GUIDA Vittoria/Basilica di San Giovanni Battista
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| + | [[Immagine:Vittoria_-_Piazza_Ferdinando_Ricca.jpg|240px|thumb|right|Piazza Ferdinando Ricca sullo sfondo la Basilica di San Giovanni Battista]] | ||
| + | [[Immagine:Vittoria_-_Basilica_di_San_Giovanni_Battista_-_portale_particolare.jpg|thumb|right|Portale Particolare]] | ||
| + | [[Immagine:Vittoria_-_Basilica_di_San_Giovanni_Battista_-_vista_laterale.jpg|thumb|left|Basilica di San Giovanni Battista Vista Laterale]] | ||
| + | [[Immagine:Vittoria_-_Basilica_di_San_Giovanni_Battista_-_Portale_Principale_stemma.jpg|thumb|right|Portale Principale Stemma]] | ||
| + | [[Immagine:Vittoria_-_Basilica_di_San_Giovanni_Battista_-_Facciata_principale_e_portale.jpg|thumb|left|I tre ordini della Facciata Principale]] | ||
Posizionata nell'ampia e ariosa piazza '''Ferdinando Ricca''', nel centro storico della città, riedificata tra il '''1695''' e il '''1706''', dopo il rovinoso terremoto del '''1693''', consacrata nel '''1734''', elevata a Basilica il '''5''' Aprile '''1750'''. | Posizionata nell'ampia e ariosa piazza '''Ferdinando Ricca''', nel centro storico della città, riedificata tra il '''1695''' e il '''1706''', dopo il rovinoso terremoto del '''1693''', consacrata nel '''1734''', elevata a Basilica il '''5''' Aprile '''1750'''. | ||
L'edificio sacro presenta un'impianto a croce latina a tre navate, di stile barocco, la navata centrale dotata di transetto con al centro la cupola fu progettata nel '''1854''' dall’architetto '''Giuseppe Di Bartolo Morselli''' di [[Gela]], autore anche del [[../Teatro Comunale Vittoria Colonna]]. | L'edificio sacro presenta un'impianto a croce latina a tre navate, di stile barocco, la navata centrale dotata di transetto con al centro la cupola fu progettata nel '''1854''' dall’architetto '''Giuseppe Di Bartolo Morselli''' di [[Gela]], autore anche del [[../Teatro Comunale Vittoria Colonna]]. | ||
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L'interno riccamente decorato con stucchi, marmi e numerose tele, con un pavimento in marmo policronmo del '''1801'''. Molte opere sono del secondo '''Ottocento''' in stile e gusto eclettico di artisti come il catanese '''Carmelo Guglielmino''', '''Giuseppe Sesta''' comisano e '''Giovanni Tanasi''' da [[Palazzolo Acreide]]. | L'interno riccamente decorato con stucchi, marmi e numerose tele, con un pavimento in marmo policronmo del '''1801'''. Molte opere sono del secondo '''Ottocento''' in stile e gusto eclettico di artisti come il catanese '''Carmelo Guglielmino''', '''Giuseppe Sesta''' comisano e '''Giovanni Tanasi''' da [[Palazzolo Acreide]]. | ||
| − | Pregevole l'altare ligneo, notevole anche il ''Fonte Battesimale'', situato nella navata destra, sovrastato da un dipinto risalente al '''1700''' di scuola caravaggesca, che raffigura il ''Battesimo di Cristo''. Nella sacrestia e nella biblioteca conserva altre opere pittoriche in particolare di '''Giuseppe Mazzone''' tra cui la grande tela della ''Passione'' detta ''Taledda''. | + | Pregevole l'altare ligneo, notevole anche il ''Fonte Battesimale'', situato nella navata destra, sovrastato da un dipinto risalente al '''1700''' di scuola caravaggesca, che raffigura il ''Battesimo di Cristo''. Nella sacrestia e nella biblioteca conserva altre opere pittoriche in particolare di '''Giuseppe Mazzone''' tra cui la grande tela della ''Passione'' detta ''Taledda'' realizzata nel '''1861''', il quadro è alto 17 metri per 7,65 di larghezza, dipinto con tecnica ''Monocromatica''; notevole, inoltre, sempre dello stesso autore vittoriese, un quadro raffigurante il ''Transito di Maria'' dipinto nel 1874. Sempre nella navata centrale si puo osservare un pregevole ''Organo'' e un ''Pulpito'' in legno, entrambi della prima metà dell''''ottocento'''. |
