GUIDA  Arena Po

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==Storia==
 
==Storia==
E' probabile che Arena Po fosse già un insediamento latino, giacchè l'antica via Postumia o Romea che lungo il Po attraversava la val Padana, passava per il comune. Partendo dall'assunto, quindi, che il borgo medievale fosse già centro latino, nato a latere dei traffici che interessavano il Po, si ha buon gioco nel sostenere che, durante la guerra greco-gotica, fosse un presidio militare.
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E' probabile che Arena Po fosse già un insediamento latino, giacchè l'antica '''via Postumia''' o '''Romea''' che lungo il Po attraversava la val Padana, passava per il comune. Partendo dall'assunto, quindi, che il borgo medievale fosse già centro latino, nato a latere dei traffici che interessavano il Po, si ha buon gioco nel sostenere che, durante la guerra greco-gotica, fosse un importante '''presidio militare'''.
  
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Le cronache ci informano del luogo, in modo più preciso, fra X e XI secolo. Allora sappiamo che viene edificato un '''castello''', costruito per difendere, quindi, il preesistente presidio del VI-VII secolo, si sviluppa un borgo attorno ad una pieve e si costruiscono le mura ed un fossato che utilizzava le acque del Po.
  
Le cronache ci informano del luogo fra X e XI secolo. Allora sappiamo che viene edificato un castello, costruito per difendere, quindi, il preesistente presidio del VI-VII, si sviluppa un borgo attorno ad una pieve e si costruiscono le mura ed un fossato che utilizzava le acque del Po. I fondi erano frantumati fra vari notabili, ma la maggiore concentrazione patrimoniale, grazie a lasciti o legati è realizzata del monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia; con l'ascesa, a partire dal 1126 del Libero Comune di Piacenza, Arena entra nella sfera piacentina. Nel 1145 Arena si sottomette a Piacenza ed è retta da un podestà: verso il 1165 Giacomo Portalbera e Riccardo Sacchetti acquistano tutti i diritti comitali di Arena.
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I fondi erano frantumati fra vari notabili, ma la maggiore concentrazione patrimoniale, grazie a lasciti o legati, è realizzata dal monastero di '''San Pietro''' in Ciel d'Oro di '''[[Pavia]]'''; con l'ascesa, a partire dal 1126, del Libero Comune di '''[[Piacenza]]''', Arena entra nella sfera piacentina.  
  
Alla fine del Duecento Arena passa Manfredo Beccaria,nipote di Murro, Podestà di Bergamo e Piacenza e, infine, signore di Pavia. Manfredo è un protagonista della vita pavese, lotta a lungo contro la fazione guelfa, capeggiata dai Langosco.
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Nel 1145 Arena si sottomette a Piacenza ed è retta da un podestà: verso il '''1165''', '''Giacomo Portalbera''' e '''Riccardo Sacchetti''' acquistano tutti i diritti comitali di Arena.
  
I Beccaria restano a capo di Arena, fin quando riescono a tenere il potere a Pavia. Quando nel 1359 la città  si arrende ai  Visconti, cambia la situazione ed il feudo viene confiscato. Nel 1367, Arena si ribella ai milanesi e Filippo Maria decide di infeudarla, nel 1441, ad Antonio Sanseverino.
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Alla fine del Duecento, Arena passa a '''Manfredo Beccaria''', nipote di '''Murro''', Podestà di [[Bergamo]] e Piacenza e, infine, signore di Pavia. Manfredo è un protagonista della vita pavese, lotta a lungo contro la fazione guelfa, capeggiata dai Langosco.
  
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I Beccaria restano a capo di Arena fin quando riescono a tenere il potere a Pavia. Quando nel '''1359''' la città  si arrende ai  '''Visconti''', cambia la situazione ed il feudo viene confiscato.
  
