GUIDA  San Colombano Belmonte

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'''San Colombano Belmonte''' è situato nel [[Piemonte]] nella [[Provincia di Torino]]. L'ultima domenica di agosto si festeggia il Patrono, San Grato. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Grato; Cappella della Madonna della Filassola (in località Buasca); Cappella di San Rocco.
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'''San Colombano Belmonte''' è situato in [[Piemonte]] in [[Provincia di Torino]]. L'ultima domenica di agosto si festeggia il Patrono, San Grato. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Grato; Cappella della Madonna della Filassola (in località Buasca); Cappella di San Rocco.
  
 
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La valle del Gallenga era possesso arduinico e, di fatti, la costituzione dei primi nuclei abitativi risalgono all'XI secolo.
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Le cronache ci informano che nel 1185 ''Campocolombano'', come era noto l'abitato, era infeudato ad '''Oberto Novello''', mentre, a partire dal 1251, passa ai '''conti di [[Valperga]]'''.
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Nel XIV secolo, queste valli sono oggetto di grande rivolte antinobiliari, dette dei '''tuchini''', a seguito del tentativo dei feudatari di limitare gli usi civici che consentivano, ad esempio, la libertà per gli agricoltori di far pascere il loro bestiame nei campi gratuitamente o di raccogliere ghiande per i porci. Tali erano i soprusi nobiliari da produrre un movimento popolare che assunse, spesso, forme molto violente e comportò financo la distruzione fisica delle dimore dei patrizi. La rivolta fu, in realtà, appoggiata dall'esterno dal marchese del Monferrato e dai Visconti che volevano assoggettare i borghi al loro potere. Alla fine i '''Savoia''' riuscirono ad avere la meglio, sconfiggendo le truppe aleramiche capeggiate da Facino Cane; a volte il ruolo sabaudo mostrò un volto mediatore, altre volte si limitò a reprimere i rivoltosi nel sangue. Le cronache sancolombanesi ci informano che il popolo aveva eletto un procuratore, tal Dalmasso de' Bianchi, che doveva rappresentare il borgo innanzi al giudice sabaudo.
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La '''pace di Ivrea''', stipulata tra i conti di Savoia ed i signori ribelli del Canavese, che mette fine alla rivolta dei Tuchini viene firmata da '''Giorgio di Valperga''' che così conferma la presenza della casata nelle valli.
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Nel '''1448''' il borgo riesce ad ottenere l'autonomia e si stacca da [[Cuorgnè]], di cui era frazione.
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In seguito la località passa ai conti '''Biandrate di San Giorgio'''; l'emancipazione dal potere nobiliare risale al '''1714'''.
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Nel '''1869''' San Colombano incorpora il piccolo comune di Sale Canischio.
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Durante il Ventennio, secondo la politica di aggregazione coatta voluta dal fascismo per creare ''i grandi comuni'', San Colombano perde l'autonomia e viene fusa a [[Cuorgnè]]. Nel 1948, riconquista l'autonomia.
  
 
==Dove Mangiare==
 
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*Ristorante Buasca, Frazione Buasca, 1
 
*Ristorante Buasca, Frazione Buasca, 1
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==Memorie Storiche==
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Nel [[Libri/Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale]] ('''1848''') Goffredo Casalis così descrive il comune di Sale Canischio, diventata frazione dal 1° settembre 1869:
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'''Sale di Canischio''' (''Salae Cannicii''), com. nel mand, di [[Cuorgnè]], prov. d'[[Ivrea]], dioc. e div. di [[Torino]]. Dipende dal senato di Piem., intend. prefett. ipot. d'Ivrea, insin. e posta di Cuorgnè. Giace a libeccio d'Ivrea, da cui è distante nove miglia. Di miglia due è la sua lontananza dal capoluogo di mandamento.
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Un rivo denominato Ruttero divide questo territorio da quello di [[Canischio]], separa Cattarello inferiore dal luogo di s. Colombano, e quindi si unisce al torrente Gallenga. Sale Canischio trovasi sulla manca sponda del torrente Gallenga in una valletta della lunghezza di circa due miglia, la quale è angusta nella sua imboccatura; ma via via dilatandosi offre una figura ovale, ed è ingombra di molti rialti. Da tutti i lati la rinserrano poggi, e monti. Quelli che s'innalzano superiormente a Sale Canischio sono il Lesino ed il Forest. Nella più alta di quelle montagne, cioè in quella che si denomina Calusso, nasce da due sorgenti il predetto torrente Gallenga, che vi discorre a mezzodì, ed ingrossato da molti rivi che intersecano la vallea, precipita nella vallicciuola di s. Colombano, e viene a scaricarsi nell'Orco presso a Rivarotta.
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Il territorio di Sale Canischio offre boschi, pascoli, alcuni campi, da cui si hanno scarse ricolte di meliga, e di segale; ma produce in qualche abbondanza castagne e patate.
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Sale che per le cose civili fa comune di per se, dipende per le cose spettanti al divin culto dalla parrocchia di Canischio, la quale è posta in una delle diciassette villate di quel comune, cioè in quella che chiamasi Mezzavilla di Sotto, il cui prevosto è di nomina del consortile di Valperga. Questa chiesa parrocchiale è sotto l'invocazione di s. Lorenzo. Nel piccolo comune di Sale vi è tenuta in particolar venerazione una chiesuola dedicata a s. Maria Maddalena.
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Gli abitanti di questo villaggio sono in generale molto vigorosi: si applicano indefessamente all'agricoltura ed alla pastorizia: le donne per lo più sono applicate a far tela. Non è quivi per anco cessata l'opinione superstiziosa dei malefizii e delle streghe, le quali, secondo la folle credulità del paese, danzano in ogni venerdì sul piano del monte Mares, che s'innalza a maestrale di questo luogo.
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Sale Canischio fu compreso nel contado di [[Valperga]].
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Popolazione 114.
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San Colombano Belmonte è situato in Piemonte in Provincia di Torino. L'ultima domenica di agosto si festeggia il Patrono, San Grato. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Grato; Cappella della Madonna della Filassola (in località Buasca); Cappella di San Rocco.

