GUIDA  San Ponso

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In questa località esistono diversi testimonianze di epoca romana, risalenti già all'inizio della colonizzazione latina, avvenuta circa il 20 a.C.  
 
In questa località esistono diversi testimonianze di epoca romana, risalenti già all'inizio della colonizzazione latina, avvenuta circa il 20 a.C.  
  
Il borgo è prima nella marca anscarica d'Ivrea e, a seguito della decisione dell'Imperatore Ottone I, è nella marca arduinica di Torino.
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Il borgo è prima nella marca anscarica d'[[Ivrea]] e, a seguito della decisione dell'Imperatore '''Ottone I''', è nella marca arduinica di [[Torino]].  
In quel tempo, le cronache dell'abbazia di Fruttuaria, ci informano che nel 1062 era parroco del luogo Umberto di Barbania: a costui Lodegario, vescovo di Borgogna, consegnò le reliquie di San Ponzio. Ponzio fu un legionario romano della legione Tebea che lasciò la spada per evangelizzare la val Maira e venne martirizzato dai Romani. La legione Tebea era così chiamata perchè era formata da soldati provenienti dall'Egitto e, proprio perchè quelle zone furono fra le prime dove si irradiò il messaggio cristiano, in gran parte cristiani: nel 286 d.C. Marco Aurelio ordino che la legione si trasferisse sulle Alpi a vigilare i confini contro le incursioni dei Galli. Probabilmente la legione si rifiutò di combattere contro le popolazioni cristiani locali e, per questo, le truppe di Massimiano li inseguirono per ucciderli, mentre molti di loro abbandonarono l'esercito. San Ponzio fu proprio fra gli ex soldati che sfuggirono la repressione e che incominciarono a vagare per le Alpi per evangelizzare le popolazioni.
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Pochi anni dopo l'imperatore infeuda il villaggio ai fratelli Guido e Ottone Conti del Canavese. Nella seconda metà del 1100 vengono infeudati i potenti Conti di Valperga; l'investitura viene confermata, prima, dall'imperatore Federico II di Svevia e, dopo, nel 1314, da Amedeo di Savoia e Filippo d'Acaja, oramai egemoni in tutto il canavese.
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In quel tempo, le cronache dell'abbazia di [[Fruttuaria]], ci informano che nel 1062 era parroco del luogo '''Umberto di [[Barbania]]''': a costui Lodegario, vescovo di Autin in Borgogna, consegnò le '''reliquie di San Ponzio'''. Ponzio fu un legionario romano della '''legione Tebea''' che lasciò la spada per evangelizzare la '''val Maira''' e venne martirizzato dai Romani. La legione Tebea era così chiamata perchè era formata da soldati provenienti dall'Egitto e, proprio perchè quelle zone furono fra le prime dove si irradiò il messaggio cristiano, i componenti erano in gran parte cristiani: nel 286 d.C., l'imperatore '''Marco Aurelio Massimiano''' ordinò che la legione si trasferisse sulle Alpi a vigilare i confini contro le incursioni dei Galli. Probabilmente la legione si rifiutò di combattere contro alcune popolazioni cristiane locali e, per questo, le truppe di Massimiano ripiegarono contro gli ammutinati per ucciderli; la legione Tebea si sciolse e molti soldati abbandonarono l'esercito per dedicarsi all'evangelizzazione. Altri, capeggiati da '''San Maurizio''', pagarono con la vita il loro rifiuto all'imperatore e sono ricordati dalla Chiesa come i '''martiri di Agaunum''', oggi St. Maurice in Svizzera.
  
