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Foto Govone:
2012, 2009, 2008
Castello di Govone

Govone è situato nel Piemonte, in Provincia di Cuneo. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale di San Pietro; Parrocchiale di San Secondo; Chiesa dello Spirito Santo. Da Vedere: Castello Reale di Govone.

Confina con i comuni di: Priocca, Magliano Alfieri, Costigliole d'Asti, San Damiano d'Asti, San Martino Alfieri e Castagnole delle Lanze.

La città vanta la presenza di un prestigioso monumento, iscritto nella celebberima lista dei Siti UNESCO, protetti dalla Nazioni Unite in quanto bene Patrimonio dell'Umanità, parte delle Reggie Sabaude: il Castello Reale di Carlo Felice.

Indice

Ritratto del Paese

Panorama

Il posizionamento del Comune - tra i percorsi più suggestivi delle valli di Langhe e Roero - consente a coloro che intendano visitare questi luoghi di vivere un'esperienza intensa, in equilibrio tra la vivacità del borgo medioevale, con i suoi eventi culturali e sociali e la pace delle colline note per i pregiati vini. I profumi ed i colori delle stagioni intermedie non potranno che rapire i sensi di quanti sono disposti a sperimentare ed apprezzare quanto ha da offrire un Paese pieno di storia ma anche di semplicità ed allegria.

Dove Mangiare

  • Ristorante San Pietro, Strada per Priocca, 3. Tel. 0173-58445. Chiuso martedì.

Biblioteche

  • Biblioteca Civica Teologo Costantino Dalmasso, Piazza Roma, 1

Complessi Bandistici

  • Banda Musicale Centro Attività Musicali, Piazza Roma, 1

Memorie Storiche

Nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1841) Goffredo Casalis così descrive il comune:

Govone (Covo, Govonum), capoluogo di mandamento nella prov. e dioc. d'Alba, divisione di Cuneo. Dipende dal senato di Piem., intend. prefett. ipot. d'Alba, insin. di Cornegliano. Ha un uffizio di posta. Sorge al confine della provincia d'Alba, sulla manca del Tanaro, a tramontana della città d'Alba, da cui è distante miglia sei. Il comune confina con quelli di Castagnole delle Lanze, Costigliole, Magliano, s. Martino, Priocca e s. Damiano. Come capo di mandamento ha soggetti i comuni di Magliano e Priocca. Vi sono il tribunale di giudicatura e l'uffizio dell'esattore mandamentale. Evvi una stazione di cinque reali carabinieri a piedi, compreso il brigadiere che la comanda.

La più considerevole via del comune scorre a tramontana, e sbocca nella strada provinciale sul limite del territorio di s. Martino, situato nella provincia d'Asti, e non lontano che due terzi di miglio da Govone. Il fiume Tanaro vi si tragitta col mezzo di un porto.

Il suolo è assai produttivo di grano, meliga, legumi, uve, e fieno. I terrazzani coi prodotti dei prati facilmente irrigabili possono mantenere in buon numero bestie bovine, così per farvi prosperare l'agricoltura, come per uso di macello. Riesce assai buono il molto vino che vi si fa.

La parrocchiale sotto il titolo di s. Secondo è antica e di gotico disegno. La festa più solenne vi si fa nella chiesa della confraternita della misericordia nel giorno della decollazione di s. Giovanni Battista, coll'intervento di tre mila e più forestieri. Il camposanto giace a tramontana in distanza di un quarto di miglio dal principale abitato. Evvi un convento di cappuccini: vi esiste un'opera pia denominata Boetti, la quale provvede ai bisogni dei poveri che si trovano in istato di malattia, od in età avanzata.

Si tiene in ogni anno una fiera in principio del mese di maggio. II venerdì vi è giorno di mercato. Pesi e misure come nella capitale.

Un grosso muro che cinge il principale abitato da levante, a ponente, a foggia di baluardo, indica che nei tempi andati Covone fu una piazza forte. Il castello di questo capoluogo, che venne acquistato da Sua Maestà il Re Carlo Felice, è magnifico: ne diede il disegno il cavaliere Filippo Juvara: fu ornato nell'interno con regale splendidezza: lo rabbelliscono pregevoli dipinti, fra cui se ne ammirano di quelli che sono lavori del valente Luigi Vacca. Gli è attiguo un giardino deliziosissimo. La chiesa della confraternita della SS. Sindone, di nuova costruttura d'ordine jonico, è ora unita al reale castello per mezzo di una scalinata e di una galleria: questa chiesa è ornata di dipinture dei fratelli Pozzi, le quali vennero, ristorate, dal rinomato Pagani d'ordine e a spese del re Carlo Felice ohe dilettosamente soggiornava in quel castello per alcuni mesi della bella stagione.

