GUIDA Cesena
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| − | '''Cesena''' è situato | + | '''Cesena''' è situato in [[Emilia-Romagna]] in [[Provincia di Forlì-Cesena]]. Tra gli edifici religiosi: Santuario Madonna del Popolo. Da Vedere: Rocca di Cesena. |
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| + | La [[Libri/Guida Storico-Statistica Monumentale dell'Italia e delle Isole]] ('''1857''') riporta: | ||
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| + | '''Cesena''' (Albergo della Posta), città di 9000 abitanti, la cui fondazione ascende all'anno 391 prima di Gesù Cristo; dopo essere stata successivamente lacerata dalle fazioni civili, dai Malatesta da [[Rimini]], fu devoluta allo Stato pontificio. E' costruita, sopra un terreno ineguale, ai piedi di un'alta montagna. | ||
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| + | La CATTEDRALE, contiene sculture di ''Donatello'', e buoni dipinti. Le chiese di S. FILIPPO, S. DOMENICO e quella già dei CAPPUCCINI possedono pure buoni quadri; in quest'ultima si ammira una bella tela del ''Guercino''. | ||
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| + | Il PALAZZO PUBBLICO, edificio di buon stile, è ornato di una statua di papa Pio VI, e racchiude varj quadri ed una magnifica tela di ''Francesco Francia''. La piazza sulla quale sorge questo palazzo, ha nel mezzo una bella fontana; la pricipal contrada è ornata di portici. | ||
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| + | La pubblica Biblioteca, fondata da Malatesta Novello, contiene una ricca collezione di preziosi manoscritti. L'elegante Teatro, aperto nel 1846, è opera dell'architetto ''Ghinelli''. | ||
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| + | Ad un miglio fuori dalla città s'innalza sulla sommità di una collina la chiesa di S. MARIA DEL MONTE, presso a cui si vedono alcune urne antiche. Cesena fu culla a Pio VI ed a Pio VII. A qualche miglia dalla città s'incontra il torrente Pisciatello, che i più dei geografi opinano essere l'antico Rubicone, il quale segnava il confine dell'Italia colla Gallia Cisalpina. Fu sulla sponda del medesimo che Giulio Cesare postergando un decreto del Senato lo valicò, e che diede poi a Roma le Gallie e altre regioni. | ||
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Versione delle 12:02, 4 mag 2008
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Cesena è situato in Emilia-Romagna in Provincia di Forlì-Cesena. Tra gli edifici religiosi: Santuario Madonna del Popolo. Da Vedere: Rocca di Cesena.
Confina con i comuni di: Ravenna, Cervia, Montiano, Meldola, Mercato Saraceno, Cesenatico, Roncofreddo, Bertinoro, Civitella di Romagna, Longiano e Gambettola.
Indice |
Teatri
- Teatro Alessandro Bonci, Via Aldini, 22
Complessi Bandistici
- Banda Città di Cesena
Attività
Informazioni Utili
Musei 
Biblioteche 
Associazioni
Bibliografia
- Cesena. Immagini della memoria, Giovanni Maroni - Remo Bacchi, Ed. Il Ponte Vecchio (2006)
- Cesena, il volto della città, B. Maraldi Dradi - A. Emiliani (1973)
- Il Teatro Comunale Bonci e la Musica a Cesena, F. Battaglia, M. Gradara, G. Conti, G. Foschi (1992)
Memorie Storiche
La Guida Storico-Statistica Monumentale dell'Italia e delle Isole (1857) riporta:
Cesena (Albergo della Posta), città di 9000 abitanti, la cui fondazione ascende all'anno 391 prima di Gesù Cristo; dopo essere stata successivamente lacerata dalle fazioni civili, dai Malatesta da Rimini, fu devoluta allo Stato pontificio. E' costruita, sopra un terreno ineguale, ai piedi di un'alta montagna.
La CATTEDRALE, contiene sculture di Donatello, e buoni dipinti. Le chiese di S. FILIPPO, S. DOMENICO e quella già dei CAPPUCCINI possedono pure buoni quadri; in quest'ultima si ammira una bella tela del Guercino.
Il PALAZZO PUBBLICO, edificio di buon stile, è ornato di una statua di papa Pio VI, e racchiude varj quadri ed una magnifica tela di Francesco Francia. La piazza sulla quale sorge questo palazzo, ha nel mezzo una bella fontana; la pricipal contrada è ornata di portici.
La pubblica Biblioteca, fondata da Malatesta Novello, contiene una ricca collezione di preziosi manoscritti. L'elegante Teatro, aperto nel 1846, è opera dell'architetto Ghinelli.
Ad un miglio fuori dalla città s'innalza sulla sommità di una collina la chiesa di S. MARIA DEL MONTE, presso a cui si vedono alcune urne antiche. Cesena fu culla a Pio VI ed a Pio VII. A qualche miglia dalla città s'incontra il torrente Pisciatello, che i più dei geografi opinano essere l'antico Rubicone, il quale segnava il confine dell'Italia colla Gallia Cisalpina. Fu sulla sponda del medesimo che Giulio Cesare postergando un decreto del Senato lo valicò, e che diede poi a Roma le Gallie e altre regioni.
