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Foto Viggiù:
2012, 2009, 2008

Viggiù è situato nella Lombardia nella Provincia di Varese. Tra gli edifici religiosi: Chiesa parrocchiale di Santo Stefano; Chiesa di San Martino; Chiesa di Sant'Elia.

Confina con i comuni di: Bisuschio, Besano, Arcisate, Saltrio, Cantello e Clivio. E' a circa dodici chilometri da Varese.

Il versante italiano di Monte San Giorgio è Patrimonio dell'Umanità iscritto nella prestigiosa lista dei Siti UNESCO.

Indice

Biblioteche

Monumento per il passaggio di Garibaldi
  • Biblioteca Archivio della Società operaia di mutuo soccorso, Via Borromeo, 17
  • Biblioteca Comunale, Viale Varese, 2

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Associazione Mir i Dobro, Via Giovane Italia, 3
  • Fondazione Istituto Madonna della Croce, Via Ospedale, 1

Complessi Bandistici

  • Filarmonica G. Puccini

Riferimenti

  • IAT - Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica, Viale Varese, 2 c/o Biblioteca. Telefono: 0332-486510

Memorie Storiche

Il libro Antiquario della Diocesi di Milano (1828) così riporta:

VIGGIÙ sorge all'oriente di Besano fra due colli, d'onde prese il suo nome, cioè Viclius, ossia Vicus in clivo situs, quindi poi il barbarismo Vicluvium, e nella nostra volgare favella Viggiù. L'ordine delle contrade, la pulitezza delle case e degli abitanti lo fanno simile ad un borgo. Fiorisce qui l'arte della scultura, e nel territorio si cava la così detta Pietra di Viggiù. Merita osservazione la grandiosa torre delle campane, e la primaria chiesa fatta a tre navi, col grandioso atrio anteriore e colla preziosa tavola del protomartire tutelare. Fu prima Viggiù in sito più elevato verso la Piscina Marinona, dove vedonsi delle case sotterranee e l'antica parrocchiale di s. Martino.

Sovrasta a Viggiù da alto monte la chiesa di s. Elia, visitata anticamente da 40 e più parrocchie in occasione che verso il 1504 i lupi-cervieri assalivano i fanciulli per pascolarsi delle loro carni. Anche al principio dello scorso secolo nel solo distretto di Varese 30 persone furono dal morso de' lupi uccise, onde quell'insigne borgo col suo capitolo proseguì per molti anni una divota processione alla chiesa del santo profeta. Caduta la chiesa di s. Elia, che fu poi ristorata ed abbellita dal parroco Sormani, si trovarono sotto le rovine dell'altare insigni reliquie de' ss. Re Magi, fatte poi rinchiudere dal cardinal Federico Borromeo in un reliquiere d'argento. Non si deve omettere, che nel 1413, ai 30 di ottobre, Sigismondo imperatore si trovava in Viggiù, dove emanò il decreto per la celebrazione del concilio generale di Costanza.