GUIDA  Prato/Memorie Storiche

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Memorie Storiche

Attilio Zuccagni-Orlandini nel suo Indicatore topografico della Toscana granducale (1856) così scrive:

PRATO. Capoluogo. Città Concattedreale di Pistoia. Ha Delegazione e Pretura civile e crim. di 2a Classe, Ministro Esatt. del Reg., Distrib. postale di 1a Cl., Stazione primaria della Via Ferrata Maria Antonia, e un Ingegnere distrettuale di 3a Cl.

Varie sono le opinioni sull'origine di questa città. Certo è che i Pratesi nei secoli XIII e XIV si ressero a Comune; che nel 1313 si diedero in accomandigia a Roberto re di Napoli, dai successori del quale furon poi venduti ai Fiorentini. Nel 1409 Prato venne insignito del titolo di città, definitivamente confermatogli nel 1653 in virtù di un decreto mediceo, che dichiarò nel tempo stesso Concattedrale di Pistoia la sua Prepositura.

Siede Prato in amena e comoda situazione, equidistante da Firenze e da Pistoia, con bella e fertile pianura a mezzodì e ridentissimi colli a tramontana. Il suo ricinto fu nei trascorsi tempi ingrandito, indicandolo il nome di S. Piero detto Forelli, perchè un tempo fuori delle mura. Il loro ricinto attuale è di miglia 2 e mezzo circa, di forma esagona e munite di bastioni agli angoli: il Bisenzio rade minaccioso tutto il lato nord-est. Otto porte davano accesso alla città, cinque ne restano aperte. La Fortezza è detta il Castello dell'Imperatore, perchè un Dagomari acerrimo ghibellino diseredò i figli per costruirla, onde tener devota la città al partito del secondo Federigo.

Le vie sono per la massima parte ampie, regolari, ben lastricate; interposte ad esse trovansi 12 primarie piazze. La più vasta è quella detta del Mercatale, ove si fanno grandiose fiere; così in questa come in altre si trovano fontane di buona acqua potabile, proveniente dal Monte di Retaia a 3 miglia dalla città.

Ta i principali edifizj si contano 20 primarie chiese, otto delle quali curate. La cattedrale, non grande ma bella, fu condotta a tre navate sul disegno di Gio. Pisano: il Pergamo sull'angolo della facciata è di mano di Donatello; il pulpito interno di Mino da Fiesole: vi si ammirano molte altre sculture e pitture di valentissimi artisti. La Chiesa delle Carceri, vago ed elegante tempio condotto da Giuliano da s. Gallo, s. Francesco dei Carmelitani, s. Domenico dei Francescani, s. Agostino, s. Bartolommeo, la Baria ora Seminario, s. Niccolao, s. Vincenzio, s. Clemente, s. Michele, sono belle chiese tutte fregiate di monumenti d'arte.

Prato ha un vasto, comodo e ben regolato spedale; ha due ricchi Monti di Pietà ed altri istituti di pubblica beneficenza, fondati da generosi cittadini. Ha tre Conservatori, uno per le povere fanciulle dette Pericolanti, e gli altri due per quelle di civil condizione. Ampio e grandioso è il Collegio Cicognini ora Liceo; numerose sono le scuole comunitative; i giovani ecclesiastici sono istruiti nel Seminario. La pubblica Libreria fu donata da un Roncioni Pisano. Nel Palazzo della Comunità trovasi il vecchio angusto teatro detto dei Semplici; modernamente ne fu edificato uno nuovo, di vago ed elegante disegno e ricco di ornati. (V. Atl. Tosc.).

Mentre la Guida Storico-Statistica Monumentale dell'Italia e delle Isole (1857) riporta:

Prato (Staz.) (Albergo del Leon d'oro). Città di 13000 abitanti, la quale giace sul fiume Bisenzio, in fertile pianura sparse qua e là di bellissime villeggiature: le strade sono ben selciate e le piazze ornate di fontane: fra queste primeggia quella del Duomo. Si comincia a parlare di Prato nel XII secolo, ove si trova che i suoi abitanti erano in guerra coi Fiorentini e Pistojesi. Federico II vi eresse un forte castello e per qualche tempo fu soggetto ai re di Napoli. Venne indi sottomesso dalla famiglia Guazzalotri, che bentosto ne fu cacciata dai Fiorentini, i quali comperarono poi questa terra da Giovanna II di Napoli per 18000 fiorini d'oro. Da quel momento Prato fu costretto a subire la medesima sorte che in favore o contro Firenze disposero le varie vicende e circostanze de' tempi.

La Cattedrale, architettura di Giovanni Pisano, ha in un angolo della facciata un pergamo, scolpito dal Donatello, ed un basso rilievo di Luca della Robbia. Nell'interno, il coro, disegnato da Buontalenti, è adorno di a freschi, di Filippo Lippi. Nella ricca cappella della Madonna della Cintola, sono varj a freschi di Agnolo Gaddi, eseguiti nel 1365. Mino da Fiesole lavorò il bel pulpito di marmo, ed il Tacca scolpì il Crocifisso all'altar maggiore. Rimarcasi altresì il dipinto colla Vergine che dà la sua cintura a S. Tomaso, di B. Ghirlandajo, e l'Angelo Custode, di Carlo Dolci.

Madonna delle Carceri, eretta su elegante disegno di Giuliano da S. Gallo, contiene nell'interno bellissimi ornati di suo fratello Antonio da S. Gallo. Vi sono altre chiese che contengono buoni dipinti.

Fra gli edifizj vanno menzionati, il Palazzo Pretorio o del Popolo, ricostruito nel XVI secolo, il Collegio Cicognini, la Pubblica Biblioteca, il Teatro, ec.

Prato possiede inoltre un bell'Ospitale, un Monte di Pietà, un Seminario, e molti altri utili stabilimenti.