GUIDA  Lusigliè

Da Wiki.
Pagine Utili sul Comune
Scheda su Lusigliè
Mappa Interattiva
Siti lusigliesi
Amministrazione Comunale
Statistiche su Lusigliè
Inserisci Bollino Wiki
Concorso Fotografico
Concorsofoto.jpg
Foto Lusigliè:
2012, 2009, 2008

Lusigliè è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. La prima domenica di ottobre si festeggia il Patrono, Madonna del Rosario. Tra gli edifici religiosi: Cappella di Santa Maria delle Grazie.

Confina con i comuni di: Feletto, Ciconio, Rivarolo Canavese e San Giorgio Canavese.

Storia

Il toponimo, nella doppia versione, Lusiniacum o Lusignacum, svelerebbe l'origine antichissima del borgo: il suffisso -acum sarebbe legata alla cultura celtica o celto-ligure che colonizzò queste langhe in epoca remotissima. La latinizzazione posteriore del toponimo proverebbe, anche, la discreta importanza del luogo all'epoca della romanizzazione. Vari archeologi, fra cui Plinio Fraccaro e il Bertolotti, avrebbero rinvenuto nel territorio vari manufatti di epoca romana.

Le tracce archivistiche su Lusiniacum risalgono all'XI secolo e ci confermano che il territorio fu donato all'Abbazia di Fruttuaria, mentre venivano, in seguito, nominati feudatari importanti famiglie come i vescovi di Ivrea e i conti di Biandrate di San Giorgio.

Intorno al XIV secolo il borgo è al centro di violente dispute territoriali. Prima i Biandrate si contrappongono ai marchesi del Monferrato, in seguito sia Feletto che San Giorgio cercarono di sottomettere la città che dovette patire varie scorrerie e devastazioni.

La città ottiene gli Statuti comunali nel Trecento. Dopo le contese territoriali, nel XVI secolo, la giurisdizione passa direttamente ai Savoia.

Il borgo viene devastato dalla discesa dei francesi, nel Settecento, in occasione della guerra di successione spagnola: il castello dei Biandrate subisce molte devastazioni e si decide di abbatterlo nell'Ottocento.

Da vedere

Parrocchiale di San Giorgio

Anticamente dipendente dalla pieve di Ozegna, dal 1368 incominciava ad essere sottoposta all'autorità del vescovo di Ivrea, a cui paga la decima. La struttura attuale è ottocentesca. Vi si conservano alcuni manufatti di pregio, come il calice seicentesco di un anonimo Comes de Castro.