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Nel 1367, Arena si ribella ai milanesi e '''Filippo Maria''' decide di infeudarla, nel 1441, ad '''Antonio Sarpiellone da Sanseverino''', soldato di ventura originario di Ciarpellone di [[Parma]] e che era al soldo di Filippo Maria Visconti.  Sarpiellone, poco dopo, cambia casacca, e passa agli '''Sforza''', quando erano ancora solo signori di [[Pesaro]]. La caduta dei Visconti porta ad Arena gli '''Speciani'''. Dopo gli Sforza, con l'arrivo degli Spagnoli, il titolo passa ai '''conti Mandelli'''.
  
il luogo tuttavia dipendeva da Piacenza, finché nel 1164 fu posto sotto la giurisdizione di Pavia. I successivi contrasti tra le due città furono risolti per arbitrato nel 1188, e i confini furono definitivamente stabiliti. Sotto Pavia, Arena fu sede di podesteria, il cui dominio fu acquisito dai Beccaria nel 1290; un ramo della famiglia prese poi nome da questo luogo, e ne mantenne la signoria fino all'inizio del XV secolo quando i Beccaria di Arena, coinvolti nei contrasti della casata con i Visconti, ebbero il feudo confiscato (e ridotto al solo Bosnasco). Nel 1441 fu infeudata ai Sanseverino e successivamente agli Speciani.
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Questi erano stati infeudati da '''Carlo V''' in [[Maccagno con Pino e Veddasca|Maccagno]] Inferiore, nel varesotto; Maccagno era  considerata '''corte imperiale''' e nel 1622 '''Ferdinando II''' concesse al feudo addirittura il diritto di battere moneta, di qualsiasi tipo e valore.  
  
Nel 1655, durante la guerra tra Francesi e Spagnoli, il castello di Arena era stato occupato dai primi; fu espugnato poi dal generale spagnolo Caracena, dopo il fallito tentativo di attuare uno stratagemma (alcuni soldati pavesi e spagnoli furono tenuti nascosti nelle case del paese con l'intenzione di assaltare di sorpresa il castello quando ne fossero usciti gli ignari difensori, ma gli spagnoli fecero la sortita troppo precipitosamente cosicché i soldati francesi poterono tornare indietro, costringendo alla fuga i poco numerosi protagonisti del tentato colpo di mano). Una volta espugnata, la rocca fu fatta abbattere dal governatore di Milano Trivulzio. Poco dopo avvenne una battaglia presso Arena, alla Fontana Santa, in cui lo stesso governatore Trivulzio riuscì a mettere in rotta i Francesi con i loro alleati Modenesi, facendo 2000 prigionieri e potendo poi liberare Pavia dall'assedio francese.
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Nel 1655, Arena passa sotto l'influenza del '''Ducato di [[Modena]]'''. Nel 1666 ritornano gli spagnoli e il generale spagnolo '''Caracena''' espugna la fortezza estense. La rocca viene fatta abbattere dal governatore di Milano '''Trivulzio'''.
  
Una parte del territorio comunale formava il comune detto Comun Mandelli, di difficile localizzazione, che ebbe breve vita nel XVIII secolo.
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Arena è ora nel territorio del '''Ducato di Parma e Piacenza''', e dal '''1714''', passa ai '''Borbone'''.  
 
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Molto più noto storicamente fu Parpanese, importante luogo di passaggio del Po. Nel 1021 fu donato al monastero di San Bartolomeo in Strada di Pavia, che ne mantenne ininterrottamente il possesso fino al XVIII secolo. Il suo territorio era abbastanza esteso, ma con il passaggio a Pavia (diploma del 1164) e la successiva fissazione dei confini, parte di esso, con la Pieve di Parpanese, rimase nel Piacentino. Fino al 1800 il comune di Parpanese era esteso anche a nord del Po; poco dopo il comune, ridotto ormai ai minimi termini, fu aggregato ad Arena Po.
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Con la Restaurazione, dopo Napoleone, Arena è parte del '''Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla''', sotto Maria Luigia d'Austria; alla morte di Maria Luigia, nel '''1847''', il ducato viene riassegnato alla linea parmense dei Borboni, con '''Carlo III di Borbone''', ai quali resterà fino all'Unità d'Italia.
  
