GUIDA Tonezza del Cimone
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Versione delle 19:59, 29 dic 2014
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Tonezza del Cimone è situato in Veneto in Provincia di Vicenza.
Confina con i comuni di: Lastebasse, Arsiero e Valdastico
Tonezza del Cimone è un modesto Altopiano sui 1000-1700mt, è stretto fra le valli del Rio Freddo e dell’Astico. Si estende da sud a nord secondo l’asse che ha come punte estreme il Monte Cimone (1236mt) e Cima Tonezza comunemente meglio conosciuta come Spiz (mt 1696). Proprio questo monte dalla mole imponente e digradante verso mezzogiorno lo ripara dei venti freddi del nord, con il vantaggio di rendere il clima “piacevolmente fresco e salutare”
Il Comune che è un insieme di contrade confina con i Comuni di Valdastico, Arsiero e per qualche chilometro con il Comune di Lastebasse. L’altitudine vera e propria è oscillante tra i 725 e i 1855mt.
Lo stemma si richiama al nome e raffigura l’Ossario di Monte Cimone e in secondo piano una catena di monti tra cui emerge lo Spiz colpito da un fulmine.
Un pò di sotria
Nel 1296 nei documenti si trova per la prima volta il nome: “montanea Theoneze”. Nel 1300 si ha notizie che qui si erano rifugiati dei lavoratori tedeschi che per vivere tranquilli e in pace si avevano raggiunto questo Altopiano per dedicasi alla pastoriazia, lavorazione della lana e all’escavazione di materiale ferroso.
Con la sconfitta nel 1509 di Venezia da parte della Lega di Cambrai, Tonezza passa sotto il dominio dell’Imperatore Massimiliano e i conti Trapp salgono a Tonezza per chiederne la sottomissione. Gli abitanti tengono duro fino al 12 Maggio del 1510 poi cedono e accettano la sottomissione e si può dire che questa scelta fu la salvezza dell’abitato in quanto dieci giorni dopo e più precisamente il 22 Maggio 1510 le ville di Arsiero, Forni, Posina Castana e Fusine vengono devastate e saccheggiate dai tedeschi inviati dall’Imperatore Massimiliano per la mancata obbedienza, questi abitati i quali avevano sempre rifiutato la sottomissione. e furono quindi considerati ribelli.
Nel 1527 i tonezzani protestano per le continue e rapaci invasione degli uomini dei Trapp. Venezia riavutasi dalla sconfitta della Lega di Cambrai concede aiuto e protezione, il territorio compreso l’abitato vivono per una cinquantina d’anni un periodo tranquillo senza più invasioni da parte dei Trapp.
Per la parte religiosa tutto dipendeva da San Giorgio di Velo d'Astico. Matrimoni, battesimi, funerali tutto veniva celebrato a San Giorgio. Tonezza diventa parrocchia attorno al 1550, comunque già nel 1424 dai documenti risulta che Tonezza aveva un sacerdote stabile Andrea de Alemagna e ha anche una chiesetta di piccole dimensioni 4 x 7 x 3,5di altezza dedicata a San Giacomo
Il 1557 è il primo censimento che si ricordi nel territorio vicentino i tonezzani sono 120.
Nel 1587 i folgaretani iniziano nuovamente le loro scorrerie nei boschi e pascoli asportando i cippi confinari dei valichi. Nel 1602 le scorrerie sempre con il plauso dei Trapp arrivano fino a Tonezza, diverse case vengono incendiate.
Nel 1610 in funzione della sua povertà Tonezza viene esentata dal dazio “sulla macina” imposto dai veneziani
Assieme a Lastebasse viene istituita una milizia che conta 125 archibugeri volontari con il compito di contrastare le invasioni e se non bastano le armi si usano anche le forche e gli uomini dei Trapp smettono di farsi veder da queste parti.
Nel 1621 a Tonezza vivono 400 persone. Il paesino sta crescendo.
Il 1630 è l’anno della peste che nel vicentino fa più di 30,000 morti e anche Tonezza non ne esce indenne.
I parroci di Tonezza cambiano spesso in quanto in un documento del 1551, la popolazione di Tonezza può scegliere il proprio parroco e anche di allontanarlo se questi non fosse stato più ritenuto degno di ricoprire quel ruolo.