Confina con i comuni di: Cuorgnè, Prascorsano e Canischio.

Storia

La valle del Gallenga era possesso arduinico e, di fatti, la costituzione dei primi nuclei abitativi risalgono all'XI secolo. Le cronache ci informano che nel 1185 Campocolombano, come era noto l'abitato, era infeudato ad Oberto Novello, mentre, a partire dal 1251, passa ai conti di Valperga.

Nel XIV secolo, queste valli sono oggetto di grande rivolte antinobiliari, dette dei tuchini, a seguito del tentativo dei feudatari di limitare gli usi civici che consentivano, ad esempio, la libertà per gli agricoltori di far pascere il loro bestiame nei campi gratuitamente o di raccogliere ghiande per i porci. Tali erano i soprusi nobiliari da produrre un movimento popolare che assunse, spesso, forme molto violente e comportò financo la distruzione fisica delle dimore dei patrizi. La rivolta fu, in realtà, appoggiata dall'esterno dal marchese del Monferrato e dai Visconti che volevano assoggettare i borghi al loro potere. Alla fine i Savoia riuscirono ad avere la meglio, sconfiggendo le truppe aleramiche capeggiate da Facino Cane; a volte il ruolo sabaudo mostrò un volto mediatore, altre volte si limitò a reprimere i rivoltosi nel sangue. Le cronache sancolombanesi ci informano che il popolo aveva eletto un procuratore, tal Dalmasso de' Bianchi, che doveva rappresentare il borgo innanzi al giudice sabaudo.

La pace di Ivrea, stipulata tra i conti di Savoia ed i signori ribelli del Canavese, che mette fine alla rivolta dei Tuchini viene firmata da Giorgio di Valperga che così conferma la presenza della casata nelle valli.

Nel 1448 il borgo riesce ad ottenere l'autonomia e si stacca da Cuorgnè, di cui era frazione. In seguito la località passa ai conti Biandrate di San Giorgio; l'emancipazione dal potere nobiliare risale al 1714.

Nel 1869 San Colombano incorpora il piccolo comune di Sale Canischio.

Durante il Ventennio, secondo la politica di aggregazione coatta voluta dal fascismo per creare i grandi comuni, San Colombano perde l'autonomia e viene fusa a Cuorgnè. Nel 1948, riconquista l'autonomia.

Dove Mangiare

  • Ristorante Buasca, Frazione Buasca, 1

Memorie Storiche

Nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale (1848) Goffredo Casalis così descrive il comune di Sale Canischio, diventata frazione dal 1° settembre 1869:

Sale di Canischio (Salae Cannicii), com. nel mand, di Cuorgnè, prov. d'Ivrea, dioc. e div. di Torino. Dipende dal senato di Piem., intend. prefett. ipot. d'Ivrea, insin. e posta di Cuorgnè. Giace a libeccio d'Ivrea, da cui è distante nove miglia. Di miglia due è la sua lontananza dal capoluogo di mandamento.

Un rivo denominato Ruttero divide questo territorio da quello di Canischio, separa Cattarello inferiore dal luogo di s. Colombano, e quindi si unisce al torrente Gallenga. Sale Canischio trovasi sulla manca sponda del torrente Gallenga in una valletta della lunghezza di circa due miglia, la quale è angusta nella sua imboccatura; ma via via dilatandosi offre una figura ovale, ed è ingombra di molti rialti. Da tutti i lati la rinserrano poggi, e monti. Quelli che s'innalzano superiormente a Sale Canischio sono il Lesino ed il Forest. Nella più alta di quelle montagne, cioè in quella che si denomina Calusso, nasce da due sorgenti il predetto torrente Gallenga, che vi discorre a mezzodì, ed ingrossato da molti rivi che intersecano la vallea, precipita nella vallicciuola di s. Colombano, e viene a scaricarsi nell'Orco presso a Rivarotta.

Il territorio di Sale Canischio offre boschi, pascoli, alcuni campi, da cui si hanno scarse ricolte di meliga, e di segale; ma produce in qualche abbondanza castagne e patate.

Sale che per le cose civili fa comune di per se, dipende per le cose spettanti al divin culto dalla parrocchia di Canischio, la quale è posta in una delle diciassette villate di quel comune, cioè in quella che chiamasi Mezzavilla di Sotto, il cui prevosto è di nomina del consortile di Valperga. Questa chiesa parrocchiale è sotto l'invocazione di s. Lorenzo. Nel piccolo comune di Sale vi è tenuta in particolar venerazione una chiesuola dedicata a s. Maria Maddalena.

Gli abitanti di questo villaggio sono in generale molto vigorosi: si applicano indefessamente all'agricoltura ed alla pastorizia: le donne per lo più sono applicate a far tela. Non è quivi per anco cessata l'opinione superstiziosa dei malefizii e delle streghe, le quali, secondo la folle credulità del paese, danzano in ogni venerdì sul piano del monte Mares, che s'innalza a maestrale di questo luogo.

Sale Canischio fu compreso nel contado di Valperga.

Popolazione 114.