Nelle due navate laterali trovano posto cinque distinte cappelle: la prima cappella della navata sinistra è consacrata all’''Addolorata'' qui è posta sullo sfondo una tela, dipinta nel '''1885''' da '''Domenico Provenzani''', effigia l’''Addolorata''; la seconda cappella è detta di ''Santa Barbara'', in cui è collocata una grande tela dedicata alla santa e dipinta nel '''1759''' dal pittore modicano '''Stefano Ragazzi'''. | Nelle due navate laterali trovano posto cinque distinte cappelle: la prima cappella della navata sinistra è consacrata all’''Addolorata'' qui è posta sullo sfondo una tela, dipinta nel '''1885''' da '''Domenico Provenzani''', effigia l’''Addolorata''; la seconda cappella è detta di ''Santa Barbara'', in cui è collocata una grande tela dedicata alla santa e dipinta nel '''1759''' dal pittore modicano '''Stefano Ragazzi'''. | ||
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Segue il transetto che si conclude a sinistra con l’''Altare del Crocifisso'', dove è inglobato un ''Cristo'' ligneo di buona fattura, accanto al quale, sulla parete si trova la tomba di monsignor '''Ferdinando Ricca''', ''Vescovo di Trapani'', mentre l’altare finale destro del transetto è dedicato alla ''Madonna del Carmelo'', rappresentata da una elegante e raffinata statua lignea della Vergine, probabilmente realizzata nel '''Settecento''' da '''Carmelo Cultraro'''. | Segue il transetto che si conclude a sinistra con l’''Altare del Crocifisso'', dove è inglobato un ''Cristo'' ligneo di buona fattura, accanto al quale, sulla parete si trova la tomba di monsignor '''Ferdinando Ricca''', ''Vescovo di Trapani'', mentre l’altare finale destro del transetto è dedicato alla ''Madonna del Carmelo'', rappresentata da una elegante e raffinata statua lignea della Vergine, probabilmente realizzata nel '''Settecento''' da '''Carmelo Cultraro'''. | ||
| − | + | L’Altare Maggiore, monumentale e scenografico è arricchito da diversi marmi pregiati, al centro posizionata in alto vi è la statua in legno di '''San Giovanni Battista''', coperta da una tela dipinta con la stessa immagine. La Basilica dal '''1990''' ospita la tomba, coperta da una lastra marmorea impreziosita da una decorazione in legno e argento, disegnata dall’archichetto '''Giuseppe Areddia''' e realizzata dal marmista '''Vaccaro''' di Comiso, con le spoglie della contessa '''Vittoria Colonna Enriquez''' fondatrice della città. | |
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Versione attuale delle 15:34, 29 lug 2013
Posizionata nell'ampia e ariosa piazza Ferdinando Ricca, nel centro storico della città, riedificata tra il 1695 e il 1706, dopo il rovinoso terremoto del 1693, consacrata nel 1734, elevata a Basilica il 5 Aprile 1750. L'edificio sacro presenta un'impianto a croce latina a tre navate, di stile barocco, la navata centrale dotata di transetto con al centro la cupola fu progettata nel 1854 dall’architetto Giuseppe Di Bartolo Morselli di Gela, autore anche del Teatro Comunale Vittoria Colonna.
