secolo, allorquando quasi ogni famiglia vigezzina sarà costretta a "cedere in affitto" i propri figli ai "rampolli" che andavano alla ricerca di bambini anche giovanissimi (dai 6 ai 7 anni) da infilare nei camini della Bassa (i “rüsca”) grazie alla loro piccola statura ed alla loro corporatura esile.
 
Molti sono i tristi aneddoti della dura vita di questi piccoli ragazzini costretti ad affrontare una vita a volte in condizioni disumane e di abbandono totale: celebre è il triste epilogo della vicenda di un certo Faustino Cappini, morto all'età di 14 anni fulminato dai fili dell'alta tensione sul tetto di una casa in una borgata milanese dove aveva appena finito di pulire il camino. Di lui ci resta memoria perenne attraverso una statua eretta nel comune piemontese di Malesco. La statua, in bronzo opera dello scultore milanese Luigi Teruggi, è alta circa un metro e mezzo e posa su un grosso masso di serpentino coppellato ricavato dalle cave della Val Loana. A far da completamento all'opera vi sono un comignolo vigezzino (quelli di Craveggia sono famosi per la loro altezza) e una ciminiera stilizzata della "Bassa".
 
Molti sono i tristi aneddoti della dura vita di questi piccoli ragazzini costretti ad affrontare una vita a volte in condizioni disumane e di abbandono totale: celebre è il triste epilogo della vicenda di un certo Faustino Cappini, morto all'età di 14 anni fulminato dai fili dell'alta tensione sul tetto di una casa in una borgata milanese dove aveva appena finito di pulire il camino. Di lui ci resta memoria perenne attraverso una statua eretta nel comune piemontese di Malesco. La statua, in bronzo opera dello scultore milanese Luigi Teruggi, è alta circa un metro e mezzo e posa su un grosso masso di serpentino coppellato ricavato dalle cave della Val Loana. A far da completamento all'opera vi sono un comignolo vigezzino (quelli di Craveggia sono famosi per la loro altezza) e una ciminiera stilizzata della "Bassa".
 
==Dove Mangiare==
 
*Ristorante Da Branin, Piazza Risorgimento, 3
 
*Ristorante La Scheggia, Via Cavour, 25
 
*Ristorante Lanterna Blu, Via Domodossola, 94
 
*Ristorante Le Colonne, Via Benefattori, 7
 
*Ristorante Pizzeria Locarno, Piazza Risorgimento, 9
 
  
 
==Volontariato, Onlus e Associazioni==
 
==Volontariato, Onlus e Associazioni==
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==Informazioni Utili==
 
==Informazioni Utili==
  
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Versione delle 11:39, 16 mar 2009

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Il Municipio

Santa Maria Maggiore è situato nel Piemonte in Provincia del Verbano Cusio Ossola ad un'altezza di 816 metri dal livello del mare. Il 15 agosto si festeggia il Patrono, Maria Santissima Assunta. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale dell'Assunta; Oratorio di San Giovanni Evangelista (in frazione Crana); Oratorio di San Lorenzo (in frazione Buttogno).

Panorama Santa Maria Maggiore - 1925

Confina con i comuni di: Montecrestese, Masera, Malesco, Toceno, Trontano, Craveggia e Druogno.

