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Foto Bergamasco:
2012, 2009, 2008

Bergamasco è situato nel Piemonte nella Provincia di Alessandria. Il 25 luglio si festeggia il Patrono, San Giacomo.

Confina con i comuni di: Incisa Scapaccino, Bruno, Castelnuovo Belbo, Oviglio e Carentino.

Storia

Il comune fu antropizzato sin dal Neolitico, come indicherebbero i reperti rinvenuti nella vicina Carentino. Ci troviamo, infatti, in una zona del Piemonte soggetta a complessi intrecci etnici e a svariati fenomeni di inculturazione. Intorno al 1000 a.C. passarono, probabilmente, gli Etruschi, mentre è indubbio che queste zone erano popolate da varie tribù Celto-Liguri come gli Stazielli.

Il ritrovamento di materiale funerario in località San Cristoforo testimonia anche la presenza latina, anche se non è agevole capire se ci fosse un insediamento ligure romanizzato o solo un accampamento celtico abbandonato in presenza di un'area devoluta alla sepoltura.

Sicuramente il centro rifiorì in epoca Longobarda, dato che nel toponimo sono individuabili i termini germanici berg e maschen.

La prima attestazione ufficiale del toponimo, comunque, risale con certezza ad un diploma imperiale di Enrico II che, nel 1014, donava all'Abbazia di Fruttuaria vari fondi, fra i quali la cortes et castella di Bergamascum; la qual cosa dimostra che ci trovavamo di fronte non solo al castello, ma ad un nucleo abitato ben delineato.

Nell'XI secolo, Bergamasco è sottoposta ad Asti, prima sotto il potere dei potenti vescovi, poi sotto il libero comune.

Nel 1140, il Comune fu insignito del privilegio dall’imperatore Corrado II di battere moneta. Asti venne presto in conflitto con varie potenze regionali la qual cosa costò al comune la perdita di alcuni territori, fra i quali proprio Bergamasco, che passò sotto l'influenza del Marchesato di Incisa.

Dopo il 1305 sembrava che il piccolo marchesato dovesse scomparire assorbito dal marchesato del Monferrato ma, nel 1364, i marchesi di Incisa ritornarono al loro posto. La piccola entità politica, però, non riuscì mai a perseguire una politica autonoma e piuttosto si alleavano con altre potenze, passando spesso dall'orbita di Milano ai Marchesi del Monferrato e viceversa.

Proprio nell'ambito delle lotte fra la Francia, Milano e il Monferrato, Bergamasco subì l'aggressione e la distruzione del proprio castello ad opera di Gian Giacomo Trivulzio, nel 1498, che aveva tradito la causa ambrosiana per passare al servizio della corona francese.

Bergamasco fu nuovamente assorbito nel Monferrato nel 1514, subendo molte distruzioni da parte di Guglielmo IX Paleologo, ma nel 1533, Giangiacomo e Boarello di Incisa riottennero brevemente il marchesato, nell'ambito dei continui aggiustamenti territoriali fra il Ducato di Milano, i Savoia e i Paleologi.

Nel 1516, il feudo fu concesso ai nuovi marchesi d'Incisa, i Perboni, ai quali subentrarono i Peretti nel 1589, i Moscheni nel 1662 e, dal 1669, i Trotti.

Dopo la vittoria nella guerra di successione del Monferrato, alla morte dell'ultimo Paleologo, i Gonzaga annettono definitivamente Bergamasco al Monferrato, nel 1548.

Bergamasco segue la sorte del ducato del Monferrato; passa, quindi, ai Gonzaga-Nevers e, nel 1708, il Monferrato viene concesso dall'Imperatore a Vittorio Amedeo II di Savoia per seguire, da quel momento le sorti di casa Savoia.

Impianti Sportivi

  • Campo Calcio Comunale, Regione Braida
  • Centro Sportivo Comunale, Piazza San Pietro

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