Aperto alla luce da otto finestre, alternato da sedici colonne classiche all’esterno e sedici lesene all’interno, chiude il tamburo, a sua volta, un cupolino, completato da una pigna che si alza al cielo. La Basilica presenta una semplice facciata con tre ordini sovrapposti, il primo divisa in tre scomparti da quattro lesene etrusche poggianti su plinti, si conclude in una trabeazione ornata da formelle in pietra, scolpita a rilievo, che si raccordano al secondo ordine attraverso contrafforti curvilinei, sormontata a sua volta da due piccole cupole, incorniciata da lesene con capitelli ionici e corinzi che sostengono un timpano triangolare che delimita e conclude il terzo ordine, su cui al centro svetta una croce in ferro battuto, sostenuta da un fregio.
Il Tempio lungo tutta la facciata è rialzato da una ampia gradinata semiellittica, composta da otto gradini, con tre portali sormontati da stemmi, eseguiti nel 1732 dallo scultore Benedetto Cultraro da Chiaramonte Gulfi. L'interno riccamente decorato con stucchi, marmi e numerose tele, con un pavimento in marmo policronmo del 1801. Molte opere sono del secondo Ottocento in stile e gusto eclettico di artisti come il catanese Carmelo Guglielmino, Giuseppe Sesta comisano e Giovanni Tanasi da Palazzolo Acreide.
Pregevole l'altare ligneo, notevole anche il Fonte Battesimale, situato nella navata destra, sovrastato da un dipinto risalente al 1700 di scuola caravaggesca, che raffigura il Battesimo di Cristo. Nella sacrestia e nella biblioteca conserva altre opere pittoriche in particolare di Giuseppe Mazzone tra cui la grande tela della Passione detta Taledda realizzata nel 1861, il quadro è alto 17 metri per 7,65 di larghezza, dipinto con tecnica Monocromatica; notevole, inoltre, sempre dello stesso autore vittoriese, un quadro raffigurante il Transito di Maria dipinto nel 1874. Sempre nella navata centrale si puo osservare un pregevole Organo e un Pulpito in legno, entrambi della prima metà dell'ottocento.
Nelle due navate laterali trovano posto cinque distinte cappelle: la prima cappella della navata sinistra è consacrata all’Addolorata qui è posta sullo sfondo una tela, dipinta nel 1885 da Domenico Provenzani, effigia l’Addolorata; la seconda cappella è detta di Santa Barbara, in cui è collocata una grande tela dedicata alla santa e dipinta nel 1759 dal pittore modicano Stefano Ragazzi.
La terza è quella di Santa Rosalia, arricchita da una statua della santa custodita in un nicchia di vetro, indorata nel 1887 da Paolo Cappellani artista palazzolese; la quarta è votata a San Giacomo e Santa Lucia con relative statue, contenente, sulla parete destra un piccolo Mausoleo incuneato tra due leoni, dedicato a Iacopo Giudice; nella quinta cappella, consacrata all’Immacolata e ornate da mirabili colonne tortili, si osserva una statua del XVIII secolo, in marmo di Carrara, attribuibile allo scultore trapanese Vito Corolla.
Segue il transetto che si conclude a sinistra con l’Altare del Crocifisso, dove è inglobato un Cristo ligneo di buona fattura, accanto al quale, sulla parete si trova la tomba di monsignor Ferdinando Ricca, Vescovo di Trapani, mentre l’altare finale destro del transetto è dedicato alla Madonna del Carmelo, rappresentata da una elegante e raffinata statua lignea della Vergine, probabilmente realizzata nel Settecento da Carmelo Cultraro.
L’Altare Maggiore, monumentale e scenografico è arricchito da diversi marmi pregiati, al centro posizionata in alto vi è la statua in legno di San Giovanni Battista, coperta da una tela dipinta con la stessa immagine. La Basilica dal 1990 ospita la tomba, coperta da una lastra marmorea impreziosita da una decorazione in legno e argento, disegnata dall’archichetto Giuseppe Areddia e realizzata dal marmista Vaccaro di Comiso, con le spoglie della contessa Vittoria Colonna Enriquez fondatrice della città.