Gli abitanti sono di complessione vigorosa, di buona indole e di mente aperta. Popolazione 2838.

Cenni storici. La fondazione di questo luogo risale ad età molto rimota. Vi si discopersero antichi monumenti, fra i quali si nota la seguente lapide incastrata nel muro della cinta del giardino del castello, nel lato di levante:

DIANAE
AMANDVS
Q . VALERIA. . SIA
II . C . I 
V . S . L . M .

Questa lapide è sormontata da un'urna.

Le più vetuste carte, che fanno parola di questo paese, lo chiamano Covone. In un istromento che conservasi nell'archivio capitolare d'Asti e fu rogato in giugno dell'anno 843 dal notajo Roffredo sotto il regno di Lotario, è indicata una vendita fatta da Suifredo a Rogerio de Covone. Così pure leggiamo castrun de Govone in atti del 1034 e del 1041, ed anche in carte del monastero di Nonantola. In settembre del 1178 in castro Govono in domo episcopi, il vescovo Guglielmo d'Asti stipulo un istromento, al quale sono sottoscritti Ugone marchese di Ponzone, e Federico de Lanerio.

Questo castello fu feudo semovente della chiesa d'Asti: la famiglia che dapprima ne fu investita, e ne pigliò il nome, ebbe anche il luogo di Piozzo con titolo signorile. Cotale famiglia diede insigni personaggi, fra i quali si nota: Rodolfo che fu uno dei consoli delegati dai feudatarii dell'astigiana, per confermare una donazione fatta dal vescovo Bonifacio nel 1202 alla citta d'Asti. Non trascorse gran tempo, che il feudo di Govone passò ad un ramo dei Solari, di cui furono: Enrico che ebbe in feudo una parte di questo castello nel 1236 dal vescovo Uberto, e nell'anno seguente ne comprò l'altra parte da un Anselmo di Govone: Uberto fu uno dei quattro sapienti del gran consiglio di Asti, nell'occasione in cui i marchesi d'Incisa vennero ammessi all'astese cittadinanza l'anno 1292: egli nove anni dopo era capitano del popolo di Mondovì: la qual carica poco tempo innanzi vi era tenuta da un Giacomo della stessa famiglia: Mario distintissimo uomo di leggi fu senatore in Casale: Gioan Giacomo e Francesco Antonio furono l'un dopo l'altro prevosti di Govone: La stessa prosapia ebbe otto cavalieri di Malta, cioè due Antonii, Ottavio, Sigismondo, Bernardino, Vittorio, Roberto e Vittorio Amedeo: Fra Obertino fu balio di s. Eufemia: Ottavio Francesco fu inviato ambasciatore in Francia e nella Svizzera: venne decorato del supremo ordine della Nunziata nel 1729: Giuseppe Roberto marchese di Breglio, e conte di Govone, inviato alle Corti di Vienna e di Napoli, ajo di S. A. R il duca di Savoja, luogotenente generale nel R. esercito, fu creato cavaliere della Nunziata nel 1737. Antonio Maurizio, balio e gran priore di Lombardia, fu mandato ambasciadore dal Re di Sardegna a Carlo IV imperatore, e a Ludovico XV re di Francia: fu anche oratore pel suo ordine presso la Santa Sede. Morì nell'undecimo giorno d'aprile del 1762, in età d'anni 72, e venne sepolto in Candiolo con onorevole iscrizione. Carlo Giuseppe luogotenente generale di fanteria, vicerè di Sardegna, governatore di Alessandria e di Cuneo, fu cavaliere della Nunziata nel 1771. D. Bruno Solaro di Govone, dotto monaco cassinese, dopo essere stato abate di s. Pietro di Savigliano, lo fu nel 1790 del monastero di S. Bartolommeo d'Azzano presso la città d'Asti.

Dai Solari feudatarii di Govone discesero quelli, cbe essendosi intorno al 1420 traslocati ad abitare in Chieri, ivi edificarono un superbo palazzo, nel quale si soffermò più giorni Carlo VIII re di Francia, quando si condusse al conquisto del regno di Napoli: questi Solari ebbero anche il dominio di varii castelli nel chierese distretto.

Osserveremo in fine, che una parte di Govone fu pure tenuta dai marchesi di Busca, antichi signori della Rocchetta.