GUIDA  Portici/Villa Buono

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Esedra ex Villa Buono

Indice

Storia

Palazzo Buono fu fatto costruire intorno al 1748 dal principe della Riccia Bartolomeo di Capua. La fabbrica è opera di uno dei più importanti architetti del periodo, Domenico Antonio Vaccaro. L'edificio originale venne rimaneggiato da Gaetano Genovese nell'Ottocento e subì, in seguito, molti danni durante la seconda guerra mondiale. Della struttura originaria sopravvive la bella esedra, la cui funzione era ospitare la servitù e la piccola ma preziosa cappella gentilizia, del 1769.

La distruzione dell'antica villa si rese necessaria all'epoca dell'apertura di Via Diaz, adducendo che l'edificio era pericolante a seguito di un banale crollo di cornicione dovuto alle infiltrazioni dell'acqua piovana.

Villa Buono, particolare

Descrizione

L'esedra si caratterizza per le lesene che incorniciano le luci ed ha una parte centrale più alta fiancheggiata da due grossi pilastri simmetrici decorati da mascheroni.

La cappella, dedicata a Santa Maria delle Grazie, è a pianta rettangolare, con una facciata poligonale agettante e si connota per il notevole frontone decorato con un timpano curvo sotto il quale è ubicato lo stemma patrizio, al di sotto del quale una meridiana continua il gioco di oculi presente ai lati dell'ingresso. La meridiana è incorniciata da decori a base di volute e da una ghirlanda di stucco posta nella parte inferiore. Le stesse ghirlande sono utilizzate sotto i capitelli che sostengono il timpano del frontone. Il portone principale, dal severo grigio travertino, è sobrio. A quest'ultimo fa da contraltare un finestrone dalle mosse ed irregolari curve coronato da uno pseudotimpano ad arco ribassato, che completa il primo livello della struttura.

Indirizzo

Largo Riccia

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