GUIDA Solferino/Rocca "Spia d'Italia"
La Rocca situata alla sommità di Solferino, a circa 200 metri sul livello del mare. E' di forma quadrata, denominata anche "Spia d'Italia" per la sua posizione strategica, in quanto rivolta verso i confini del Veneto allora austriaco. Costruita nel 1022, è alta 23 metri. All'interno sono custoditi cimeli, armi ed i busti dei due generali francesi morti nella battaglia (generale Auger e generale Dieu).
Una comoda rampa porta alla Sala dei Sovrani e, proseguendo si arriva alla terrazza panoramica, dove grazie a tavole di orientamento si possono riconoscere i paesi circostanti, con buona visibilità anche a 10 km di distanza.
La conquista di questa torre millenaria fu l'atto conclusivo della battaglia di Solferino e quindi della seconda guerra di indipendenza. Dalla terrazza si ha un'ampia visuale della campagna circostante, teatro della battaglia. Napoleone III°, dimostrando di non essere un pauroso, si trovava sempre vicinissimo ai luoghi dove si combatteva.
Il fatto che Napoleone III° era sempre vicinissimo ai luoghi della battaglia rivela la sua intelligenza tattica in quanto i soldati lottavano con più accanimento e coraggio sapendo che la loro lotta avveniva sotto gli occhi dell'imperatore. La Seconda Brigata della prima divisione che avanzava verso la rocca e il Colle dei Cipressi venne accolta da un nutrito fuoco di moschetti e mitraglie che fu costretta a fermarsi. Napoleone, intuendo il pericolo, ordina al Comandante della Guardia personale di sostenerla andando in aiuto.
La divisione, rianimata dall'aiuto della Guardia Personale dell'imperatore, batte la carica gettandosi verso il nemico al grido di: "viva l'Imperatore!". La lotta è pur sempre violenta e accanita, ma i francesi riescono a scalare il colle della rocca anche se per la conquista definitiva fu versato altro sangue, la vittoria non era lontana.
La rocca, dopo un periodo di abbandono, venne restaurata dalla Società Solferino e San Martino, con un lavoro di carpenteria davvero pregevole se rapportato ai mezzi a disposizione nel 1880.
Oltre ai cimeli della battaglia sono esposti documenti che ne descrivono la storia, importantissimi documenti relativi alla zecca dei Gonzaga di Solferino.
Da questa altura il ginevrino Henry Dunant, giunto a Solferino per parlare con l'Imperatore Napoleone III°, vedendo l'immane carneficina concepì l'idea della Croce Rossa.