Indice

Storia

La fondazione del Comune di Santa Maria Maggiore risale a prima dell'anno 1000: intorno all'821 circa d.c. infatti, gli abitanti degli altri comuni della Valle Vigezzo decisero di edificare nella piana della valle una Chiesa Parrocchiale, dedicandola all'Assunzione di Maria Vergine in Cielo. Nacque così il Borgo Monumentale della Valle, che in seguito prese il proprio nome dalla Chiesa edificata in onore della Vergine. Intorno all'anno 1000 d.c., molti abitanti dei paesi limitrofi vennero attratti dal Borgo e vi si stabilirono, contribuendo a formare l'agglomerato urbano del nuovo Borgo. Nei primi anni dell'età moderna, il Borgo conobbe un sempre maggior sviluppo: venne installato il telegrafo e costruito l'ufficio postale, anche grazie alla posizione strategica che il Borgo occupava nella Val Vigezzo; inoltre, vi fu un intenso sviluppo turistico grazie alla presenza di terreno edificabile rispetto ai comuni limitrofi. Il tutto ancora oggi, senza andare ad intaccare la quiete e la peculiarità del Borgo, che è e resta, sebbene molto frequentato, un'oasi di tranquillità come è difficile trovarne. Per quanto riguarda la Chiesa Parrocchiale dedicata all'Assunzione della Vergine, della pianta originale della chiesa non rimane più nulla, mentre del secondo tempio in stile lombardo primitivo rimangono frammenti architettonici assai importanti anche se poi fu ingrandito nell'anno 1500. Durante il 1700 la Chiesa subì un nuovo rinnovamento che distrusse quasi dalle fondamenta il nuovo edificio risparmiando quasi solamente l'abside. Questa nuova chiesa, costruita tra il 1733 e il 1742 su disegno del Tubinotti, fu edificata quasi interamente a spese di Giovanni Paolo Feminis di Crana (il nome non vi dirà nulla, ma fu proprio lui ad inventare l'acqua di Colonia!). La chiesa conserva affreschi di due importanti pittori vigezzini: Lorenzo Peretti di Buttogno (nell'atrio principale l'Assunzione della Vergine) e Giuseppe Mattia Borgnis di Craveggia (l'affresco con più di quattrocento figure nella cupola centrale rappresentante la Gloria di Maria in Cielo, il Cristo e Coro di Angeli Musicanti in attesa della beata sopra il presbiterio e i due grandi affresci nei lati la Nascita, il Transito della Beata Vergine Maria e le 15 formelle raffiguranti i Misteri del Rosario nell'altare della Madonna del Rosario). Troviamo inoltre l'altare dedicato alla Madonna di Re e, sul lato destro della cappella, il prezioso tabernacolo in marmo in stile rinascimentale scolpito da Lorenzo Arrigoni di Pavia nel 1533; il Battistero costituito da una grande vasca in serpentino sorretta da un plinto e colonna sormontata da una cupoletta in legno intarsiato in stile tardo gotico; l'altare della Madonna del Rosario il cui affresco risale alla seconda metà del secolo XV; l'altare dedicato al Santissimo Crocifisso; la scultura lignea del Cristo Deposto opera di Carlo Mattei fondatore della scuola di Bella Arti "Rossetti Valentini" di Santa Maria Maggiore. Il campanile è l'unico edificio medievale che troviamo in Valle Vigezzo come si nota dalle fasce ad archetti pensili, all'esterno, e la struttura romanica con finestre monofore nei primi due piani e bifore nel terzo e trifore nel quarto piano. Al Borgo di Santa Maria Maggiore ci si arriva salendo da Masera (vicino a Domodossola), pochi minuti di automobile; oppure,si può scegliere di arrivare utilizzando il “trenino delle cento valli”, la ferrovia a scartamento ridotto che da Domodossola, fra gallerie, strapiombi e vedute splendide e impossibili da immaginare, porta sino a Locarno. Il Museo dello Spazzacamino è stato inaugurato nell'agosto 1983 ed è localizzato in un edificio situato nel parco della Villa Antonia, una costruzione di singolare bellezza posta sulla Piazza Risorgimento, in pieno centro paese.

L'emigrazione dei vigezzini verso i paesi limitrofi risale ai primi anni del 1300, per poi estendersi nel 1600 oltre confine verso Francia, Olanda, Germania e altri paesi europei. Iniziata la loro avventura come spazzacamini, molti degli emigrati fecero tuttavia fortuna, riuscendo ad abbracciare attività più redditizie quali banchieri, gioiellieri: Gian Battista Melliero fondò ad esempio una catena di gioiellerie di grande successo, fino a diventare fornitore personale della Regina Maria Antonietta di Francia. A Pietro di Zanna di Zornasco dobbiamo invece l'invenzione del calorifero ad acqua nel 1839, invenzione che gli fece conseguire stima e benevolenza da parte di molti sovrani e nobili. Nel 1837 Vigezzo contava 964 assenti (su 5377 abitanti), oltre 500 dei quali erano spazzacamini e fumisti. Le poverissime condizioni della Val Vigezzo imposero a molti genitori scelte dolorose in merito al lavoro minorile dei propri figli: con la fine del 1800 si assistette ad un vero esodo minorile che si protrarrà fino agli anni '20 e '30 del ventesimo secolo, allorquando quasi ogni famiglia vigezzina sarà costretta a "cedere in affitto" i propri figli ai "rampolli" che andavano alla ricerca di bambini anche giovanissimi (dai 6 ai 7 anni) da infilare nei camini della Bassa (i “rüsca”) grazie alla loro piccola statura ed alla loro corporatura esile. Molti sono i tristi aneddoti della dura vita di questi piccoli ragazzini costretti ad affrontare una vita a volte in condizioni disumane e di abbandono totale: celebre è il triste epilogo della vicenda di un certo Faustino Cappini, morto all'età di 14 anni fulminato dai fili dell'alta tensione sul tetto di una casa in una borgata milanese dove aveva appena finito di pulire il camino. Di lui ci resta memoria perenne attraverso una statua eretta nel comune piemontese di Malesco. La statua, in bronzo opera dello scultore milanese Luigi Teruggi, è alta circa un metro e mezzo e posa su un grosso masso di serpentino coppellato ricavato dalle cave della Val Loana. A far da completamento all'opera vi sono un comignolo vigezzino (quelli di Craveggia sono famosi per la loro altezza) e una ciminiera stilizzata della "Bassa".

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Associazione Mutuo Soccorso Valle Vigezzo, Piazza Risorgimento, 14
  • Pro Loco Santa Maria Maggiore, Crana e Buttogno, Piazza Risorgimento, 5. Telefono: 0324-94565
  • Unione Sportiva Pro Vigezzo Associazione Sportiva Dilettantistica, Piazza Risorgimento, 5

Da Vedere

  • Chiesa di Santa Maria Maggiore
  • Museo dello Spazzacamino, Piazza Risorgimento, Parco di Villa Antonia, 28. Aperto nel periodo estivo 10.00 -12.00 e 15.00 - 18.00 tutti i giorni (da 20/06 a 20/09); 10.00 - 12.00 e 15.00 - 17.00 sabato e domenica negli altri mesi. Telefono: 0324-95091.

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