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Foto Prascorsano:
2012, 2009, 2008

Prascorsano è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. Il 30 novembre si festeggia il Patrono, Sant'Andrea. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale di Sant'Andrea; Chiesa della Madonna del Carmine.

Confina con i comuni di: Valperga, Cuorgnè, Pratiglione, Pertusio, San Colombano Belmonte, Rivara e Canischio.

Indice

Storia

Pratum Corsanum è già citata in documenti del XII secolo in qualità di feudo dei Valperga. Non abbiamo tracce di una antropizzazione anteriore, ma bisogna dire che zone vicine e ricadenti negli attuali confini comunali, erano già state abitate precedentemente. A San Ponzo, ad esempio, sono state trovate tracce romane ed è altresì vero che là dove sorge il santuario di Belmonte c'era un'importante fortificazione longobarda.

Nel Trecento il borgo è coinvolto nel tuchinaggio ma, alla fine, i Valperga ritorno ad esercitare poteri giurisdizionali sulla comunità pacificata.

Oltre alle lotte pauperiste, il canavesano fu animato da molti scontri fra le signorie feudali: Guido, vescovo di Asti dirimette molte dispute territoriali anche, narra la storia, in quanto la Madonna di Belmonte gli apparve miracolosamente e gli ordinò di portare la pace.

La prima apparizione della Madonna di Belmonte era avvenura, fra l'altro, nel 1016. La Vergine comparì al re d'Italia, il longobardo Arduino, che era stato già un vescovo Benedettino. Il re costruì il primigenio nucleo del santuario con l'assistenza del nipote Guglielmo da Volpiano, abate di Fruttuaria, ponendo, così, sin dalle origine la chiesa sotto l'autorità dell'abate di Fruttuaria e non sotto la giurisdizione signorile dei Valperga, come in Prascorsano. Il santuario era tenuto da monache benedettine, in omaggio alla femminilità di Maria e in ossequio alla regola di San Benedetto alla quale si rifaceva il fondatore Arduino.

I prascorsanesi, dopo i tumulti, ritornano pacificamente sotto i Valperga, rifiutando la mediazione dei Savoia. I cittadini si dotano di autonomi statuti comunali, nel 1586.

Nel 1602, intanto, a seguito di una decisione che proibiva i conventi femminili extra moenia, le benedettine sono costrette ad abbandonare Belmonte che viene occupato dai francescani.

Prascorsano subisce una violenta incursione nel 1734 a causa di una discesa dei francesi. Con l'era napoleonica, il governo francese propugna la soppressione dei conventi e la liquidazione del demanio ecclesiastico. I beni del santuario di Belmonte furono venduti all'asta nel 1805, ma vennero personalmente acquistati dall'abate Giacomo Valperga di Masino che li cedette ai francescani.

Negli anni postunitari il santuario fu nuovamente soppresso nell'ambito delle politiche di liquidazione del demanio ecclesiastico proposte dalla Destra storica; un po' per il clima anticlericale generato dallo scontro fra Roma e i Savoia, un po' per risanare il bilancio.

Da vedere

Chiesa della Madonna del Carmine
La chiesa risale all'XI secolo e conserva un pregiato ciclo di affreschi, con raffigurazioni sacre, apostoli, un presepio, figure di santi e una Madonna della Misericordia: quest'ultimo affresco è di Bernardino Rossignolo di Trino ed è datato 1524. Gli altri affreschi sono attribuiti ad anonimi defendenteschi e, forse, a Macrino d'Alba.
Parrocchiale di Sant'Andrea
L'attuale fabbrica fu eretta nel 1559 ma pesantemente rimaneggiata nel milleottocento. Conserva un bel campanile romanico.

Dove Mangiare

  • Ristorante Enrietto, Via Cerialdo, 28

Complessi Bandistici

  • Società Filarmonica Prascorsanese, Via Villa, 1