Le famiglie nel 700 sono un centinaio per un totale di 617 persone, si coltiva: frumento, segala, orzo, fave, cappucci e lenticchie. Nel 1744, il Cardinale Antonio Marino Priuli, Vescovo di Vicenza, è in visita pastorale a Tonezza e in funzione della povertà del luogo intercede presso il Papa Benedetto XIV, perchè conceda la possibilità ai tonezzani di mangiare “uova” durante la Quaresima, in quanto all’epoca per la chiesa l’uovo era considerato un cibo grasso. Benedetto XIV, concede quanto richiesto dal Vescovo
Con il declino inesorabile della Repubblica di Venezia, Tonezza e le valli e le montagne circostanti conobbero la piaga del banditismo.
Con il dominio francese (1797-1839) Tonezza subisce saccheggi e violenze da parte dei soldati napoleonici. Nel 1812, la sede comunale viene trasferita a Forni (Valdastico) e questo comportò non poche difficoltà da parte degli abitanti che dovevano scendere a valle per qualsiasi necessità, ma soprattutto anche per scambiare prodotti alimentari con i valligiani.
Con il passare degli anni si perde la lingua tedesca e questa lascia il campo al dialetto veneto e con questo si perdono anche antiche tradizioni, usi e costumi. Nel censimento del 2 Novembre 1845, gli abitanti di Tonezza sono 1537.
Con le guerre risorgimentali parecchi giovani vengono arruolati dall’Austria, ma molti giovanni tonezzani parteciparono alle guerre risorgimentali nelle schiere dell’esercito Sardo-Piemontese. Nel 1866 Tonezza è terra di confine e questo fa sviluppare il contrabbando, che a prescindere dai rischi porta qualche vantaggio economico per chi lo pratica. Quasi inesistenti le strade nel versante austriaco, poche e modeste le mulattiere sul versante italiano.
Nel 1880 in consiglio si vota perché il Comune torni a Tonezza, ma la Provincia boccia la decisione, il Consiglio Provinciale decide che per 6 mesi la sede comunale sia a Tonezza e sei a Barcarola.(Valdastico)
Assai carente l’istruzione grazie comunque a parroci volonterosi si cerca di istituire un doposcuola. L’aula in inverno veniva riscaldata con la legna che ogni scolaro si portava da casa.
Nel 1894 a Tonezza sorge un primo albergo: “Al Castello” e subito dopo il “Belvedere” Il XX secolo (inizio anno 1900) porta a Tonezza il “telegrafo” quesi certamente soltanto per fini militari.
Nel 1905 arriva a Tonezza il primo medico.
Gli uomini del posto e anche ragazze cominciano a trovar lavoro nella costruzione dei Forti: Casa Ratti a sbarramento della Valdastico e il Campomolon.
Nel 1915 a Tonezza si contano 1520 abitanti ma 232 sono militari. Nel 1916 il 18 Maggio vengono date alla popolazione soltanto due ore per sgomberare il paese. La popolazione si incanala per il sentiero di Riofreddo (Strada degli Alpini) piove tutta la notte e i tonezzani arrivano a Arsiero sotto un diluvio, mentre cadono su Tonezza le prime bombe austriache…….
A guerra finita nel 1919 a Maggio i primi profughi rientrano a Tonezza e la trovano distrutta dai bombardamenti. Non tutte le case sono distrutte ma tutte sono state saccheggiate. A fine anno sono 233 le case risistemate e rese nuovamente abitabili, e viene celebrata una Santa messa sul sagrato della chiesa parzialmente distrutta
Alcuni alberghi ricominciano a funzionare, anche perché sono molti quelli che dalla pianura salgono a Tonezza soprattutto per la curiosità di vedere questo luogo centro di un macabro teatro di guerra. Viene celebrata una Santa messa sul sagrato della chiesa parzialmente distrutta
Da Vedere
Biblioteche
- Biblioteca Comunale, Via Casara, 5
Lapidi Commemorative
- Lapide a Paolo Ferrario (Due lapidi - Forte Campomolon)
- Lapidi poste sull'Ossario del Cimone
- Lapide ai Caduti del Cimone (Piazzola sotto l'Ossario lungo il sentiero che porta al Cavioio)
- Lapide ai Fucilieri volantari della Carinzia (Inizio sentiero per Monte Cimone a sinistra)
- Lapide a alpini Batt. Vicenza travolti da valanga (Parete rocciosa - Esterno galleria Melegnon)
- Lapide costruzione strada Arsiero -Tonezza D.C. (Provenienti da Arsiero direzione Tonezza sulla destra)
- Lapidi all'interno del Comune (Primo piano uffici comunali)