Sono i Valperga che promulgano gli statuti samponsesi.
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San Ponzio fu proprio fra gli ex soldati che sfuggirono la repressione e che incominciarono a vagare per le Alpi per diffondere il messaggio cristiano. Egli fu, infine, preso e decapitato a Nizza, in Francia. Le sue reliquie furono, infine, portate a San Ponso.
In occasione dei tumulti nel canavese, San Ponso passa brevemente sotto il marchesato del Monferrato, in quanto i Valperga erano ghibellini e si opponevano ai guelfi principi di Acaia e ai San martino, altra importante famiglia feudale che era apparteneva ai Savoia.
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Con la definitiva sconfitta dei monferrini contro i Savoia, si ristabilisce la leadership della casa sabauda. Il marchese del Monferrato aveva, intanto, unito il borgo a Salassa. Sarà solo nel 1693 che San Ponso ritroverà l'autonomia.
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Nell'XI secolo, l'imperatore infeuda il villaggio ai fratelli Guido e Ottone '''Conti del Canavese'''. Nella seconda metà del 1100 vengono infeudati i potenti C'''onti di [[Valperga]]'''; l'investitura viene confermata, prima, dall'imperatore Federico II di Svevia e, dopo, nel 1314, da Amedeo di Savoia e Filippo d'Acaja, oramai egemoni in tutto il canavese.
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Sono i Valperga che promulgano gli '''statuti''' samponsesi.
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In occasione dei tumulti nel canavese, San Ponso passa brevemente sotto il '''marchesato del Monferrato''', in quanto i Valperga erano ghibellini e si opponevano ai guelfi principi di Acaia e ai San Martino, altra importante famiglia feudale che parteggiava per Savoia. 
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Con la definitiva sconfitta dei monferrini contro i Savoia, si ristabilisce la leadership della casa sabauda. Il marchese del Monferrato aveva, intanto, unito il borgo a [[Salassa]]. Sarà solo nel 1693 che San Ponso ritroverà l'autonomia.
  
 
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Versione delle 11:16, 7 feb 2008

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San Ponso è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. La prima domenica di settembre si festeggia il Patrono, Sant'Ilario. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Ponzio; Romitorio campestre di Sant'Ilario vescovo.

Confina con i comuni di: Valperga, Pertusio, Oglianico, Rivara, Salassa e Busano.

Storia

In questa località esistono diversi testimonianze di epoca romana, risalenti già all'inizio della colonizzazione latina, avvenuta circa il 20 a.C.

Il borgo è prima nella marca anscarica d'Ivrea e, a seguito della decisione dell'Imperatore Ottone I, è nella marca arduinica di Torino.

In quel tempo, le cronache dell'abbazia di Fruttuaria, ci informano che nel 1062 era parroco del luogo Umberto di Barbania: a costui Lodegario, vescovo di Autin in Borgogna, consegnò le reliquie di San Ponzio. Ponzio fu un legionario romano della legione Tebea che lasciò la spada per evangelizzare la val Maira e venne martirizzato dai Romani. La legione Tebea era così chiamata perchè era formata da soldati provenienti dall'Egitto e, proprio perchè quelle zone furono fra le prime dove si irradiò il messaggio cristiano, i componenti erano in gran parte cristiani: nel 286 d.C., l'imperatore Marco Aurelio Massimiano ordinò che la legione si trasferisse sulle Alpi a vigilare i confini contro le incursioni dei Galli. Probabilmente la legione si rifiutò di combattere contro alcune popolazioni cristiane locali e, per questo, le truppe di Massimiano ripiegarono contro gli ammutinati per ucciderli; la legione Tebea si sciolse e molti soldati abbandonarono l'esercito per dedicarsi all'evangelizzazione. Altri, capeggiati da San Maurizio, pagarono con la vita il loro rifiuto all'imperatore e sono ricordati dalla Chiesa come i martiri di Agaunum, oggi St. Maurice in Svizzera.

San Ponzio fu proprio fra gli ex soldati che sfuggirono la repressione e che incominciarono a vagare per le Alpi per diffondere il messaggio cristiano. Egli fu, infine, preso e decapitato a Nizza, in Francia. Le sue reliquie furono, infine, portate a San Ponso.

Nell'XI secolo, l'imperatore infeuda il villaggio ai fratelli Guido e Ottone Conti del Canavese. Nella seconda metà del 1100 vengono infeudati i potenti Conti di Valperga; l'investitura viene confermata, prima, dall'imperatore Federico II di Svevia e, dopo, nel 1314, da Amedeo di Savoia e Filippo d'Acaja, oramai egemoni in tutto il canavese.

Sono i Valperga che promulgano gli statuti samponsesi. In occasione dei tumulti nel canavese, San Ponso passa brevemente sotto il marchesato del Monferrato, in quanto i Valperga erano ghibellini e si opponevano ai guelfi principi di Acaia e ai San Martino, altra importante famiglia feudale che parteggiava per Savoia.

Con la definitiva sconfitta dei monferrini contro i Savoia, si ristabilisce la leadership della casa sabauda. Il marchese del Monferrato aveva, intanto, unito il borgo a Salassa. Sarà solo nel 1693 che San Ponso ritroverà l'autonomia.