GUIDA Laghi/Cimitero Austro-ungarico
Quanto sottoriportato è tratto dal "Cartello descrittivo"
All'alba del 15 Maggio 1916, ad un anno esatto dall'entrata in guerra dell'Italia a fianco delle potenze dell'Intesa, La II'
Armata austro-ungarica scatenò una grandisosa offensiva nel settore compreso fra Rovereto e la sella di Carbonare.
Questo evento, assunse una grandissima importanza nell'intero contesto della Grande Guerra sul fronte italiano, si trattò
di una delle più grandi battaglie che mai, sino ad allora, si fossero combattute in montagna.
Anche le Valli di Posina e dell'Astico furono investite dal fuoco distruttivo scatenato dalla poderosa massa d'artiglieria sulle
linee italiane, dall'altopiano dei Fiorentini a quello di Folgaria, dalla Val Terragnolo alla Vallarsa.
La comunità di Laghi fu pesantemente colpita da un evento straordinariamente più grande della stessa capacità
di comprenderlo e di affrontarlo.
Con la tragedia del profugato e l'esodo di massa, gli abitanti del paese e delle sue contrade conobbero
l'esperienza traumatica dell'abbandono. La sensibilità e il mondo interno di coloro che all'esperienza bellica parteciparono così
direttamente vennero scardinati. Queste persone, così come i soldati al fronte videro frantumarsi la propria identità in una
disgregazione destinata ad avere pesanti ripercussioni nella vita quotidiana e in seguito nella memoria colletiva.
La sede Municipale fu trasferita a Montegalda, mentre l'archivio parrocchiale, rimasto a Laghi, andò completamente distrutto.
Dal diario di Don Giuseppe Mutterle, parroco di Laghi:
" Chi piangeva, chi imprecava, chi si volgeva indietro per dare un'ultima occhiata alla casetta
abbandonata con tutto quel pò di ben di Dio che possedeva, frutto delle sue fatiche.
La notte avanzava, la stanchezza oprimeva, la fame si faceva sentire e, soprattutto, dove si va?"
Quasi a segnare il margine tormentato delle linee dello scontro a testimonianza di quella tragedia rimane questo piccolo cimitero
austrungarico in un luogo in cui la densità della morte nello spazio e nel tempo, ne mutò il significato stesso.
Le 46 croci degli "Unbekannten Soldaten" (Soldati ignoti) e le due con i nomi dei Kaiserjaeger:
Anton Burgmann di Vierschach Suedtirol e Vitus Hofer di Sarntal Suedtirol, sono ora il luogo della commemorazione e della memoria.
L'Amministrazione comunale di Laghi e la Croce Nera dell'Alta Austria "Linz - Donau" O.S.K. organizzano annulmente,
l'ultimo sabato di luglio una cerimonia in ricordo.