 
==Dove Mangiare==
 
==Dove Mangiare==
 
*Ristorante Pizzeria Antico Roseto, Località Torretto Sopra, 4
 
*Ristorante Pizzeria Antico Roseto, Località Torretto Sopra, 4
 
*Ristorante Vecchio Ponte, Frazione Frega, 7
 
*Ristorante Vecchio Ponte, Frazione Frega, 7
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Foto Arena Po:
2012, 2009, 2008

Arena Po è situato in Lombardia, ai confini con l'Emilia-Romagna, in Provincia di Pavia. Il 23 aprile si festeggia il Patrono, San Giorgio. Tra gli edifici religiosi: Chiesa parrocchiale di San Giorgio (XIII secolo). Da Vedere: Palazzo Mandelli.

Confina con i comuni di: Bosnasco, Portalbera, Stradella, Spessa, Zenevredo, Zerbo, San Zenone al Po, Pieve Porto Morone e Castel San Giovanni.

Storia

E' probabile che Arena Po fosse già un insediamento latino, giacchè l'antica via Postumia o Romea che lungo il Po attraversava la val Padana, passava per il comune. Partendo dall'assunto, quindi, che il borgo medievale fosse già centro latino, nato a latere dei traffici che interessavano il Po, si ha buon gioco nel sostenere che, durante la guerra greco-gotica, fosse un importante presidio militare.

Le cronache ci informano del luogo, in modo più preciso, fra X e XI secolo. Allora sappiamo che viene edificato un castello, costruito per difendere, quindi, il preesistente presidio del VI-VII secolo, si sviluppa un borgo attorno ad una pieve e si costruiscono le mura ed un fossato che utilizzava le acque del Po.

I fondi erano frantumati fra vari notabili, ma la maggiore concentrazione patrimoniale, grazie a lasciti o legati, è realizzata dal monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia; con l'ascesa, a partire dal 1126, del Libero Comune di Piacenza, Arena entra nella sfera piacentina.

Nel 1145 Arena si sottomette a Piacenza ed è retta da un podestà: verso il 1165, Giacomo Portalbera e Riccardo Sacchetti acquistano tutti i diritti comitali di Arena.

Alla fine del Duecento, Arena passa a Manfredo Beccaria, nipote di Murro, Podestà di Bergamo e Piacenza e, infine, signore di Pavia. Manfredo è un protagonista della vita pavese, lotta a lungo contro la fazione guelfa, capeggiata dai Langosco.

I Beccaria restano a capo di Arena fin quando riescono a tenere il potere a Pavia. Quando nel 1359 la città si arrende ai Visconti, cambia la situazione ed il feudo viene confiscato.

Nel 1367, Arena si ribella ai milanesi e Filippo Maria decide di infeudarla, nel 1441, ad Antonio Sarpiellone da Sanseverino, soldato di ventura originario di Ciarpellone di Parma e che era al soldo di Filippo Maria Visconti. Sarpiellone, poco dopo, cambia casacca, e passa agli Sforza, quando erano ancora solo signori di Pesaro. La caduta dei Visconti porta ad Arena gli Speciani. Dopo gli Sforza, con l'arrivo degli Spagnoli, il titolo passa ai conti Mandelli.

Questi erano stati infeudati da Carlo V in Maccagno Inferiore, nel varesotto; Maccagno era considerata corte imperiale e nel 1622 Ferdinando II concesse al feudo addirittura il diritto di battere moneta, di qualsiasi tipo e valore.

Nel 1655, Arena passa sotto l'influenza del Ducato di Modena. Nel 1666 ritornano gli spagnoli e il generale spagnolo Caracena espugna la fortezza estense. La rocca viene fatta abbattere dal governatore di Milano Trivulzio.

Arena è ora nel territorio del Ducato di Parma e Piacenza, e dal 1714, passa ai Borbone.

Con la Restaurazione, dopo Napoleone, Arena è parte del Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, sotto Maria Luigia d'Austria; alla morte di Maria Luigia, nel 1847, il ducato viene riassegnato alla linea parmense dei Borboni, con Carlo III di Borbone, ai quali resterà fino all'Unità d'Italia.

Dove Mangiare

  • Ristorante Pizzeria Antico Roseto, Località Torretto Sopra, 4
  • Ristorante Vecchio Ponte, Frazione Frega, 7

Informazioni Utili

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